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Nontiscordardiloro (se non ora... quando?): Roberto Recchioni e Valerio Pocar

Sotto l'intensa vignetta realizzata per la campagna NONTISCORDARDIME da Roberto Recchioni, uno dei migliori autori del fumetto italiano (tra l'altro, ha creato John Doe e Detective Dante e oggi è uno dei più penetranti "interpreti" di Dylan Dog), pubblichiamo oggi l'intervento del sociologo Valerio Pocar, presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e importante esponente del Movimento Antispecista e dell'associazione Libera Uscita per il diritto a morire con dignità (la cui presidente, Maria Laura Cattinari, è già intervenuta nei giorni scorsi).

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Care concittadine, cari concittadini,

Nontiscordardiloro: Marco Cappato e Katia Zanotti per il testamento biologico

Mentre il tema del testamento biologico sembra aver perso importanza nel circo mediatico che tutto mastica e sputa senza mai digerire nulla, continuiamo a proporvi nuove riflessioni, legate alla campagna NONTISCORDARDIME, per cercare di capire davvero di cosa si sta discutendo in Parlamento. Oggi ospitiamo Marco Cappato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni e tra i più noti attivisti radicali, e Katia Zanotti, deputata della Repubblica dal 2001 al 2008 prima nei DS e poi in Sinistra Democratica.

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Cara concittadina, caro concittadino,

le scelte sulle cure sono sempre scelte difficili. Quelle alla fine della vita sono anche drammatiche. Proprio per questo è importante impedire che qualcuno decida al posto nostro senza il nostro consenso. Il testamento biologico serve a impedire abusi e violenze. Va difeso da questa legge contro il testamento biologico.

Marco Cappato

Nontiscordardiloro: Maria Laura Cattinari, Massimo Cozza e Enrico Proserpio

Continuiamo oggi a pubblicare gli interventi di esponenti della società civile legati al nostro appello NONTISCORDARDIME. Le riflessioni che vi proponiamo qui sotto sono quelle di Maria Laura Cattinari, presidente dell'Associazione Libera Uscita, attiva a difesa del diritto a morire con dignità; di Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici, il cui appello è segnalato nel testo della lettera della nostra campagna; e di Enrico Proserpio, scrittore e blogger.

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Care concittadine, cari concittadini,

l’articolo 32 della nostra Costituzione, alla quale bisogna guardare per fare le Leggi, parla chiaro: noi abbiamo due diritti fondamentali: il diritto alla salute ed il diritto all’autodeterminazione, il diritto cioè di accettare o rifiutare qualunque terapia anche se salvavita. Nessuno può obbligarci a delle terapie se non per salvaguardare il diritto alla salute degli altri. Questo è quanto afferma la nostra Costituzione, ma per rivendicare il rispetto di questo Diritto c’è voluto il coraggio di eroi del nostro tempo come Welby, come Beppino Englaro. Ci sono volute sentenze e decreti della Magistratura.

Nontiscordardiloro: Sergio Rovasio, don Gallo e Fabio Pellegatta per il testamento biologico

Cara concittadina, caro concittadino... L'appello NONTISCORDARDIME, lanciato da NoirPink - modello Pandemonium, cerca di rilanciare un dialogo tra pari, tra cittadini che possono avere idee e impostazioni etiche, filosofiche e religiose anche opposte, ma riconoscono gli uni agli altri pari legittimità. In quest'ottica di leale e rispettosa convivenza, nessuna imposizione morale può essere accettabile e ognuno deve poter esprimere pienamente la propria idea di vita e di morte. Perché, in un dialogo tra pari, in un dialogo tra cittadini, il rispetto verso sé stessi e il rispetto verso gli altri coincidono perfettamente.

Oggi vi proponiamo alcune riflessioni di Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, di don Andrea Gallo, il sacerdote che ha fondato la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, e di Fabio Pellegatta, responsabile della Sezione cultura dell'Arcigay di Milano. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi di altre concittadine e di altri concittadini.

Testamento biologico, perché sottoscriverlo? La risposta di una cittadina ben informata...

