Politiche concrete di pace, non azioni di schieramento per Israele e Palestina!

"L’Unità gioca la carta della commozione (Gaza ci guarda, ancora raid ancora morti) senza il minimo accenno alle ragioni della reazione israeliana allo stillicidio di attacchi di Hamas". Vergogna! "Il manifesto parla tout court di aggressione israeliana e in un commento, in prima pagina, bolla come eterna bugia la pretesa alla sicurezza di Israele". Schifo! "Liberazione, quotidiano di Rifondazione comunista, si rivela più dietrologica: la reazione delle forze con la stella di Davide sarebbe stata dettata soltanto da interessi politici in vista delle elezioni di febbraio". Indignazione!

Salvatore Scarpino denuncia le "pulsioni ossessive" della stampa di sinistra nel suo editoriale "E a sinistra Israele rimane il Male" sul Giornale. Denuncia come sui quotidiani di sinistra "Hamas [...] scivola su uno sfondo opaco, in primo piano resta la violenza di Israele". E allora, forse per controbilanciare lo strabismo filo-palestinese, ci propone il suo strabismo filo-israeliano.

Scarpino non si esime dal parlare di "sofferenza mostruosa" e di "indicibile angoscia", ma le presenta come prerogativa israliana. I palestinesi, evidentemente, passano il tempo a farsi passeggiate fischiettando canzoncine. E poi Scarpino ricorda gli "strumenti di morte", che però sono solo quelli di Hamas. Israele invece spara coriandoli, a quanto ci è permesso di capire.

Completa il quadro il secondo editoriale del Giornale, "L'Europa capisca, è una guerra al terrorismo", di Fiamma Nirenstein. Sembra il commento a una partita a Risiko. Sta morendo qualcuno? Ah, scusate, non me ne ero accorta. Ma poi chi se ne frega, sto per conquistare 18 territori presidiandoli con 2 armate ciascuno...

Cento, duecento, trecento, quattrocento... Vittime? No, solo cifre che salgono e salgono per farci dire che, fatte le proporzioni, stiamo vincendo nella sfida del dolore o state perdendo nella sfida dello scontro. E infatti chiediamo ai nostri politici non politiche concrete di pace, ma azioni simboliche di schieramento fine a sé stesso.

Popoli lontani, in fondo. Possiamo permetterci di soffrire e piangere solo per i palestinesi, o di soffrire e piangere solo per gli israeliani. Possiamo permetterci di vedere gli uni e non vedere gli altri. Possiamo permetterci di vedere il conflitto con un occhio solo, chiudendone uno e facendo finta di piangere con l'altro. Tanto non arriverà mai il tempo in cui l'orrore della morte ci farà spalancare gli occhi. Entrambi gli occhi.

Per vedere davvero. Per considerare davvero le responsabilità nelle azioni e nelle omissioni, che certamente sono diverse e non possono essere annegate nell'acqua di Ponzio Pilato, ma che altrettanto certamente non appartengono ad un popolo solo.

Forse allora riusciremo a piangere lacrime vere, lacrime cariche non dello zucchero auto-compiacente della pura ideologia, ma del sale bruciante del dolore.

Little Prince(ss)

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4 commenti:

  1. Hai centrato il problema... qui piangono solo i coccodrilli (e i... caimani!)

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  2. Letto il tuo ottimo articolo sono arrivato al “Cliccami...” finale, cosi ho deciso di spingermi in territorio inesplorato: ho posizionato con cura il mouse sul link e poi ho usato una matita per cliccare - la profilassi non é mai troppa - caricando la pagina del “Giornale”.
    Gli scarponi concettuali scritti da questo signor Scarpino li avevi descritti quindi nessuna novità, poi ho letto i commenti: terrificanti.
    Un certo Pino si chiede perché gli ebrei italiani votano la sinistra estrema, se poi é la sinistra estrema che attacca Israele. Risposta: per tener buono in can che dorme. Mah!
    Agosman dice: ”Auguri al grande Israele, nostro fratello maggiore. Auguri al popolo palestinese vittima dei suoi capi e succube di un gruppo di manigoldi terroristi e delinquenti di bassa lega”. Bene, Israele non c’entra niente, i palestinesi sono delle auto-vittime, fanno tutto da soli.
    Fenomenale e irraggiungibile il signor km_fbi: il movimento spontaneo conosciuto come ’68 é classificabile come “di destra (nel senso più positivo del termine)”. Poi sono arrivate altre cose contraddittorie, ne é venuto fuori un casino, e il ’68 é diventato di sinistra. Anzi, é stato Gramscianamente fatto proprio “con coperture nell’avanguardismo artistiche e nell'utopismo ottocentesco”.
    Infatti sono state le idee sessantottine di destra “insieme al miracolo del Papa Polacco” che hanno distrutto l’impero dei Soviet. Buono a sapersi.
    Sai che penso?, che i tipi come Scarpino che scrivono sul “Giornale” ormai sono dei bontemponi moderati, loro scrivono cosette soffici se confrontati a quelli che li leggono o la pensano “di più” alla stessa maniera: oltre il 50% degli italiani, statistica dixit.

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  3. a morte fiamma frankenstein

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Il grande colibrì