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Una geometria di peni e di ossessioni: le dimensioni del sesso maschile nel mondo

Se alla parola "superdotato" il pensiero corre subito a Rocco Siffredi e non ad Albert Einstein un motivo c'è: quella delle dimensioni del pene è l'ossessione più diffusa e più forte nella popolazione maschile di tutto il mondo. Si inizia da ragazzini a tormentarsi con il dubbio di essere "minidotati" e con il passare degli anni questo dubbio a volte tende a farsi persino più angoscioso, arrivando, in alcuni casi, a compromettere la vita sessuale e relazionale di alcune persone.

L'ossessione è talmente forte da colpire un po' tutti: spesso persino chi ha un organo sessuale decisamente più grande rispetto alla media della popolazione continua a ritenersi poco soddisfatto e, se avesse una bacchetta magica, si allungherebbe volentieri il pene di una decina di centimetri... C'è poi chi quella bacchetta magica la intravede in interventi e rimedi di varia natura, spesso pubblicizzati su internet: anche nei rari casi in cui non si tratti di vere e proprie truffe, i risultati sono comunque sempre inferiori alle aspettative.

Nontiscordardiloro (se non ora... quando?): Roberto Recchioni e Valerio Pocar

Sotto l'intensa vignetta realizzata per la campagna NONTISCORDARDIME da Roberto Recchioni, uno dei migliori autori del fumetto italiano (tra l'altro, ha creato John Doe e Detective Dante e oggi è uno dei più penetranti "interpreti" di Dylan Dog), pubblichiamo oggi l'intervento del sociologo Valerio Pocar, presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e importante esponente del Movimento Antispecista e dell'associazione Libera Uscita per il diritto a morire con dignità (la cui presidente, Maria Laura Cattinari, è già intervenuta nei giorni scorsi).

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Care concittadine, cari concittadini,

Mia mamma mi ha detto che... Oggi la nube radioattiva dal Giappone e a giugno il referendum

Mia mamma mi ha detto che sta arrivando in Italia una nuvola tossica, che è una nuvola tutta brutta e viola e puzzolente. Io è tutta la mattina che guardo il cielo, ma ancora questa brutta nuvola viola non l'ho vista. Mia mamma mi ha detto che questa nuvola tossica viene dal Iapone, che è il paese di Dragonbol e Naruto, e che la colpa è di una centrale tonica che è scoppiata. Una centrale tonica è una grande palla in cui ci sta una cosa brutta e pericolosa che serve a fare l'elettricità che serve a fare la luce per le case.

Mia mamma mi ha detto che però, se la palla della centrale tonica scoppia, questa cosa pericolosa che ci sta dentro inizia a fare la cattiva, fa tremare la terra e fa coprire tutte le case con il mare. Infatti in Iapone è successo tutto questo e ora i iaponesi arrabbiati con la centrale tonica ci buttano sopra l'acqua, perché dicono che non è giusto che le loro case sono finite sotto l'acqua e invece la centrale cattiva è rimasta tutta asciutta.

Nontiscordardiloro: Marco Cappato e Katia Zanotti per il testamento biologico

Mentre il tema del testamento biologico sembra aver perso importanza nel circo mediatico che tutto mastica e sputa senza mai digerire nulla, continuiamo a proporvi nuove riflessioni, legate alla campagna NONTISCORDARDIME, per cercare di capire davvero di cosa si sta discutendo in Parlamento. Oggi ospitiamo Marco Cappato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni e tra i più noti attivisti radicali, e Katia Zanotti, deputata della Repubblica dal 2001 al 2008 prima nei DS e poi in Sinistra Democratica.

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Cara concittadina, caro concittadino,

le scelte sulle cure sono sempre scelte difficili. Quelle alla fine della vita sono anche drammatiche. Proprio per questo è importante impedire che qualcuno decida al posto nostro senza il nostro consenso. Il testamento biologico serve a impedire abusi e violenze. Va difeso da questa legge contro il testamento biologico.

Marco Cappato

Nontiscordardiloro: Maria Laura Cattinari, Massimo Cozza e Enrico Proserpio

Continuiamo oggi a pubblicare gli interventi di esponenti della società civile legati al nostro appello NONTISCORDARDIME. Le riflessioni che vi proponiamo qui sotto sono quelle di Maria Laura Cattinari, presidente dell'Associazione Libera Uscita, attiva a difesa del diritto a morire con dignità; di Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici, il cui appello è segnalato nel testo della lettera della nostra campagna; e di Enrico Proserpio, scrittore e blogger.

