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Questa volta lo sceneggiatore Augusto Macchetto e il disegnatore Massimo De Vita, in "Indiana Pipps e la pietra di Stonehenge", danno vita ad una bellissima lezione di vita e di filosofia. L'archeologo del mondo Disney, qui in una esilarante versione macha, sfida il mistero del sito neolitico più famoso e più studiato del mondo.
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Sotto il velo del non-sense, ecco spuntare una riflessione per nulla banale: siamo naturalmente portati a voler cogliere un senso in ogni aspetto della realtà in cui ci imbattiamo, anche in quello che è semplicemente il frutto del caso. La realtà è un immenso "gioco di costruzioni", di interpretazioni, di rielaborazioni. E a questo gioco non ci possiamo sottrarre. Però possiamo affrontarlo con leggerezza. Perché in fondo, "l'importante è che tutti si siano divertiti!".
Little Prince(ss)
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Veramente oggi si cerca di togliere il senso anche alle cose che hanno palesemente un senso.
RispondiElimina@ Saccente
RispondiEliminaEh sì, Indiana Pipps è figlio del demonio...
Un articolo tutto fuori dal mondo! E è proprio questa caratteristica che lo rende così magico! Complimenti!
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