Giuliana Michelini è una delle persone più esperte in Italia sul tema del testamento biologico - ed è grazie a lei che abbiamo raccolto gli interventi di Mario Riccio, il medico anestesista di Piergiorgio Welby, della costituzionalista Marilisa D'Amico e di Mina Welby. Giuliana, però, preferisce una definizione molto più modesta: "Sono una cittadina qualunque che ha sottoscritto da anni un documento recante le sue volontà in merito alle cure che vuole o non vuole le siano prestate se non sarà più cosciente (ovvero 'Direttive anticipate di trattamento')". E allora sentiamo cos'ha da dirci questa cittadina qualunque...

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Hai sottoscritto un testamento biologico?

Mina Welby: "Legge sul testamento biologico: perché non posso decidere come essere curata?"

"Morire non è uno scherzo" fu una delle ultime frasi rivolte da Piergiorgio Welby alla moglie Mina, una donna che da anni ha trasformato il suo grande amore in una grande battaglia per la libertà e la dignità umana. Da anni attivista dei Radicali e dell'Associazione Radicale Luca Coscioni, Mina Welby è una delle testimoni più assidue e decise a favore dell'autodeterminazione della persona sulla propria vita e sulla propria morte.

Questa donna, insomma, per certa retorica "pro-life", dovrebbe essere una sorta di paladina della morte. Eppure basta vederla e ascoltarla per pochi minuti (come nell'intensissimo intervento a "Vieni via con me" di Fazio e Saviano), per percepirne la grande pacatezza e l'altissimo senso morale che la muove. Non è un caso che la sua battaglia per l'autodeterminazione del malato comprenda anche la possibilità di ricevere assistenza e cure adeguate e mezzi idonei a poter svolgere una vita autonoma. Temi su cui tanti autoproclamati "pro-life" non hanno da spendere né parole né soldi...

NONTISCORDARDIME: una campagna per la libertà di cura, l'autodeterminazione e il rispetto

Con gli interventi, in corso di pubblicazione, di Mario Riccio, Marilisa D'Amico, Mina Welby e Giuliana Michelini, NoirPink - modello Pandemonium torna ad occuparsi della questione del testamento biologico.

L'invito è quello di copiare, incollare e inviare a parenti, amici e conoscenti il testo sottostante per sensibilizzare la cittadinanza e per aiutare la diffusione degli appelli già lanciati in questi mesi da più parti. Al testo si può anche allegare l'immagine sottostante.

Testamento biologico, dignità della persona e idratazione artificiale: l'emendamento di Moro

Dopo aver scoperto con Mario Riccio come il ddl Calabrò in discussione in Parlamento utilizzi un linguaggio scientificamente infondato, oggi vi proponiamo l'analisi giuridica di Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto Costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, sempre attenta ai temi della laicità e dei diritti civili.

La professoressa D'Amico, ad esempio, ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale a proposito della legge sulla fecondazione assistita, vedendone riconosciuta l'incostituzionalità di alcuni articoli. Sempre lei ha presentato anche un fondamentale ricorso alla Corte sostenendo l'incostituzionalità delle leggi nell'interpretazione volta all'inapplicabilità alle coppie omosessuali delle disposizioni in tema di matrimonio.

Il pezzo è stato raccolto con il contributo di Giuliana Michelini.

La terminologia della bioetica: parole generiche e prive di riscontro scientifico nel ddl Calabrò

In questi giorni si parla molto, in Parlamento e nelle nostre case, negli uffici e nelle scuole, di testamento biologico. Il livello della discussione, per colpa di interventi precisamente mirati a questo, rischia però di sprofondare sempre più nella rozzezza e nella confusione. Per questo vogliamo proporvi alcune interessantissime riflessioni raccolte per NoirPink - modello Pandemonium da Giuliana Michelini, una delle persone più esperte in Italia a proposito di questa materia che ci aveva illustrato tempo fa con incredibile chiarezza espositiva.