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Care concittadine, cari concittadini,

l’articolo 32 della nostra Costituzione, alla quale bisogna guardare per fare le Leggi, parla chiaro: noi abbiamo due diritti fondamentali: il diritto alla salute ed il diritto all’autodeterminazione, il diritto cioè di accettare o rifiutare qualunque terapia anche se salvavita. Nessuno può obbligarci a delle terapie se non per salvaguardare il diritto alla salute degli altri. Questo è quanto afferma la nostra Costituzione, ma per rivendicare il rispetto di questo Diritto c’è voluto il coraggio di eroi del nostro tempo come Welby, come Beppino Englaro. Ci sono volute sentenze e decreti della Magistratura.

Nontiscordardiloro: Sergio Rovasio, don Gallo e Fabio Pellegatta per il testamento biologico

Cara concittadina, caro concittadino... L'appello NONTISCORDARDIME, lanciato da NoirPink - modello Pandemonium, cerca di rilanciare un dialogo tra pari, tra cittadini che possono avere idee e impostazioni etiche, filosofiche e religiose anche opposte, ma riconoscono gli uni agli altri pari legittimità. In quest'ottica di leale e rispettosa convivenza, nessuna imposizione morale può essere accettabile e ognuno deve poter esprimere pienamente la propria idea di vita e di morte. Perché, in un dialogo tra pari, in un dialogo tra cittadini, il rispetto verso sé stessi e il rispetto verso gli altri coincidono perfettamente.

Oggi vi proponiamo alcune riflessioni di Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, di don Andrea Gallo, il sacerdote che ha fondato la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, e di Fabio Pellegatta, responsabile della Sezione cultura dell'Arcigay di Milano. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi di altre concittadine e di altri concittadini.

Testamento biologico, perché sottoscriverlo? La risposta di una cittadina ben informata...

Giuliana Michelini è una delle persone più esperte in Italia sul tema del testamento biologico - ed è grazie a lei che abbiamo raccolto gli interventi di Mario Riccio, il medico anestesista di Piergiorgio Welby, della costituzionalista Marilisa D'Amico e di Mina Welby. Giuliana, però, preferisce una definizione molto più modesta: "Sono una cittadina qualunque che ha sottoscritto da anni un documento recante le sue volontà in merito alle cure che vuole o non vuole le siano prestate se non sarà più cosciente (ovvero 'Direttive anticipate di trattamento')". E allora sentiamo cos'ha da dirci questa cittadina qualunque...

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Hai sottoscritto un testamento biologico?

Mina Welby: "Legge sul testamento biologico: perché non posso decidere come essere curata?"

"Morire non è uno scherzo" fu una delle ultime frasi rivolte da Piergiorgio Welby alla moglie Mina, una donna che da anni ha trasformato il suo grande amore in una grande battaglia per la libertà e la dignità umana. Da anni attivista dei Radicali e dell'Associazione Radicale Luca Coscioni, Mina Welby è una delle testimoni più assidue e decise a favore dell'autodeterminazione della persona sulla propria vita e sulla propria morte.

Questa donna, insomma, per certa retorica "pro-life", dovrebbe essere una sorta di paladina della morte. Eppure basta vederla e ascoltarla per pochi minuti (come nell'intensissimo intervento a "Vieni via con me" di Fazio e Saviano), per percepirne la grande pacatezza e l'altissimo senso morale che la muove. Non è un caso che la sua battaglia per l'autodeterminazione del malato comprenda anche la possibilità di ricevere assistenza e cure adeguate e mezzi idonei a poter svolgere una vita autonoma. Temi su cui tanti autoproclamati "pro-life" non hanno da spendere né parole né soldi...

NONTISCORDARDIME: una campagna per la libertà di cura, l'autodeterminazione e il rispetto

Con gli interventi, in corso di pubblicazione, di Mario Riccio, Marilisa D'Amico, Mina Welby e Giuliana Michelini, NoirPink - modello Pandemonium torna ad occuparsi della questione del testamento biologico.

L'invito è quello di copiare, incollare e inviare a parenti, amici e conoscenti il testo sottostante per sensibilizzare la cittadinanza e per aiutare la diffusione degli appelli già lanciati in questi mesi da più parti. Al testo si può anche allegare l'immagine sottostante.

Testamento biologico, dignità della persona e idratazione artificiale: l'emendamento di Moro

Dopo aver scoperto con Mario Riccio come il ddl Calabrò in discussione in Parlamento utilizzi un linguaggio scientificamente infondato, oggi vi proponiamo l'analisi giuridica di Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto Costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, sempre attenta ai temi della laicità e dei diritti civili.

La professoressa D'Amico, ad esempio, ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale a proposito della legge sulla fecondazione assistita, vedendone riconosciuta l'incostituzionalità di alcuni articoli. Sempre lei ha presentato anche un fondamentale ricorso alla Corte sostenendo l'incostituzionalità delle leggi nell'interpretazione volta all'inapplicabilità alle coppie omosessuali delle disposizioni in tema di matrimonio.

