Animal play: umiliarsi, immedesimarsi, elevarsi - Sesso animalesco per davvero! (1° parte)

Chi di noi non ha mai interpretato un animale? Avrete sicuramente camminato a quattro zampe come un cane, vi sarete battuti il petto come un gorilla, avrete saltato a piedi uniti come un canguro, no? Nulla di strano: è una cosa che avviene da quando esiste l'essere umano. E a volte anche gli animali diversi dall'homo sapiens sapiens si imitano tra loro... o ci imitano!

Sin dalla preistoria gli esseri umani hanno sempre imitato gli animali con le più diverse finalità: dalla caccia al gioco, dai rituali sacri alle rappresentazioni teatrali. Anche i miti e le favole sono piene di racconti di persone trasformate in animali: dai porci di Circe al principe ranocchio...

Ma sull'interpretazione di ruoli animaleschi a fini erotici nel corso dei secoli non sappiamo molto. Potremmo citare gli spettacolini erotici dell'Inghilterra vittoriana... e poco più. In effetti, l'animal play è diventato di grande moda solo nel corso degli anni Novanta del Novecento, anche grazie alla diffusione di Internet.

La pratica, appunto, viene chiamata comunemente “animal play” (o “animal roleplay”, gioco di ruolo degli animali). Il nome si presta a facili confusioni con l'“animal sex” (o “bestiality”), espressione che nel gergo della pornografia indica la zoofilia. In realtà animal play e zoofilia non c'entrano nulla l'uno con l'altra: nel primo caso, infatti, si tratta di un gioco erotico in cui una persona interpreta il ruolo di un animale, mentre, nel secondo caso, si hanno rapporti sessuali con un animale vero e proprio. Sono due pratiche sessuali che non si incrociano quasi mai.

Al di là di tutto, inquadrare l'animal play in semplici schemi interpretativi non è affatto semplice, soprattutto perché, in realtà, con questa espressione si indica una pluralità quasi infinita di possibili giochi erotici. Possiamo però dire che vi sono tre grandi categorie di giochi all'interno dell'animal play.

GIOCHI DI UMILIAZIONE

Nella prima grande categoria potremmo riunire tutti i giochi erotici basati sull'umiliazione di interpretare un animale. In questo caso un master “costringe” (sempre nei limiti consensuali del BDSM!) uno slave ad assumere pose e comportamenti animaleschi solo per umiliarlo, per rimarcare la sua posizione di inferiorità rispetto al master. In questo caso, infatti, i comportamenti animaleschi vengono interpretati come sub-umani.

La persona animalizzata, in questi casi, continua a auto-percepirsi come un essere umano – anche se come un essere umano “bestializzato”, privato della propria dignità umana e della possibilità di parlare e di decidere per sé, costretto a compiere atti degradanti come strisciare per terra o mangiare in una ciotola. Una ragazza, ad esempio, spiega: “L'animal play è il mio desiderio più segreto. Mi piace semplicemente perché non esiste nulla di più degradante”.

A parte rari casi, la mancanza di comunicazione verbale è una caratteristica comune e importante del gioco. Ovviamente, è opportuno scegliere una parola-chiave o un gesto-chiave per interrompere il gioco in caso di necessità o di disagio, tenendo anche conto che a volte si usano bavagli di vario tipo.

GIOCHI DI IMMEDESIMAZIONE

Totalmente differenti dai “giochi di umiliazione” sono i “giochi di immedesimazione”, che costituiscono la seconda grande categoria dell'animal play. In questo caso, il rapporto tra la persona “animalizzata” e la persona “rimasta umana” non è un rapporto di classica sottomissione BDSM (come nel caso precedente), ma tende a riprodurre il reale rapporto che normalmente si instaura tra un essere umano e un animale: non si avrà un padrone-master, quindi, ma piuttosto un padrone-guida, che si prende cura del suo cucciolo. Ovviamente, il rapporto cambierà notevolmente anche in base all'animale che verrà interpretato: diverso è rapportarsi con un cane, un cavallo o un koala!

Il ruolo più interessante, comunque, è quello svolto dalla persona “animalizzata” (chiamata spesso “animale umano”) che non solo si comporta come l'animale prescelto, ma anche si esprime, pensa, desidera come quell'animale. In poche parole, la persona si auto-percepisce come animale, in un certo senso diventa quell'animale.

Ovviamente, anche in questo caso l'animale evita di parlare, ma questo fatto non viene vissuto come penalizzante, come nei giochi di umiliazione, anzi. Lo spiega bene questa donna: “L'animal play crea uno spazio di grande vulnerabilità, dal momento che non mi permette di utilizzare le mie armi principali: le parole. E questo dà più spazio alla fisicità, alle sensazioni, alla comunicazione non-verbale”.