Riprendiamo allora il filo del discorso, per cercare di fare emergere qualcosa di chiaro dalle valanghe di rozzezza e di confusione in cui vorrebbero sommergerci. Per prima cosa spazziamo via le parole cattive, quelle finalizzate non all'espressione di concetti e di idee, ma al nascondimento. Lo facciamo con Mario Riccio, il medico anestesista rianimatore che, di fronte al rifiuto del paziente di continuare ad essere collegato con il respiratore (trattamento che aveva subito anni prima in condizioni di incoscienza), "fece la volontà di Piergiorgio Welby".

Crisi dell'inserimento mirato: nella retorica imperante produttività non fa rima con disabilità

Il governo ce lo ripete da tempo, ma ne è convinta pure parte dell'opposizione e ne sono sicurissimi persino alcuni sindacati: il problema più grande dell'Italia è la produttività della forza lavoro. Il Paese ha bisogno di giovani di sana e robusta costituzione (quella con la "c" minuscola, sia chiaro) che pranzino in fretta, evitino di fare pipì troppo frequentemente e non pensino neppure di potersi ammalare (del verbo "scioperare", invece, è meglio che non conoscano neppure il senso).

Ora si riformerà pure la Costituzione (quella che, per adesso, ha ancora la "c" maiuscola): l'iniziativa economica privata dovrà essere liberata da lacci e lacciuoli, a partire da tutte quelle pappardelle sull'utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Formule da cancellare, poco importa se dietro quelle formule ci sia la vita dei cittadini - e anche dei cittadini diversamente abili. D'altra parte è da anni che il sostegno nelle scuole è tagliato con l'accetta perché i soldi vanno investiti in qualcosa di più produttivo, no? Da qui alla retorica di inizio Novecento sui "mangiatori inutili" il passo non sembra così grande...

L'Egitto, tra rivoluzione, Internet e omosessualità: anche il blogger gay IceQueer in piazza Tahrir

Abbiamo sentito raccontare le rivoluzione del Nord Africa da esperti (spesso presunti), da leader politici, da ideologici, da professori universitari. Sentirsela raccontare da chi quella rivoluzione l'ha fatta nella strada, con le idee della strada, fa tutto un altro effetto. E ci permette di capire davvero la rabbia e la gioia, la paura e la speranza, l'incertezza e la sicurezza e soprattutto la fede assoluta nel popolo e in Internet che sono state in grado di muovere le masse e di abbattere i dittatori.

Dopo che Rachid, rappresentante in Italia dell'associazione lgbt clandestina marocchina KifKif, ci ha raccontato le rivolte in Marocco, ora il più noto blogger gay egiziano, IceQueer, ci racconta gli eccezionali giorni che l'Egitto sta vivendo. Ce li racconta con gli occhi di un semplice amante della libertà che, senza alcuna esperienza di politica, come lui stesso ammette, ha vissuto la straordinaria esperienza di scrivere la storia in piazza Tahrir...

Marocco: anche il movimento omosessuale partecipa alle manifestazioni per la democrazia

Alla fine anche in Marocco, "il paese più stabile del Nord Africa" secondo gli analisti, arriva l'ondata di rivolte anti-regime. Il neonato Movimento 20 Febbraio è sceso in piazza per reclamare riforme radicali verso la democrazia. In un solo giorno, le principali città marocchine sono state messe a ferro e fuoco e si sono registrati 130 feriti, oltre alla scoperta, nel nord del paese, di 5 morti carbonizzati forse collegati alle tensioni di questi giorni.

Al Movimento 20 Febbraio aderisce anche l'associazione KifKif ("uguale" in lingua araba marocchina), una organizzazione non governativa nata nel 2004, illegale in Marocco, che si batte per il rispetto dei diritti umani, soprattutto a favore della popolazione omo- e transessuale, in un paese dove i rapporti tra persone dello stesso sesso sono puniti fino a 3 anni di carcere. KifKif pubblica anche una rivista clandestina (Mithly), in lingua araba a e francese.