Il pezzo è stato raccolto con il contributo di Giuliana Michelini.

La terminologia della bioetica: parole generiche e prive di riscontro scientifico nel ddl Calabrò

In questi giorni si parla molto, in Parlamento e nelle nostre case, negli uffici e nelle scuole, di testamento biologico. Il livello della discussione, per colpa di interventi precisamente mirati a questo, rischia però di sprofondare sempre più nella rozzezza e nella confusione. Per questo vogliamo proporvi alcune interessantissime riflessioni raccolte per NoirPink - modello Pandemonium da Giuliana Michelini, una delle persone più esperte in Italia a proposito di questa materia che ci aveva illustrato tempo fa con incredibile chiarezza espositiva.

Riprendiamo allora il filo del discorso, per cercare di fare emergere qualcosa di chiaro dalle valanghe di rozzezza e di confusione in cui vorrebbero sommergerci. Per prima cosa spazziamo via le parole cattive, quelle finalizzate non all'espressione di concetti e di idee, ma al nascondimento. Lo facciamo con Mario Riccio, il medico anestesista rianimatore che, di fronte al rifiuto del paziente di continuare ad essere collegato con il respiratore (trattamento che aveva subito anni prima in condizioni di incoscienza), "fece la volontà di Piergiorgio Welby".

2010 odissea nel sesso: chi è stato il protagonista dell'anno nell'ambito della sessualità?

Un anno è finito e un altro è appena iniziato. Ed è, come sempre, tempo di bilanci e di classifiche. E allora oggi, in omaggio alla più buona e meno sexy di tutte le feste, la generosa e racchia Befana, vi proponiamo di scegliere con noi il protagonista del 2010 nell'ambito della sessualità.

Le nomination, proposte qui sotto in rigoroso ordine alfabetico, spaziano dalle bambole alla vagina, da Silvio Berlusconi e il suo Bunga-Bunga ai preservativi, dal turismo sessuale al preservativo. Ovviamente siete tutti chiamati a fare ulteriori proposte, aggiungendo un commento a questo post. Con un augurio di un nuovo anno felice e godereccio!

Usa, un gay su cinque sarebbe sieropositivo: quando abbandoneremo il terrorismo sull'Aids?

Abbiamo da poco raccontato come, secondo l'Office for National Statistics (l'Istat inglese, per intenderci), gli omosessuali sarebbero solo l'1'% della popolazione ed ecco che, questa volta dagli Stati Uniti, arriva un'altra stima destinata a far discutere: secondo la Kaiser Family Foundation ben il 20% degli uomini che fanno sesso con altri uomini, almeno nelle grandi città, sarebbe infettato dall'Hiv e, tra coloro che sono sieropositivi, quasi la metà (il 44%) lo ignorerebbe [CBC].

Certo, il dato può essere messo in discussione, dal momento che il solo fatto di creare un campione realmente rappresentativo degli uomini sessualmente attivi con altri uomini è di per sé impresa non facile, tanto dal punto di vista pratico quanto da quello teorico. Insomma, due studi sui quali dubitare, da superare alzando le spalle?

Con un virus nel bagaglio a mano - In vacanza sull'arcobaleno: guida ai viaggi gay (4° parte)

Dove eravamo rimasti...
* 1° parte - Un, due, tre... si parte!
* 2° parte - Un gran bel tuffo nella libertà
* 3° parte - La prevenzione le ferie non le fa mai

Siamo partiti chiedendoci se parlare di "vacanze gay" fosse un argomento banale, su cui non ci fosse nulla di particolarmente interessante da dire e, nel corso delle precedenti tre parti di questa inchiesta, abbiamo cercato di raccontare tutto quello che di sensato c'era da raccontare. Questo quarto capitolo vuole invece affrontare il tema della vacanze delle persone sieropositive. E il discorso suona subito meno banale...

La prevenzione le ferie non le fa mai - In vacanza sull'arcobaleno: guida ai viaggi gay (3° parte)

Dove eravamo rimasti...
* 1° parte - Un, due, tre... si parte!
* 2° parte - Un gran bel tuffo nella libertà

Viaggiare è un'occasione eccezionale per scoprire cose diverse, per sperimentare nuovi modi di vivere, per vivere importanti momenti di libertà. E' un'occasione imperdibile per rompere routine, abitudini, schemi mentali, per abbandonare le solite regole comportamentali e mettersi alla prova con regole nuove, come abbiamo ricordato nella seconda parte di questa inchiesta.

Ovviamente tutto questo può essere estremamente positivo se serve ad aprire prospettive di cambiamento e di miglioramento nella propria vita, ma può avere conseguenze molto negative se l'abbandono delle regole diventa un obiettivo in sé, senza fare distinzioni tra regole e regole.

