Franco Segala: "I poliziotti gay di Polis Aperta mi mettono a disagio". E allora?

Franco Segala non ce la faceva proprio più. Ci pensava e ci ripensava. Non ci dormiva la notte. No, non gli andava proprio giù. Si sentiva troppo a disagio. Doveva fare qualcosa per questa società alla deriva.

Franco Segala non si poteva tenere tutto dentro. Il disagio era troppo forte, doloroso. Doveva esternarlo, sfogarsi. Spiegare, educare. Non poteva tacere. Non in questa drammatica occasione.

Franco Segala, così, si è ritrovato con una penna in mano (o forse una tastiera sotto le dita) e ha scritto, nero su bianco, tutto il proprio profondo disagio. Ha mandato una lettera all'edizione bolognese del Resto del Carlino.

Franco Segala è, nientepopodimeno, il comandante della sottosezione della Polizia Stradale Bologna sud di Casalecchio. Insomma, un'autorità civile e morale per l'Italia intera.
Franco Segala è un uomo dello Stato a disagio. Perché a Bologna, la città che quest'uomo protegge dalle forze del male, il 26 settembre si svolgerà il meeting di "Polis Aperta", l'associazione di poliziotti e militari gay e lesbiche.

Franco Segala, sentendosi angosciosamente a disagio, scrive: "Un meeting a Bologna è sconveniente per l'immagine degli uomini della Polizia di Stato e di tutte le forze dell'ordine. Io, come uomo dello Stato, mi sento profondamente a disagio per questa iniziativa gay di uomini in divisa. Se vogliono riunirsi lo facciano pure ma non sotto il nome della polizia. [...] Le associazioni gay sono presenti ovunque nel nostro paese. Vadano in quelle già esistenti, ma abbiano rispetto per quei poliziotti che hanno ancora in questa società il valore dello Stato e della famiglia tradizionale. Io spero vivamente che qualcuno fermi questo irrefrenabile delirio che nella nostra società sta assumendo toni imbarazzanti''.

Franco Segala, pur con tutto il proprio attanagliante disagio, non dimentica però il significato della parola "clemenza", tanto da aggiungere di "comprendere il disagio che in talune circostanze i gay possono incontrare, ma ciò non giustifica il loro atteggiamento da piazza''.

Per fortuna Franco Segala ha esternato il proprio straziante disagio. Ora la Storia può cambiare il suo corso.

3 commenti:

  1. Ma lui come poliziotto non aveva proprio di megliod a fare che sentirsi così a disagio per un motivo come questo?

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  2. @ omoeros:
    No, ha già personalmente sgominato tutta la delinquenza di Bologna e provincia. Ora si gode il meritato riposo, in attesa di rifondare la Buon Costume.

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  3. bè, sempre meglio che si sia preso la briga di prendere carta e penna, invece che di fare una qualche azione pericolosa, dai.
    poteva andare peggio
    (gianni! sono ottimista!)

    ma ora qualcuno dovrebbe prendere carta e penna per rispondergli.
    primo: che forse un omosessuale, non può avere il valore dello Stato? da quello che scrive, sembra che i poliziotti gay non lo possano proprio avere...
    secondo: non credo l'evento, sarà "tutta la polizia è gay", ne mi pare si "riuniscano sotto il nome della polizia", ma che si riuniscano sotto il nome di un'associazione, polis aperta, il che è diverso. perlomeno per la "rispettabilità del nome" che costui vuole difendere.
    terzo: etcetera etcetera etcetera

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Il grande colibrì