Tradizioni? Sì, ma anche evoluzione e contaminazione. E se lo dice Fini...

"L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura".

Giudicatelo come volete. Per le sue scelte del passato e del presente, che personalmente non condividevo e continuo a non condividere. Ma il discorso di Gianfranco Fini su immigrazione e razzismo è stato meraviglioso. Chiaro, lineare, duro e aspro nella denuncia.

La frase sulla paura, ad esempio, esprime in modo conciso e cristallino un concetto su cui troppi, a destra come a sinistra, tentennano, cincischiano, mettono mille "se" e mille "ma", cercano di sviare.

Poi quando senti da un ex fascista la frase "L'integrazione è contaminazione" come fai a non emozionarti? Non è un concetto semplice da accettare per la maggior parte delle persone e Fini lo dice senza problemi, anzi parla anche di "eliminazione di ogni discriminazione e uguaglianza dei diritti e poi condivisione di valori e di obiettivi comuni. Una conquista e non una menomazione per chi si integra e una ricchezza per chi integra".

E poi denuncia quel "multiculturalismo ingenuo e ideologico" che cerca di "congelare lo straniero nella propria identità" come se "la nostra cultura di paese ospitante sia per lo straniero un fattore di aggressione"; e a questo multiculturalismo oppone "un'identità evolutiva, orgogliosa delle proprie tradizioni ma non chiusa".

Ma con ancor maggior forza accusa la "accondiscendenza nei confronti di datori di lavoro che, lo dico in modo papale papale, a volte sono degli autentici sfruttatori degli immigrati" e spiega che "il problema non sono quelli che lavorano in nero, ma coloro che impiegano in condizioni di sfruttamento coloro che arrivano in Italia spinti dal bisogno".

Troppa perfezione... Il presidente della Camera avrà almeno ceduto al luogo comune degli "italiani brava gente"? Neppure per un attimo! Anzi, denuncia "il prodursi di fenomeni di razzismo e xenofobia che nel nostro paese tendono purtroppo ad aumentare per effetto di paura, ignoranza, degrado", proprio mentre la maggioranza e i suoi media si affannano a raccontarci la storiella che l'Italia è tanto accogliente...

E ha persino rinunciato a decantare le lodi dell'Italia terra di solidarietà e culla della carità cristiana, preferendo richiamare una "identità mediterranea" (italiani, greci, algerini, egiziani, ciprioti... tutti insieme!), ponendosi nel filone di lettura del Mare Nostrum come luogo di incontro e di scambio... [Repubblica]

Io ci spero, davvero. Ora tocca a lui, però. Questa volta agisca come parla. E forse in Italia nascerà finalmente una destra democratica.

Little Prince(ss)

2 commenti:

  1. Ciao, chiedo scusa se non ci avevo pensato per primo, visto che oramai quotidianamente vengo qua sopra a darci un'occhiata visti gli argomenti trattati e soprattutto il come.
    Comunque, per riparare, sono felice di dirvi da oggi Noir Pink è (giustamente) annoverato con tanto di link fra i blog che considero liberi ma liberi veramente nella home del mio blog!

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  2. @ il Russo:
    In realtà siamo pagati da Gianfranco Fini per fargli pubblicità. Chi l'avrebbe mai detto, eh!

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Il grande colibrì