Pornomani o romantici? Pornoromantici! Il sesso su Internet o i bigliettini sentimentali...

Pornomani o romantici?

A chi credere? All'erotismo patinato e pixellato o alla riscoperta dei tramonti intravisti da scorci mai visti sperduti nelle strade delle città? Ma soprattutto, è necessario rimanere in una delle due parti?

La risposta non sempre sta nel mezzo. Probabilmente la risposta non esiste nemmeno. A frotte di persone che credono nell'amore platonico, o comunque casto, si sparano cascate di dati che ti sboninano quanti utenti sono connessi giornalmente ai siti porno, condividendo e visionando decine di migliaia di filmati dalla trama simile purtuttavia sempre diversa. Senza considerare la quantità spropositata di opinioni di qualunque schieramento sulla dannosità del porno o sull'illusione dell'amore.

Ma allora a chi credere? Siamo improvvisamente tutti diventati erotomani perversi che, in ufficio, con una mano sul pacco e una sul mouse, shiftano di continuo tra le finestre aperte del browser, fra la posta elettronica, la home page dell'azienda, qualche pagina di servizio utile al lavoro, facebook e youporn.com [Espresso]? Ma, a quanto pare, si è anche sentimentaloni, depositari di messaggi scambiati nei libri di qualche biblioteca in attesa della dolce metà che, aprendo il volume, trova il biglietto con su scritto il numero di telefono e una frase da Baci Perugina [Repubblica].

Forse è vero che la risposta non può stare nel mezzo. Non perchè siano due mondi diversi anzi, forse molto più simili di quanto non si pensi, o non si è mai voluto pensare. L'unica differenza sta nella diversa accellerazione per raggiungere l'orgasmo. Qualche minuto opposto a qualche uscita piena di tattiche e strategie di corteggiamento che farebbero impallidire il Risiko. Altra differenza potrebbe essere il grado di coinvolgimento, il che non è cosa da poco, anzi. Uno usa e getta contro uno coinvolgente.

C'è da dire, però, che non si capisce come mai ci sia tutta una avversione nei confronti del fenomeno porno. Da schiavizzatore dell'umanità a, più ristrettamente, del genere femminile. Certamente, il porno come tutte le cose di questo mondo ha i suoi difetti più evidenti amalgamati ad altri meno evidenti. Da fantasie prettamente maschili a una oggettivazione del corpo femminile, ad altri. Ma, così come molti difetti, tutto ciò che viene creato in modo strettamente legale ha anche al suo interno la possibilità di scelta. Di partecipare o meno al casting di un film, a scaricare o meno un filmato etc etc.

Ma, come ricorda Violet Blue [SFGate], tutto ciò che si fa è attaccare, in modo più o meno diretto, alla produzione di film in modo quasi di principio, dimenticandosi però, o meglio facendo apposta, di affermare solamente che un conto è la realtà, un conto è la scena di un film, tra l'altro con poche pretese di artisticità. Il che, equivale ad assumere come capro espiatorio del sesso recitato come fonte e origine della solitudine, della violenza e della disuguaglianza. Ma ogni cosa ha si bisogno di un contesto: non può nemmeno esistere senza.

Allora, diventa assurdo farsi solo la domanda. Non si sceglie tra realtà e finzione finché si sa qual è il confine tra i due. Specie se questo riguarda il sesso. Nonostante possano essere affascinanti due lunghe gambe in una fotografia.



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