Ha ragione Roberto Castelli: le morti bianche in Italia non esistono

In Italia gli operai e i manovali fanno la bella vita. Non li vedete a "Lucignolo" solo perché sono molto timidi. Comunque vanno al lavoro felici, contenti, allegri e ilari. Sanno di trovare un posto di lavoro accogliente, simpatico, rilassante e, soprattutto, sicuro.

Sì, ammettiamolo, le cifre sulle morti bianche sono gonfiate. Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, l'ha detto con assoluta chiarezza (che, più o meno...): "E' il momento di smetterla di criminalizzare gli imprenditori italiani. Se infatti estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei" [Repubblica].

L'unica cosa che non capisco è perchè abbia fatto tutto 'sto insensato incasinamento di calcoli e estrapolazioni (che, tra l'altro, se anche segui il suo "(s)ragionamento" il risultato rimane molto negativo per l'Italia, come ha dimostrato l'Anmil - Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro).

Facciamola noi l'operazione verità seria. Allora, prendete tutti gli operai e i manovali italiani viventi. Calcolate ora la percentuale di quanti di essi sono morti sul lavoro. E, incredibile ma vero, otteniamo uno 0 per cento tondo tondo. Il che significa che in Italia le morti bianche non esistono. Neppure una, nada, no one, pas de tout. Come volevasi dimostrare. Senza timore di essere smentiti.
Little Prince(ss)

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1 commento:

  1. Sempre attente al tema della sicurezza sul lavoro. In un paese menefreghista è davvero molto importante e costruttivo.

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Il grande colibrì