Doll thievery: la polizia australiana mobilitata contro il ladro di bambole gonfiabili di Sydney

I geni del crimine e i loro piani ben congeniati finiscono sempre per non essere compresi fino in fondo.

Uno si arrampica su un tetto, fa un buco, lancia una corda da cui scende per circa 15 metri, rovista fra la possibile refurtiva, identifica l'oggetto prezioso e se ne scappa. Il tempo necessario per ammirare il bottino, consumarlo e gettarlo via.

Intanto, sulle tracce dell'uomo misterioso, la polizia e i segugi tentano di individuare quale potrebbe essere la prossima meta del ladro. Trovano la refurtiva senza capire bene le sue mosse, tuttavia recuperano frammenti di identikit dello scassinatore, attraverso DNA o impronte digitali lasciati sugli oggetti rubati. Ma una sola domanda serpeggia tra gli investigatori: perchè?

In città cresce il panico, la gente si insospettisce, si guarda attorno. Iniziano a girare voci: un pazzo si aggira per le strade.

Nel frattempo l'uomo continua nel suo operato. Lascia indizi, le telecamere lo riprendono mentre agisce. Alto e snello: cosi appare in video.

La caccia si fa sempre più serrata, tanto che la polizia inizia a rilasciare dichiarazioni. Afferma che è sul punto di catturarlo e tranquillizza la popolazione: abbiamo il fiato sul suo collo.

Giallo da edicola?

No, solo un ladro di bambole gonfiabili a Sydney [Repubblica].

Gara aperta per il capo di imputazione...


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2 commenti:

  1. io lo cercherei solo per assumerlo per fare pubblicità se avessi un sexy shop

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  2. Ma è verp che in Australia vengono le bambole gonfiabili anche nei supermercati?

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Il grande colibrì