Bavagli e ball gag: quando il sesso ti tiene aperta e chiusa la bocca a suo (e tuo) piacimento

Una persona alla mercé di un'altra. Mentre leggevate questa frase, quale immagine si è affacciata alla vostra mente? Magari quella di una persona legata e imbavagliata?

Ma mentre dell'arte del legare (bondage) ormai si parla anche nella posta del cuore di "Grazia", sull'arte dell'imbavagliare non viene detta neppure una parola... Ed è un peccato, non solo perché un bavaglio per alcuni può rappresentare una nuova frontiera del piacere, ma anche perché si tratta di una pratica che può essere anche molto pericolosa. Dunque qualche piccola informazione non può far male a nessuno.

In ambito BDSM i bavagli (gag) hanno un'enorme forza evocativa, dal momento che permettono al master (o alla mistress) di privare lo slave (o la slave) della possibilità di parola. Alcuni bavagli impediscono del tutto l'emissione di suoni, altri impediscono solo la loro articolazione, permettendo all'imbavagliato di produrre solo grugniti animaleschi. Si tratta, in ogni caso, di un atto molto forte di sottomissione e di degradazione, dal momento che la facoltà di parola è una prerogativa importante dell'essere umano (già Aristotele identificava l'uomo come “animale dotato di parola”).

La riduzione simbolica a bestia dello slave può essere sottolineata dallo sbrodolamento che producono quei bavagli che non si limitano a coprire la bocca dello slave, ma che la riempiono: “Solo a vedere quel filino di bavetta che scende mi eccito. Non deve essere troppa, giusto un filo che faccia capire l'umiliazione del non poter ingoiare la saliva e del far fuoriuscire una propria sostanza liquida” scrive in un forum un master. Inoltre, i bavagli che riempiono la bocca rappresentano anche una violazione di uno spazio molto intimo del corpo dello slave.

I metodi per imbavagliare sono davvero infiniti. In tutti i casi, bisogna sempre fare molta attenzione al fatto che, avendo la bocca tappata, lo slave deve poter respirare con il naso (mai imbavagliare chi soffre di asma o di problemi respiratori, raffreddori compresi!) e non bisogna mai abbandonare da solo lo slave imbavagliato! Bisogna assicurarsi che il bavaglio possa essere rimosso facilmente e immediatamente al primo segno di insofferenza e di fastidio dell'imbavagliato; tale fastidio deve poter essere manifestato con un gesto prestabilito che permetta allo slave di pretendere l'arresto immediato del gioco e la propria liberazione. Meglio non scherzare: si rischia anche la morte per asfissia.

Particolare attenzione va prestata soprattutto ai conati di vomito: il vomito, non potendo fuoriuscire dalla bocca a causa del bavaglio, potrebbe soffocare l'imbavagliato. Per lo stesso motivo, è sempre meglio che lo slave non rimanga mai a lungo in posizione supina. Comunque basta prestare un po' di attenzione e non cercare mai di superare i propri limiti!

Per quanto riguarda i bavagli che si limitano a coprire la bocca, lo strumento più semplice per imbavagliare qualcuno è il classico foulard, che va annodato stretto (ma senza esagerare) dietro la nuca (cleave gag). Lo stesso principio è sfruttato da alcuni modelli di museruola (muzzle gag), che possono essere acquistati nei sexy shop a 40-45 euro. O dal molto più economico nastro adesivo, che però, col sudore, si stacca troppo facilmente (a meno che non si fasci la bocca con molti strati, ma in questo caso si stacca troppo difficilmente e diventa pericoloso).

Tra le tipologie di bavaglio che invece riempiono il cavo orale, il sistema più semplice ed economico (e per molti il più eccitante) è quello di usare calze o mutande (pulite o usate...) appallottolate. Una mistress racconta di usare “una calza infilata a mo' di preservativo sul pene dello slave, lo masturbo fino a farlo venire, gli sfilo la calza facendo attenzione a non sprecare nulla del suo sperma e gliela infilo in bocca, sigillando con nastro american tape. Il lento rilascio del suo stesso sperma filtrato dalla calza può durare parecchi minuti e comunque il sapore lo fa riflettere sulla sua posizione di sub”. Ma ancora attenzione: meglio inserire nella bocca dello slave solo una piccola parte della calza, per evitare che gli finisca in gola e lo soffochi. E il nastro, in questo caso, è decisamente da evitare.

