Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa
Così, nel 1967, cantava Fabrizio De Andrè in "Via del Campo", rendendo famose in tutta Italia le "graziose" di Genova, quelle che a Napoli chiamavano "femminielli" e altrove "travestiti". Ma l'Italia scoprì le "graziose" non solo grazie alla voce di De Andrè, ma anche al libro "I travestiti" di Lisetta Carmi, un'artista sempre interessata al sociale che ha seguito con la sua macchina fotografica i "travestiti" genovesi dal 1965 al 1971, stringendo amicizie durate anni.
Quelle foto (esposte fino al 27 luglio a Capri, nella galleria Imperatore di Capri, via Roma 55) sono immagini di un bianco e nero lontano, provenienti da un mondo scomparso, remoto. Sono il racconto di una realtà di cui sta già scomparendo il nome: non ci sono più i "travestiti", nel mondo dell'ufficialità, scomparsi sotto la valanga di "crossdresser", "drag queen", "transgender", "gender bender", "feticisti delle calze"... Tutti nomi di quella che potrebbe diventare la più radicale delle rivoluzioni.
Ma i "travestiti" resistono, orfani di quell'antica magia, gemme di una luce futura.
Resistono in siti specializzati, dove il sesso da supermarket la fa da padrona come altrove, ma dove trova ancora respiro un romanticismo nuovo, scevro dalla retorica dei fiori d'arancio e della fedeltà che significa amore.
Resistono con le loro parrucche, con i loro trucchi, con i loro vestiti e con le loro maschere. Cose che servono a nascondere, ma che loro usano per rivelare.
Resistono i "travestiti", corteggiati da uomini che si definiscono "etero", ma che tutti chiamano "omosessuali repressi", uomini in cerca di cazzo e di giustificazioni. E forse è anche vero.
O forse è falso. Perché questi uomini, o alcuni di essi, cercano la donna vera, la donna pura, la donna-donna. Una donna che li ami, che li rispetti, che li curi, che li celebri come uomini veri. La donna sepolta sotto le macerie della tradizione. La donna che non trovano più, se non in tanti "travestiti".
Sono uomini attaccati alla tradizione come parassiti, certi amanti dei "travestiti". E il fatto che spesso siano uomini di destra (e soprattutto di estrema destra), cattolici, conservatori, nazionalisti, machisti e gloriosamente italici non è affatto un caso. Nè, tanto meno, una contraddizione.
Ma sono anche uomini che hanno avuto sgargianti intuizioni rivoluzionarie: che il confine tra i generi non è così netto, che una donna è donna per quello che ha in testa e non tra le gambe, che il desiderio può trasformare un pene in una grossa clitoride...
Chissà quando arriverà il giorno in cui la rivoluzione esploderà loro nella mente e non solo in bocca.
Dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
Little Prince(ss)
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