Giornata mondiale dei rifugiati. I quali, però, un rifugio proprio non ce l'hanno

"Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto". Lo slogan della Giornata mondiale dei rifugiati, che si celebra oggi grazie all'Alto commissariato ONU per i rifugiati, è davvero semplice semplice. Sarebbe perfino banale in un altro mondo.
Ma in questo mondo no. Parole buoniste piovono da tutti gli angoli, anche quando il sole spacca le pietre. E intanto si prendono decisioni terribili, anche se "caramellate", ricoperte di una glassa dolciastra e opaca.
In un mondo scosso da guerre, da carestie, dall'aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti alimentari, come si fa a essere a favore dei diritti umani e, al tempo stesso una direttiva sul rimpatrio dei migranti irregolari come quella votata ieri dal Parlamento Europeo?
Una direttiva ingiustamente repressiva, che colpisce con tempi di detenzione amministrativa assurdamente lunghi (fino a un anno e mezzo) i migranti irregolari (compresi i richiedenti asilo), con il divieto di reingresso per cinque anni, con il rinvio in paesi in cui i diritti umani non sono minimamente rispettati... Perfino i minori potranno essere cacciati, se non accompagnati, e detenuti nei "campi di permanenza temporanea" (temporanea a parole... 18 mesi di prigionia sono un'eternità).
Strano mondo. Le banalità suonano come promesse altisonanti, mentre il peggio dell'odio umano suona come una banalità.

Little Prince(ss)

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