Temi etici e obiezione di coscienza: i fondamentalisti creano confusione nelle parole

Un partito finalmente unito, se non fosse per i temi etici che ancora dividono, sui quali però è stata siglata una tregua momentanea tra chi vorrebbe una presa di posizione chiara e chi invoca la libertà di coscienza: questa l'immagine che il PD ha cercato di dare di sé nel week-end appena concluso. Ma qui vogliamo concentrare la nostra attenzione non sul PD, ma su due etichette linguistiche, accettate passivamente da politici, cronisti e commentatori: "temi etici" e "libertà di coscienza".

Che cosa sono i temi "etici" o "eticamente sensibili"? "Il testamento biologico, il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso, l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanasia..." inizierà ad elencare qualcuno. "Tutti quei temi che hanno riflessi sulle norme che regolano il comportamento morale, cioè, ancor prima, sulla definizione del bene e del male, della giustizia e dell'ingiustizia, dell'onestà e della disonestà, dell'equità e dell'iniquità" ci ricordano i dizionari.

Non è una scuola per negri: Kelly, la criminale che pretendeva un'istruzione migliore per le figlie

Kelly Williams-Bolar vive a Akron, nell'Ohio, in quegli Stati Uniti ammirati da tutto il mondo per avere eletto un presidente nero. Anche Kelly è nera, ma non vive in una Casa Bianca: vive nelle case popolari. E anche le due figlie di Kelly sono nere e anche loro vivono nelle case popolari. Kelly, però, ha dichiarato che le due bimbe abitano con il nonno, poco distante da lì, ma abbastanza distante da rientrare in un altro distretto scolastico.

E così Kelly riesce a far frequentare alle figlie la scuola pubblica del quartiere più ricco della città: una scuola frequentata dai bianchi della classe media (dai ricchi no, quelli scelgono le scuole private), tranquilla, con buoni insegnanti, strutture sicure. Così diversa dalla scuola del quartiere delle case popolari, una scuola fatiscente, mal funzionante, per la quale la città investe il minimo indispensabile - anzi, molto meno: tanto è destinata ai neri...

Immigrazione e omosessualità, tutti i colori della pelle nello stesso arcobaleno: parla Dell'Amico

Se ne vedono di tutti i colori in questi giorni per le strade delle nostre città. Tutti i colori della pelle, tutti i colori dell'arcobaleno. L'Italia - la squallida, retrograda, provinciale Italia di cui tutti ci lamentiamo - può essere una promessa di paradiso, una garanzia di vita per tante persone che fuggono dalle torture, dalle guerre, dalle persecuzioni politiche e religiose. E anche dalla condanna penale (dal carcere alla pena di morte) dell'omosessualità.

E questa è una grande sfida. Una grande sfida per chi fugge per cercare di raggiungere l'Italia e di richiedere asilo e poi tenta di integrarsi. E per chi abita già questo paese, che deve scegliere se essere amico delle vittime o complice dei carnefici. E' una sfida anche per la comunità *qtlgb e per le associazioni, poste sul bivio tra il rinsecchire come puro gruppo di interesse a difesa della posizione di una categoria e lo sbocciare come motore per la diffusione del rispetto di tutti i diritti per tutti gli esseri umani.

Non dimenticare lo spazzolino e la carrozzina: ma chi l'ha detto che un disabile non può viaggiare?

Poche ore e tanti partiranno alla volta di montagne innevate, mercatini di Natale, città scintillanti, spiagge assolate all'altro capo del globo. C'è chi poi invece resterà a casa, perché in tempo di crisi non se ne parla proprio di spendere soldi in alberghi, treni, ristoranti e veglioni. E poi ci sono loro, le persone diversamente abili, che, poverine, devono rimanere a casa per forza: pensiamo a loro, questo Natale, alla sorte crudele che impedisce loro di raggiungere le spiagge assolate, le montagne innevate, le città e i mercatini...

Alt! Se è questo che pensate fermatevi un momento a riflettere: siete proprio sicuri che le persone disabili non possano andare in vacanza, in una piacevole, divertente e anche avventurosa vacanza? E siete sicuri che, quando davvero si parano davanti barriere insormontabili, sia tutta colpa della "sorte crudele" e non ci sia lo zampino della generale indifferenza, svogliatezza, pigrizia? Insomma: non ci stupisce più che l'essere umano viaggi nello spazio e siamo ancora a sorprenderci del fatto che una persona in carrozzina possa visitare l'Acropoli di Atene: siamo animali proprio bizzarri, senza dubbio alcuno!

