Ma questo sono capaci di farlo solo le vere orchestrine (quelle in cui almeno uno dei componenti è piuttosto stonato - deve essere stonato, per fare atmosfera) nelle vere sagre. Quelle con le signore che impastano le focaccine, con i volontari sorridenti con la festa nel cuore, con il fritto di calamari e gamberi (con, ovviamente, un gambero solo), con il bambino che spilla la birra sotto gli occhi fieri del padre, con le tavolate tutti insieme, con le torte caserecce...
Solo vecchia Italia? Beh, alla sagra organizzata lo scorso week-end dalla Croce Verde di Finalborgo (bellissima frazione di Finale Ligure, in provincia di Savona) hanno saputo unire alla perfezione "antico" e moderno. L'evento, infatti, è stato il primo a impatto zero (vedi: http://www.impattozero.it/) in Liguria: raccolta differenziata capillare, piatti biodegradabili che verranno trasformati in vasi per piante, raccolta separata per l'olio di frittura...
Un connubio riuscitissimo tra il meglio della tradizione e le esigenze del presente, insomma. Qualcosa di quasi perfetto. E senza quel "quasi" se ti trovi di fronte la persona che ami.
A me che abito a Milano quella sagra ha messo su anche un po' di malinconia. Qui, nella Grande Città, abbiamo le Grandi Feste di sinistra, in cui cantano solo i (soliti) Grandi Nomi della "musica alternativa". Grandi feste in cui si sa cosa sia l'impatto zero, ma si fa finta di non saperlo (business is business...). In cui non si sa più cosa sia l'atmosfera delle sagre, ma si fa finta di saperlo (fa così alternative-chic...).
Quello che mi chiedo è: ma la maggior parte di questi che si stracciano le vesti per la scomparsa delle sinistra dal Parlamento, perché hanno continuato a tacere mentre la sinistra evaporava pian piano dai propri partiti, dalle proprie associazioni, dalle proprie menti? Ma davvero credono che le finte feste di paese siano più genuine dei pomeriggi alla Buona Domenica?
Little Prince(ss)
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