Guerra alla minigonna: dopo la Roma di Alemanno, ecco l'Uganda. E su Canale 5...

Preso da uno dei suoi soliti raptus di anti-berlusconismo, l'imprenditore Carlo De Benedetti ha affermato che "l'Italia non conta più nulla nel mondo". Ovviamente il suo scopo era solo quello di mettere in cattiva luce il paese guidato da Silvio.

Per fortuna ci sono i fatti a smentire queste perfide bugie. Prendiamo ad esempio l'ordinanza del sindaco di Roma Gianni Alemanno con cui si dichiara guerra agli abiti succinti. Ecco, questa iniziativa ha avuto grande eco in tutto il mondo, tanto che l'illuminato governo di Kampala ha deciso subito di copiarla: il ministro per l'Integrità e l'Etica, Nsara Buturo, ha annunciato che in tutto l'Uganda sarà proibito indossare minigonne, perchè sono abiti indecenti e pericolosi. Sì, pericolosi, in quanto distraggono gli automobilisti e, quindi, provocano incidenti stradali. "Se tu vedi una donna praticamente nuda, come puoi concentrarti sulla guida e non su di loro?", ha chiesto ai giornalisti il ministro, evidentemente bisognoso di un buon sessuologo (o di buon sesso, vedete voi).

Nessun problema, invece, con le mini delle due nuove veline, la mora Federica Nargi e la (falsa) bionda Costanza Caracciolo: "Striscia la Notizia", dopo aver accorciato sempre più, centimetro dopo centimetro, gonnelle, pantaloncini e mutande delle proprie "ballerine" per contrastare la fuga di telespettatori, ha deciso di optare per i tanga. Trasparenti, ovviamente.

Ma siamo su Mediaset, dove, per concessione reale, è concesso tutto quello che in strada non è permesso.

Ad esempio, Raffaella Fico, ex del Grande Fratello, dopo aver messo all'asta la propria verginità per un milione di euro su "Chi", giornale del premier, ha pensato bene di riproporre la propria ghiotta offerta su Canale 5, tv del premier, a "Mattino 5". I più perfidi malignano che dopo essere finita sul giornale del premier e sulla tv del premier, finirà su qualcos'altro del premier. Una radio?

Little Prince(ss)

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Il grande colibrì