Probabilmente non si vedrà la pace nel Medio Oriente per un bel pezzo.
In questi giorni di massacri si contano le vittime come se stessero piovendo. Si aggiungono a chissà quanti morti che dal 1948 si sono adagiati a terra. Probabilmnte non si vedrà la pace.
La catena delle cause. Il governo israeliano accusa Hamas; Hamas accusa Israele; Israele: ci difendiamo; Hamas: non ci arrendiamo. E piovono missili.
Diventa allora difficile cercare di dare una spiegazione. Non ne esiste. Vive la morte.
Impossibile anche non fare retorica. Per quella sono buoni tutti. Basta sentire gli appelli alla pace.
Tuttavia, non sono solo le cifre che fanno gelare. Ci si intossica con sangue.
No words no communication. Non ricordo dove l'ho sentita questa frase. Una di quelle che non sopporto. Quando non ce n'è bisogno perchè si comunica con altro.
Poi la memoria. La voce che non è solo parola. Più nulla, o lo si rischia, il nulla. Che poi è la stessa cosa. Come un missile che esplode e riversa blood on the ground. Sangue di pagine. Varrebbe allora la pena dopotutto, dopo le ore passate a raccogliere informazioni documenti cifre stilistiche ideologiche raccogliere quella memoria. Per questo esiste la scrittura che non comunica. Buona solo ad assaggiare. Almeno così ci prova Salman Natur, scrittore palestinese.
Qualcosa resterà?
Milesmood
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE4BS09H20081229?pageNumber=1&virtualBrandChannel=0
http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=29431&Cr=gaza&Cr1=
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/fisk/robert-fisk-leaders-lie-civilians-die-and-lessons-of-history-are-ignored-1215045.html
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