Attentato incendiario: la mafia contro Montalbano. Quello vero

Notte siciliana. Luna alta in cielo. Fa ancora caldo, in questi giorni di settembre. Il fuoristrada si avvicina, a fari spenti, alla rete di recinzione di una casa di campagna. Si ferma. Scende un uomo. Si guarda intorno, nervoso. Riesce in qualche modo ad aprire un buco nella rete. Entra, furtivo, silenzioso. Si insinua nella pineta che circonda la villetta. Nella mano una tanica di benzina.

Quando torna indietro, l'uomo entra in macchina, chiude piano la portiera. "Parti" ordina al conducente.

La macchina sgomma, fa troppo casino. Montalbano si sveglia di soprassalto. Fa un caldo insolito, per questi giorni di settembre. E poi sente le fiamme crepitare. Dalla finestra aperta vede il fuoco. Fiamme alte più di due metri.

Poi sì, arrivano i pompieri, spengono l'incendio. Montalbano è salvo.

Una notizia da prima pagina. Se si trattasse dell'anteprima di un libro di Andrea Camilleri, se Montalbano fosse Salvo, il commissario.

E invece è Giacomo, giudice antimafia che si è occupato di processi contro Cosa Nostra e ha processato politici e imprenditori collusi [Sicilia Informazioni]. E allora, ovviamente, la notizia si ridimensiona. E' rimasto un trafiletto libero, per caso?

Little Prince(ss)

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Il grande colibrì