Lo Sri Lanka e la sua guerra civile


Sotto gli occhi di tutti, oggi la guerra nella Striscia di Gaza riempie le pagine dei giornali in modo prettamente unitario. Il conflitto tra le due fazioni diventa, per chi non lo vive in prima persona, la più bieca strumentalizzazione politica. Ti accuso di questo perchè mi serve, ti accuso di quello perchè è comodo. Così si va avanti, stretti nelle proprie piccole posizioni, al riparo e al calduccio delle proprie coperte cucite dell'indifferenza.
Un conflitto diventa il conflitto. Non c'è troppo spazio sui giornali: occorre tagliare. Se si parla di Medio Oriente bisogna togliere articoli che possano parlare delle altre guerre. Non stupisce allora se il conflitto in Somalia, e in particolare l'orrendo ruolo che lo Stato Italiano vi ha avuto nel periodo 92 93, sia passato un pò troppo in sordina. La notizia è recente ma anche misconosciuta: la condanna del tribunale di Firenze ai danni del Ministero della Difesa per la totale inadeguatezza nella prevenzione dei danni provocati dall'uranio impoverito. Soldati mandati allo sbaraglio. Non sembra nemmeno passato mezzo secolo dalle truppe con scarpe di cartone inviate nell'inverno sovietico durante la Seconda Guerra Mondiale.
Non stupisce nemmeno se una delle più lunghe guerre dell'Est asiatico, nello Sri Lanka, venga sommessamente dimenticata. Tutti troppo presi a raccattare informazioni sui più vicini centri turistici in balia di vetrine con offerte speciali per poter pensare alla terra che, dal 1983, raccoglie 73mila vittime ufficiali, metà delle quali civili. Una guerra che, nonostante la distanza geografica, è simile al conflitto che si combatte a Gaza. Battaglie nate con il disastro postcolonialista. Entrambe con due fazioni avverse tanto diverse negli usi e costumi quanto ad appoggi ricevuti e strategie impiegate. Una guerra civile che va avanti già da fin troppo tempo senza che se ne intraveda una fine.
Nelle ultime ore, oltre 300 civili del gruppo tamil sono rimasti uccisi dai missili lanciati dal governo maggioritaro scingalese. Uccisi in una zona di tregua, la Security Zone, dove i civili erano stati rifugiati proprio dallo stesso governo. Un incubo di sangue. Violazioni su violazioni su violazioni.
No, non stupisce più nulla. Nemmeno la memoria.
Milesmood

1 commento:

  1. Bello il tuo articolo.
    Purtroppo nessuno parla di questa guerra, servirebbe un forte intervento della Comunità Internazionale per portare una pace che garantisca i diritti dell'etnia tamil. Purtroppo il Governo dello Sri Lanka ha scelto la soluzione militare per eliminare tutti i suoi oppositori.

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