Debbie Van der Putten, la Barbie con un braccio rotto di Playboy: due parole sulla perfezione

Nella mia infanzia, passavo molto tempo con una mia amichetta, Vanessa. Mi ricordo che lei, molto raramente e solo con altre bambine, giocava con le Barbie (a dire il vero era una versione tarocca di cui ho dimenticato il nome). E ricordo ancora bene che una di queste bamboline, finita contesa tra Vanessa e una cuginetta, a forza di tira e molla si era rotta: le si erano staccate le braccia. Vanessa, a quel punto, avrebbe voluto buttarla e comprarne una nuova. La madre, donna di grande risparmi, si rifutò e le disse di tenersi quella bambola lì. Glielo disse urlando in malo modo, non era una donna dotata di particolare grazia e gusto.

Comunque quel suo "no" ci sembrò totalmente ingiusto (e non era certo motivato dalla volontà di offrire particolari insegnamenti morali). Vanessa si tenne quella bambola rotta e senza più alcuna attrattiva ai suoi occhi. Credo che non ci abbia mai più giocato.

Forse non è politically correct dirlo, ma ho ripensato a quella bambola vedendo le foto di Debbie Van der Putten su Playboy. Bella, elegante, giovane con i suoi 22 anni. Perfetta come una bambola. Senza un braccio, come quella bambola. Ma allora, è anche lei una bambola rotta?

No. Da quando ero bambino a oggi ho cambiato idea sulla perfezione. E mi sembra di capire che la perfezione non passa sempre dal due. Si può essere bellissimi con due braccia, ma anche con una sola o con tre. Si può essere amati all'interno di una coppia, ma anche in mezzo a un'orgia o rimanendo single. Ci si può annoiare guardando RaiDue, ma anche RaiUno, RaiTre e tutte le trashate targate Mediaset.

E a proposito del "due", sotto trovate un bel cortometraggio animato francese, "Queer Attaque" (sulla musica di Danny Elfman per il film "Mars Attacks!" di Tim Burton).

Little Prince(ss)

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