In pratica, sono un gruppo di artisti che, creando nei posti tipici della street art come bagni pubblici, fermate dell'autobus, muri o altro, utilizzano il nastro adesivo al posto di spray o bombolette. Il risultato è un disegno estremamente statico, fisso, bidimensionale, che, solo a prima vista, non lascia trasparire emozioni, proprio a causa dell'assenza di curve, simbolo comunemente associato all'emotività. Eppure, riflettono in maniera chiara quella che è la vita metropolitana di oggi, e proprio per questo diventa una comunicazione molto raffinata. Oltre all'immagine, su cui si crea o che si inventa al momento, c'è un'altra dimensione, sottile come lo scotch, appunto, facilmente removibile, che non lascia traccia, solo uno sbiadito ricordo, come fanno le pubblicità. Ed è proprio questa la vita di città.
Per questo, allora, i No Curves preferiscono l'ironia di questo specchio, ed è come se ci prendessero in giro. E, se tutto diventa modificabile, cancellabile, solo il ricordo di un'immagine può farci credere di non essere soli.
Repubblica - Milano
Milesmood
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