Caro frocio, se non vuoi morire basta essere discreto. Parola di ministro inglese

Gay e lesbiche in Iran: discrezione o morte.
L'articolo su "The Indipendent":
http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/iran-is-safe-for-discreet-gays-says-jacqui-smith-852336.html

La traduzione in italiano.

L'Iran è sicuro per i gay "discreti", secondo Jacqui Smith

di Robert Verkaik
su "The Indipendent" del 23 giugno 2008

I gay e le lesbiche richiedenti asilo possono essere deportati in Iran fintanto che vivano in modo "discreto". Lo ha detto Jacqui Smith, il ministro degli Interni [inglese].
In una lettera a un pari liberal-democratico, vista dall'Indipendent, la signora Smith ha detto che non si sarebbe alcun "rischio reale" che uomini gay e lesbiche siano scoperti dalle autorità iraniane né che alcuna "azione avversa" venga presa conto coloro i quali siano "discreti" nei propri comportamenti.
I suoi commenti sono stati condannati dagli attivisti per i diritti umani. Ben Summerskill, amminitratore delegato di Stonewall, descrive come insensata la nozione di gay che sfuggano dalla persecuzione rimanendo discreti. Ha detto: "Basta ascoltare le persone che sono state terrorizzate dalla polizia metropolitana negli anni Cinquanta e Sessanta per capire che dire alle persone gay di vivere in modo discreto è donchisciottesco."
Smith ha emesso il suo verdetto dopo che alcuni parlamentari e alcuni pari avevano chiesto al governo di cambiare la propria politica sull'immigrazione e di terminare immediatamente la deportazione di coloro a cui sia stato rifiutato l'asilo, ma che temono persecuzioni in Iran.
Questa richiesta di una moratoria sui rifiuti d'asilo era sta una reazione alla situazione di Mehdi Kazemi, un teenager iraniano gay che avrebbe dovuto affrontare l'esecuzione se fosse tornato in Iran, il cui caso era stato sollevato dall'Indipendent. Hanno detto che il caso di Kazemi, il quale nel frattempo ha ottenuto asilo, dimostrava come un cambio di politica fosse la "unica condotta morale" per il governo.
Ma nella sua lettera a lord Roberts of Llandudno, Smith ha rigettato l'appello per uno stop immediato alla deportazione di gay e lesbiche richiedenti asilo. "Riconosciamo che le condizioni per le persone gay e lesbiche in Iran - e in molti altri paesi - sono tali da permettere ad alcuni singoli individui di dimostrare la necessità di una protezione internazionale" ha scritto: "Tuttavia, non accettiamo di dover assumere la presunzione che ogni singolo richiedente asilo che dichiari di essere di una particolare nazionalità o sessualità, indipendentemente dalle particolari circostanze in cui si trovi, possa essere automaticamente autorizzato a rimanere nel Regno Unito".
Ha aggiunto: "Facendo riferimento in particolare all'Iran, un caso recente sottoposto al Tribunale per l'Asilo e l'Immigrazione conclude che l'evidenza non dimostra un reale rischio di scoperta di, o di azione avversa contro, gay e lesbiche che vivano con discrezione il proprio orientamento sessuale."
Secondo le stime dei gruppi di attivisti gay, 4mila iraniano sarebbero stati giustiziati a causa della propria sessualità a partire dalla fine degli anni Settanta. Secondo Smith sarebbero molti di meno.
Lord Roberts, che ha raccolto il sostegno di più di venti altri pari e parlamentari, ha detto: "Non è molto buono se il governo dice che le persone saranno al sicuro dalla punizione se si comporteranno con discrezione. L'unica condotta d'azione morale è quella di dichiarare una moratoria sulle deportazioni in Iran per tutti quanti temano di finire giustiziati."
Mehdi Kazemi si è trasferito in Gran Bretagna nel 2005 per studiare inglese a Brighton. Nell'aprile 2006 il suo ex fidanzato è stato giustiziato dopo aver affermato, durante un interrogatorio, che Kazemi era il suo partner.

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