Battaglia sulle strisce pedonali; ovvero, quando il pubblico ufficiale è davvero deficiente

Oggi, ore 16.08. Piove. Milano, via Pola. Strisce pedonali. Donna con ombrello, bambino con zaino sulle spalle. Io subito dietro di loro. Macchina blu, piuttosto piccola. Vuole svoltare in una traversa di via Pola, ma la donna con l'ombrello, il bambino con lo zaino e io subito dietro di loro stiamo attraversando sulle strisce pedonali proprio in quel momento.

La donna alla guida inizia a darci dentro con il clacson, con quell'incazzatura nevrotica di cui solo le milanesi, oriunde o d'importazione, sembrano capaci. La donna con l'ombrello grida un "Deficiente!" che la gente, lì in fondo, alza gli occhi al cielo pensando di aver sentito tuonare e, con un gesto del braccio libero, manda l'altra a cagare, con quell'incazzatura istantanea di cui solo le milanesi, oriunde o d'importazione, sembrano capaci.

La donna alla guida abbassa il finestrino - della fretta di pochi istanti prima non si cura più e si cura ancora meno del traffico che, non proseguendo il suo percorso, sta mandando in tilt dietro di sé- e sbraita: "Signora, si fermi, sono un pubblico ufficiale!", con quell'incazzatura arrogante di cui solo le milanesi, oriunde o d'importazione, sembrano capaci. Io la guardo, la fisso qualche istante con sorpresa, poi scoppio a ridere allegramente, in questa città dove il cielo piange acqua e le mura trasudano tristezza - e incazzatura.

La signora con l'ombrello intanto si è già allontanata, senza neppure voltarsi più, con quell'incazzatura indifferente di cui solo le milanesi, beate loro, sembrano capaci.

Little Prince(ss)

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2 commenti:

  1. Certo che le milanesi, oriunde o d'importazione, sono capaci di tante cose. Sempre negative però, eh eh!
    Hai descritto perfettamente una delle tante scenette isterico-milanesi.

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  2. E allora se era un pubblico ufficiale? Che voleva fare arrestarla?

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Il grande colibrì