Shelter di Jonah Markowitz

Zach (Trevor Wright) vive a San Pedro (California). Ha molto talento artistico. Vorrebbe iscriversi all'accademia Cal Arts. Lavora come cuoco. Ama lo skate e il surf. Punto e a capo.
Shaun (Brad Rowe) è uno scrittore. Torna a San Pedro. È gay. È innamorato di Zach. Punto.
Jeannie è la sorella di Zach. Non ama i gay. È stata lasciata dal marito. Non è una buona madre. Punto.
Cody è il figlio di Jeannie. Vuole bene a Zach. Non ama le verdure. Punto.
Alan è il marito di Jeannie. Non ama i bambini. Punto.
Gabe è il miglior amico di Zach e il fratello di Shaun. Ama il surf. Punto.
Il padre di Zach prende pastiglie. Dicono che non sia molto affidabile. Punto.
Tori è la ragazza di Zach. È bionda. E davvero non si sa cosa dire di più.
Il fatto è che l'amore magari può anche trionfare, come succede ovviamente in “Shelter” di Jonah Markowitz, ma comunque, se esso è l'incontro di due (o più...) anime o corpi o intelligenze o quel che volete voi, per trionfare (o anche solo per muovere i suoi primi incerti passettini) deve avere una materia prima: anime, corpi, intelligenze, persone.
E allora che senso ha l'amore in un mondo di personaggi privi di profondità (mi verrebbe da dire quasi bidimensionali, ma alcuni si fermano a una dimensione e mezzo)?
Sulla trama non c'è nulla da dire. Ovviamente Zach finirà a letto con Shaun, ovviamente ci saranno problemi di accettazione, ovviamente alla fine Zach convince la sorella omofoba ad accettare il suo amore per Shaun e ad affidare loro il figlio (abbandonando a sé stesso il padre presumibilmente malato). Perché Zach è un ottimo oratore: gli bastano un paio di minuti.
Se raccontasse una storia etero, "Shelter" verrebbe giudicato come un film senza infamia e senza lode per adolescenti annoiati. Invece Zach e Shaun sono due maschietti e allora la critica va in visibilio e i premi arrivano numerosi.
Pazienza. L'importante è vivere felici e contenti.

Cliccami...
il sito del film:
http://www.myspace.com/shelterathere
la scheda IMDB:
http://italian.imdb.com/title/tt0942384/

Little Prince(ss)

4 commenti:

  1. Hai ridimensionato un pò le aspettative per questo film direi...
    Dopo tutti i premi vinti mi aspettavo quasi un nuovo Brokeback Mountain! :-)
    Ma è sul serio così piatto? :(
    Dal trailer sembra così originale...

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  2. A me dà una sensazione di già visto e rivisto. E la superficialità con cui sono delineati la gran parte dei personaggi mi sembra quasi da spot pubblicitario.
    Poi, ovviamente, a parte il nome del film, del regista e degli attori, sono tutte opinioni.
    P.S.: neppure Brokeback Mountain, in fondo, mi è sembrato così originale. A parte l'omosessualità dei protagonisti, ben inteso.

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  3. Sono d'accordo sul fatto che se questo film fosse stato in versione "etero" probabilmente sarebbe passato inosservato. Apparentemente la trama gira intorno al tipico stereotipo del ragazzo dalle buone capacità con la sfiga di vivere in una realtà difficile che gli impedisce di realizzare i propri sogni. Fatto sta che erano anni che un film non mi faceva battere il cuore in questo modo. La maggiorparte dei film a tematica gay che ci sono in circolazione sono spesso caratterizzati da temi forti come l'aids, l'omofobia e la solitudine. O spesso dipingono il mondo gay così come lo vive un ragazzo di città con bar, discoteche,amanti e amici gay con cui condividere esperienze. Ma che ne è di tutti quei ragazzi di provincia con una vita "normale", con amici etero, con una amica che chiamano "ragazza" per paura di essere soli e con la "normale" inquietudine che caratterizza la transizione tra adolescenza ed età adulta? Credo che questo film nella sua semplicità possa trasmettere un messaggio positivo a tutti coloro che hanno bisogno di sapere che un lieto fine è possibile nonostante tutto.

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  4. Il film è stupendo è fatto veramente bene, uno dei film migliori che ho visto e contando il fatto che è stato fatto a basso budget è un vero e proprio capolavoro, l'unica cosa brutta è che purtroppo questo film non credo uscira mai in italia... Ripeto, film davvero stupendo da vedere.

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Il grande colibrì