Barack Obama: omofobo o gay friendly? Forti contraddizioni, immense speranze

"Credo che il matrimonio debba essere tra un uomo e una donna, non sono favorevole al matrimonio gay. Ma se si inizia a giocare con le costituzioni, al fine di vietare il diritto di prendersi cura dei propri cari, ciò non corrisponde alla mia visione dell'America".

Queste parole ambigue non le ha pronunciate McCain e neppure Sarah Palin: le ha dette su MTV Barack Obama. Sì, proprio l'uomo che ha centrato la propria campagna elettorale sul tema dell'eguaglianza. E che ha ricordato più volte la crudeltà delle leggi contro i neri, proibizione del matrimonio con i bianchi compresa.

C'è una strana, forte, indefinita contraddizione in tutto questo. Una contraddizione di fronte alla quale ogni risposta appare come troppo semplice, scontata, banale.

Obama gay friendly, esultano alcuni. Senza spiegare il motivo della sua contrarietà ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Obama omofobo, accusano altri. Dimenticandosi che proprio lui in campagna elettorale aveva detto: "Sebbene abbiamo fatto un lungo cammino dagli scontri di Stonewall del 1969, abbiamo ancora molto lavoro da fare. Troppo spesso il tema dei diritti LGBT è sfruttato da coloro che cercando di dividerci. Ma nel suo aspetto centrale questo tema è legato alla nostra identità di americani. E' legato alla questione se questa nazione sarà all'altezza delle promesse fondative di eguaglianza, trattando tutti i suoi cittadini con dignità e rispetto". E facendo finta di non aver sentito questo passaggio, nel "discorso della vittoria" di Chicago: "Questa è la risposta dei giovani e dei vecchi, dei ricchi e dei poveri, dei Democratici e dei Repubblicani, dei neri, dei bianchi, degli ispanici, degli asiatici, dei gay, degli eterosessuali, dei disabili e degli abili". E' la prima volta che un Presidente degli Stati Uniti pronuncia la parola "gay" e la parola "straight" nel suo discorso di vittoria. E, considerando l'attenzione costante di Obama ai simboli e alla retorica, non può essere considerato solo un caso.

Come non può essere solo un caso che l'America, mentre da una parte si apriva al futuro, al nuovo, a quello che ancora è visto come il "diverso" ("un negro che parla il linguaggio della classe dirigente americana", per usare la raffinata espressione di Gianni Baget Bozzo su "il Giornale"), dall'altra bocciava le nozze gay in tutti e tre gli Stati (California, Arizona, Florida) in cui si teneva un referendum sul tema (mentre l'Arkansas proibiva le "adozioni gay").

Insomma, sembra che l'America e Obama (e non solo l'America, e non solo Obama) ardano di desiderio di eguaglianza e capiscano che il tema dell'orientamento sessuale non può essere messo da parte (vedi il discorso di Chicago), ma sul tema del matrimonio si blocchino irragionevolmente (vedi il discorso su MTV). Come un uccellino che non vede l'ora di volare, ma ha timore a lasciare il nido.

Ma l'onda di emozioni e di ideali mossa da Obama ha le potenzialità per allargare le ali dell'America. E, chissà, di altre parti del pianeta.

Anche in questo campo, yes, we can. Se vogliamo.

3 commenti:

  1. non credo che l'omosessualità centra con l'identità aericana, però!

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  2. secondo me ci sono troppe aspettative. gli americani sono boccaloni anche peggio di noi italiani. il nostro Pistola con la B maiuscola ha fatto il pagliaccio. 2 giorni di bufera (con la b minuscola). finito tutto. sappiamo perchè. loro no...credono che adesso tutti i problemi (compreso quello delle minoranze omosessuali) andranno verso una soluzione definitiva...secondo me obama sarà simpatico ma deludente. un berlusconi d'america insomma. del resto le borse già danno ragione a questa tesi.
    vedremo mancano ancora 4 anni alla disfatta totale.

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  3. @ Mystique:
    Sì, ci si aspetta tanto, probabilmente troppo, da Obama. Ma lui, oggi, è il Sogno (e un Sogno vero, non il sogno berlusconiano a metà strada tra l'oggi tiriamo a campà e il domani vinco il Superenalotto e mi trombo una Velina). Se staremo attaccati alle braghe di Obama e lo inciteremo a realizzare quel Sogno, forse quel Sogno, almeno in parte, si realizzerà. Se iniziamo a smontarlo ancor prima che si insedi alla Casa Bianca, di certo quel Sogno si sgonfierà subito.

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Il grande colibrì