"Lui stava cercando di farmi avvicinare a lui e io ho risposto dicendogli che quello che stava usando non era il mio nome, che mia madre non mi aveva dato il nome di 'frocio' o 'lui-lei'. Allora lui si è incavolato e si è avvicinato" racconta Duanna. E quando si è avvicinato ha iniziato a colpirla ferocemente sul volto più e più volte con il metallo del distintivo. Poi, dopo essersi allontanato un attimo, è tornato e l'ha colpita di nuovo e di nuovo. Alla fine l'ha ammanettata e lasciata a contorcersi di dolore sul pavimento.
A osservare la scena altri agenti (nessuno ha reagito...), ma soprattutto una videocamera. E le immagini sono finite nelle mani di Action News 5. Scoppia lo scandalo. FBI e polizia di Memphis aprono inchieste.
La notizia arriva anche sull'edizione internet de "il Giornale". Un titolo in prima pagina (riportato nell'immagine in alto): "Memphis, agente picchia viados: video". Ci clicchi sopra e parte il video del pestaggio. Neppure una parola, detta o scritta, di spiegazione.
Evidentemente per gli pseudo-liberali de "il Giornale" la violenza è solo uno show, un atto voyeuristico. E una donna transessuale è solo un viados. Parola che suona come un nuovo schiaffo sul volto della vittima.
Little Prince(ss)
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