Molto conosciuta è la ball gag, pallina dal diametro variabile da 3 a 8 centimetri con un laccio che ne percorre il diametro e che si fissa dietro la nuca. Una mistress scrive: "Mi piace il rosso della pallina, che contrasta con il nero o marrone della cinghietta, mi piace l'espressione distorta che ne esce, il non riuscire a dir nulla se non un sensualissimo mugolare, le labbra che diventano sottili, il profumo della gomma, persino lo sbrodolamento dovuto alle palline troppo grosse. Ne posseggo almeno otto o nove tipi diversi". Una ball gag costa intorno ai 30-40 euro, ma si può sfruttare l'euro forte e comprarla in dollari su qualche sito internet, risparmiando fino alla metà.

A volte, invece della pallina di cuoio o di gomma rigida (ma morbida!), si trova una palla di gomma che va gonfiata all'interno della bocca dello slave con una pompetta a mano (inflatable gag). I costi, in genere, sono leggermente superiori a quelli delle ball gag tradizionali.

Come bavaglio si può utilizzare anche un morso (bit gag) simile a quello usato per i cavalli (sistema molto utilizzato nel pony play), cioè una barra da stringere tra i denti collegata a dei lacci da annodare dietro la nuca. Non crea problemi di respirazione e soffocamento, ma si deve fare attenzione al materiale della barra, che deve essere morbido per evitare di danneggiarsi i denti. Il costo è simile a quello delle ball gag, ma sale, fino anche a raddoppiare, quando al semplice morso si accompagnano i paraocchi o le redini.

Altro tipo di bavaglio è il penis gag: si tratta di una piastra di cuoio, da allacciare tramite cinghie dietro la nuca, cui è attaccato un piccolo dildo da inserire in bocca. Lo slave viene così umiliato non solo per il fatto di essere imbavagliato, ma anche per avere un pene (anche se artificiale) in bocca. Si spendono intorno ai 45-55 euro (ma comprandolo con dollari si può risparmiare quasi la metà), che possono diventare anche 60-80 se si opta per il modello “a doppio pene” (in foto), dotato sia di un piccolo dildo interno, da inserire in bocca, sia di un dildo esterno, più grande, con il quale si può penetrare qualcun altro.

Esistono anche moltissime varianti di questo modello, in cui, al posto del dildo esterno, si possono attaccare alla piastra posaceneri o scopini per la pulizia del water... Estremamente costosi e, in fondo, abbastanza ridicoli...

Infine citiamo i ring gag, costituiti da larghi anelli da infilare tra i denti e le labbra dello slave, dotati di cinghie da allacciare dietro la nuca. Nonostante il nome, non si tratta di veri e propri bavagli, perché non coprono né riempiono la bocca. Tuttavia, questo oggetto ha una grande schiera di estimatori, dal momento che permette il totale accesso alla bocca dello schiavo (anche per farsi praticare sesso orale) ed è il bavaglio che più produce l'effetto “sbrodolamento”. I ring gag, scrive un uomo in un forum, “consentono una prevaricazione molto forte, inarrestabile, e chi li subisce non è ridotto al silenzio, ma di certo fa uno scempio di saliva ed è... molto utilizzabile. E poi, adoro sentire lamentele gutturali ed affannate in certe situazioni...". Un ring gag può costare intorno ai 45-55 euro; comprarlo in dollari può significare risparmiare anche più della metà!

In altri modelli (che costano circa il doppio), l'anello può prolungarsi in un tubo e in un imbuto (funnel gag): utile negli incontri in cui il master voglia obbligare il sub a bere qualcosa (e usato soprattutto dagli amanti del pissing), va usato con molta cautela per evitare il soffocamento dello slave.

Un'ultima nota: scegliete sempre, come per tutti i giocattoli erotici, prodotti in gomma, latex o pelle. Questi ultimi, infatti, sono i materiali migliori (anche se più costosi) e, a differenza del PVC, non sono tossici!


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