La scelta dell'animale in genere non è semplice e richiede varie sperimentazioni e lunghi approfondimenti. Bisogna evitare di cadere nel luogo comune (“il gatto vuole solo coccole”, “il cane è sempre obbediente”, ecc...) e cercare di capire tutte le sfumature. Perché tra un chiwawa, un labrador e un pit bull, ad esempio, le differenze sono enormi...

Soprattutto bisogna evitare ragionamenti del tipo: “Vorrei strisciare, e quindi diventerò serpente”. No, a pensare così si sbaglia tutto. Strisci perché sei un serpente, non sei un serpente perché strisci! E a proposito di strisciare: avete davvero presente la differenza tra lo strisciare di un serpente e quello di un verme?

Cosa sono quelle facce sbalordite? Il serpente e il verme vi sembrano animali “strani”? Beh, sì e no. Perché se è vero che cani (pet play, o dog training), gatti (kitten play) e cavalli (pony play) sono gettonatissimi e che non sono rari i lupi e le volpi, è anche vero che la gamma di animali interpretabili è praticamente infinita: ad esempio, si possono trovare mucche, leoni, asini, stelle marine (giuro... anche se non ho ancora capito cosa faccia esattamente una stella marina...). E non dimentichiamo gli animali fantastici, soprattutto unicorni, vampiri e licantropi!

E a proposito di questi ultimi due “mostri”, occorre sottolineare come in alcuni giochi di immedesimazione la persona “rimasta umana” possa finire sottomessa all'“animale umano”! Sempre parlando di vampiri, licantropi e altri animali antropomorfizzati, possiamo vedere come in questi casi c'è la possibilità di comunicare anche verbalmente. Occorre infine sottolineare che i giochi di immedesimazione, pur instaurando un clima di forte erotismo tra i partecipanti, possono anche non implicare sesso orale o penetrazione.

ANIMALI TOTEMICI

Infine, come già accennato, esiste una terza categoria di giochi... anche se chiamarli giochi risulta molto difficile! Si tratta, infatti, di situazioni in cui una persona interpreta un animale per motivi legati alla percezione di un profondo legame spirituale con l'animale stesso: si va dal caso in cui una persona abbia eletto un animale a proprio animale totemico ai casi in cui, addirittura, la persona creda di essere la reincarnazione di quell'animale.

Parliamo di queste particolarissime situazioni in questa pagina perché a volte la persona-animale ha anche rapporti sessuali secondo modalità del tutto simili a quelle dei giochi di immedesimazione; ma, occorre precisare, questa terza categoria può essere difficilmente collocata all'interno dell'animal play inteso sia come gioco sia come feticismo sessuale. Tuttavia, come succede quasi sempre di fronte a schemi classificatori, spesso i casi reali si collocano in una posizione intermedia e ambigua tra le varie categorie.

E tu... che animale sei?


Il prossimo capitolo:
* Animal play: oggi divento cavallo, cane o gatto?

8 commenti:

  1. Semplicemente DELIRANTE. Sei da neurodeliri. Ho riso fino a schiantare leggendo l' articolo. Davvero ci sono degli idioti che fanno "miao" o "bau bau" ? Il bello é leggere tutta la filosofia che vedete dietro a queste stronzate. Roba da piangere più che da ridere ! IN GALERAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!

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  2. @ schifato:
    Anche a me capita spesso di ridere da pazzi (ma rispettosamente) di fronte a certe pratiche. Ma ancor di più di fronte a certi commenti. Che, tra l'altro, dimostrano quanto il sadomaso e il feticismo siano rivoluzionari.

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  3. se sei così schifato puoi anche non leggere no? cosa sei venuto a fare qui? magari sotto sotto nel tuo petto batte un cuore di cane...

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  4. @schifato: vai a leggere topolino, magari ne capisci qualcosa. Non pratico nulla del genere ma sono dell'idea che fra 2 persone maggiorenni, vaccinate e consenzienti nessuno possa assolutamente mettere bocca su che cazzo fanno a letto. Se non ti piace o ti schifa: vai a rompere il cazzo da qualche altra parte!!!

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  5. Piacerebbe tanto essere imbavagliato da una padrona esigente e fare doggy play... c'è qualcuna

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  6. a me piace essere un gatto chi vuole mi risponda sn coccolosa e amorevole <3

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  7. SONO UNO SCHIAVO MASSIMILIANO,E SONO UN DOGPLAY MI PIACE TANTISSIMO.MASSIMILIANO.

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Il grande colibrì