Una sfida epocale per le civiltà: salvare i profughi eritrei in Sinai da Al Qaeda e dall'indifferenza

Rilanciamo l'ultimo richiamo di Gruppo EveryOne e Agenzia Habeshia, ricordando che possiamo fare pressione tutti insieme sul governo egiziano aderendo all'appello lanciato nei giorni scorsi da NoirPink - modello Pandemonium e Gruppo EveryOne: c'è poco tempo, dobbiamo mobilitarci subito!

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Da oltre un mese, circa 250 profughi eritrei sono nelle mani dei trafficanti del Nord del Sinai. Otto ragazzi sono stati assassinati, quattro sono scomparsi verso il mercato nero degli organi. Cento eritrei sono stati trasferiti in un campo di concentramento sconosciuto, forse nei Territori Palestinesi. Decine di giovani donne e bambini hanno subito stupri e violenze. Tutti i profughi hanno subito torture e percosse.

Profughi sul Sinai: nuovo appello per salvare 250 persone prigioniere dei trafficanti di vite umane

Incatenati, marchiati a sangue, torturati, picchiati, assetati, affamati, alcuni uccisi, tutti minacciati di essere venduti ai mercanti di organi: le parole suonano vuote, mute, nel descrivere la tragedia immane e assurda che stanno vivendo circa 250 profughi africani prigionieri dei trafficanti di vite umane sul confine israelo-egiziano del Sinai.

Finalmente i media stanno iniziando a occuparsene e anche il Papa ha lanciato un appello per loro, mentre proprio oggi Gruppo EveryOne ha depositato una denuncia penale alle autorità egiziane, con dettagli precisi sulla localizzazione dei profughi e su generalità e contatti dei carcerieri. Ma purtroppo non basta ancora. Occorre mantenere alta l'attenzione fino alla liberazione di tutti i profughi e ciascuno di noi può fare qualcosa, aderendo all'appello che il blog NoirPink - modello Pandemonium e le associazioni Gruppo EveryOne e Agenzia Habeshia hanno lanciato cinque giorni fa.

Vi chiediamo urgentemente di dare un nuovo contributo, inviando nuovamente un'e-mail alle ambasciate egiziane in Italia e in Vaticano e coinvolgendo, questa volta, anche le ambasciate di altri paesi: basta copiare il testo sottostante su un'e-mail, aggiungere in calce nome e cognome, con data e luogo di nascita, e infine inviare il messaggio agli indirizzi elettronici che trovate in fondo alla pagina. E chiedete a tutti i vostri amici, parenti, colleghi di fare altrettanto.

Appello urgente per i profughi eritrei prigionieri in Sinai: scriviamo alle ambasciate egiziane!

Ancora morte e tortura, fame e sete. Ancora una tragica vicenda collettiva che riguarda profughi eritrei in fuga dall'inferno del loro paese. Abbiamo lanciato in settembre, con importanti risultati, un appello per la salvezza di oltre 200 persone, in balia della ferocia della polizia libica. Questa volta gli aguzzini sono i mercanti di esseri umani, i caronti che trasportano i migranti senza speranza dalla Libia a Israele e le vittime, donne e uomini prigionieri sul Sinai, sono poco più di 70 (erano 80 prima che i trafficanti di uomini iniziassero ad ammazzarli).

Per questo NoirPink - modello Pandemonium, con un insieme di associazioni per i diritti umani (prima tra tutte EveryOne Group), lancia un appello alle ambasciate egiziane in Italia e a Città del Vaticano e, per conoscenza, all'ambasciata italiana in Egitto. Ognuno di voi è chiamato ad aderire a questo appello urgente: dare voce a queste donne e a questi uomini è un dovere irrinunciabile nei loro confronti e nei confronti di noi stessi.

Il grande colibrì