Un gran bel tuffo nella libertà - In vacanza sull'arcobaleno: guida ai viaggi gay (2° parte)

Dove eravamo rimasti...
* 1° parte - Un, due, tre... si parte!

La cosa più bella del viaggiare è il sentirsi liberi. Entrare in contatto con realtà diverse dalla propria, infatti, è come guardare attraverso una porta a vetri nuove occasioni, nuove possibilità, nuovi percorsi da far intraprendere alla propria vita... e scoprire che la porta a vetri è aperta, spalancata, può essere varcata davvero e non solo nei sogni. Il viaggio, allora, o è un inutile e dispendioso spostamento del proprio corpo in un luogo dove replicare la propria vita quotidiana o simulare forme stereotipate di libertà o è uno straordinario spostamento della propria mente in un un luogo dove sperimentare cose nuove.

Sperimentare cose nuove significa anche sperimentare nuovi modi di vivere e, quindi, anche nuove regole. Partire significa già rompere i confini del proprio spazio quotidiano e allora non c'è nulla di male - anzi! - nel vivere una vacanza come momento in cui abbandonare le proprie routine, i propri schemi, le proprie inibizioni... Jeff confessa: "Oserei qualcosa in più... Se viaggio, mi faccio più esperienze... perché il tempo stringe". Ovviamente solo gli sciocchi e gli schiavi pensano che la vera libertà e la vera responsabilità siano concetti antitetici...

E se capita una sbandata? - Non c'è due senza tre e il condom vien da sé (4° parte)

Dove eravamo rimasti...
* Introduzione - Un manuale per le coppie aperte
* 1° parte - Prevenzione per le coppie sieropositive
* 2° parte - Prevenzione per le coppie sieronegative
* 3° Parte - Prevenzione per le coppie sierodiscordanti

4° parte - E se capita una sbandata?

Hugo: "Dopo che una sera, quando ero ancora studente, ero sbronzo ed ebbi una prima 'sbandata', mi ero promesso di non avere più rapporti a rischio, avevo avuto troppa paura. Da allora in poi, anche con il mio nuovo ragazzo, Kader, ho continuato a usare il preservativo. Dopo un po' abbiamo deciso di non usare più il preservativo dopo aver avuto la conferma che eravamo entrambi sieronegativi e poi una volta, preso dall'eccitazione, ho fatto una stronzata senza preservativo con un ragazzo".

Prevenzione per le coppie sierodiscordanti - Non c'è 2 senza 3 e il condom vien da sé (3° parte)

Dove eravamo rimasti...
* Introduzione - Un manuale per le coppie aperte
* 1° parte - Prevenzione per le coppie sieropositive
* 2° parte - Prevenzione per le coppie sieronegative

3° parte - Prevenzione per le coppie sierodiscordanti

Julien: "Dal momento che faccio l'amore con un partner sieropositivo da anni, credevo di sapere tutto sul sesso sicuro, ma Stef, il mio ragazzo, mi ha fatto prendere coscienza dei rischi che prendevo con gli altri miei partner".

Prevenzione per le coppie sieronegative - Non c'è due senza tre e il condom vien da sé (2° parte)

Dove eravamo rimasti...
* Introduzione - Un manuale per le coppie aperte
* 1° parte - Prevenzione per le coppie sieropositive

2° parte - Prevenzione per le coppie sieronegative

Christophe: "Col mio ragazzo Eric, sieronegativo come me, scopiamo tra di noi senza preservativo. Invece, ci siamo impegnati a proteggerci in tutte le nostre scopate con altri. Con gli altri il preservativo si impone in modo molto naturale, ma recentemente ci siamo chiesti se potevamo fare un'eccezione con Grégory, un ragazzino di 23 anni carinissimo col quale passiamo un casino di tempo e che ci dice sempre di essere sieronegativo...

Prevenzione per le coppie sieropositive - Non c'è due senza tre e il condom vien da sé (1° parte)

Dove eravamo rimasti...
Introduzione - Un manuale per le coppie aperte

1° parte - Prevenzione per le coppie sieropositive

Jean-Yves: "Hervé ed io passiamo un sacco di tempo a chattare su Internet... Tra i nostri contatti ci sono spesso ragazzi sieropositivi come noi, ma che vogliono 'scopare senza preservativo'! Quando diciamo loro di no, il più delle volte non capiscono perché.

"Quando è possibile scambiare qualche parola, a volte riusciamo a spiegare loro che anche tra sieropositivi il preservativo è importante. Non conoscono o sottovalutano il fatto, anche se molto concreto, che tra sieropositivi il preservativo permette di evitare di reinfettarsi (1) con ceppi Hiv diversi o di prendersi la sifilide, un'epatite B o C, una gonorrea, l'Lgv (2) che possono avere gravi conseguenze".

Il grande colibrì