Hmm, I don't like sharing my clothes...
but I will dress you up and take you out.
Mirage111
La femminilizzazione forzata (in inglese “forced feminisation”, ma anche “sissification”, cioè trasformazione in “sissy”, femminuccia, checca) è una pratica sessuale non molto conosciuta, ma tra le più controverse.
Si parla di femminilizzazione forzata quando una persona obbliga un uomo a indossare abiti femminili, a farsi truccare, a occuparsi dei lavori domestici, a parlare e muoversi e gesticolare come una donna, a volte anche a seguire hobby in genere attribuiti all'universo femminile. Quasi sempre il rapporto è di tipo eterosessuale, quindi chi domina è una donna, in genere la moglie o la fidanzata, ma a volte anche un'amica o una collega di lavoro.
La femminilizzazione forzata ricerca l'umiliazione e la sottomissione dell'uomo, elementi sottolineati dalla scelta di indumenti che richiamano le figure femminili giudicate più servili (la cameriera, la prostituta, la segretaria, la scolaretta...), dal ricorso alla nudità e all'esposizione pubblica, da richieste mortificanti. E dalle parole della dominatrice, che non solo “traduce” al femminile il nome e l'anatomia dell'uomo dominato (Nicola diventa Nicoletta e Luca diventa Lucia, mentre il pene viene chiamato clitoride, l'ano vagina, i capezzoli seni...), ma utilizza termini offensivi e degradanti come “troia”, “puttana” o, in altri casi, “frocio”, “finocchio”, ecc...
L'elemento sessuale è presente quasi sempre, anche se in forme diverse. La donna in genere costringe l'uomo a essere penetrato analmente con dildo o strap-on e a masturbarsi durante la penetrazione, fino all'eiaculazione, per poi obbligarlo a mangiare il proprio stesso sperma. Una sissy ricorda: “Mi fece indossare un completino e mi truccò, facendomi sembrare una passeggiatrice notturna. Poi assunse il ruolo dell'uomo, anche penetrandomi con uno strap-on. Mi piacque immensamente. Voleva anche farmi usare da un uomo. Ma non ce ne fu l'opportunità, anche se io avrei voluto”.
Sì, perché a volte la femminilizzazione forzata si intreccia con la pratica della cornificazione voyeristica (cuckold), la quale prevede che la moglie tradisca il marito davanti ai suoi occhi: in questo caso, il marito sarà vestito da donna e, a volte, potrà essere obbligato a servire sessualmente l'amante della compagna o a leccare via dal corpo della donna lo sperma dell'amante. “Mia moglie dice che son buono solo ad essere una checca e a dare piacere agli uomini con il mio culo e la mia bocca da checca” racconta un uomo femminilizzato.
L'uomo si mostra molto riluttante a sottoporsi al trattamento riservatogli, e anzi spesso protesta animatamente, si oppone, chiede di fermare la pratica insistentemente, anche arrivando alle lacrime; ma, come gli farà continuamente notare la moglie, tra le sue gambe spunta un'erezione, prova della sua eccitazione e del suo desiderio profondo di continuare questo gioco. “La mia mistress si divertiva a vestirmi con reggicalze, calze e mutandine, a volte con i collant. Poi mi legava e mi imbavagliava con un dildo gag [quello che noi abbiamo chiamato penis gag; ndr], mentre mi frustava il culo. Io la odiavo e al tempo stesso la amavo, piangevo e mi sentivo felice e alla fine venivo copiosamente”.
Con il tempo, però, la donna riesce ad ammansire l'uomo a suon di schiaffi, sculacciate e bacchettate o ricorrendo a minacce e ricatti. Anzi, l'uomo finisce per accettare la sua nuova condizione e per riconoscere il piacere che ne riceve: “Il mio master mi ordinò di indossare le mutandine ogni giorno. All'inizio pensai che fosse una richiesta inaccettabile, ma le indossai e ora le indosso tutto il tempo, a volte anche coi collant”.
La femminilizzazione forzata porta a sciogliere le inibizioni sessuali, a superare i limiti imposti dai ruoli; in alcuni casi, permette all'uomo di scoprire nuovi aspetti della propria personalità e della propria identità, di liberarsi dalle repressioni sociali che non gli permettono di esprimere il proprio lato femminile (o di fare sesso con altri uomini), come spiega una dominatrice: “La forza, la coercizione, la seduzione e l'inganno esercitati da una donna sono gli strumenti per liberarsi dal senso di colpa di 'essere meno uomo'. Se un frocetto represso è costretto a svirilizzarsi e a femminilizzarsi, non dovrà assumersi la responsabilità dei propri desideri”.
Ma accanto a questi aspetti più positivi, si devono sottolineare i lati più controversi di questa pratica.
Il problema maggiore è senza alcun dubbio il fatto che la concezione di BDSM e feticismo come pratiche sessuali tra adulti consenzienti mal si concilia con una pratica che si basa, almeno inizialmente, sull'imposizione. A parte i casi, molto frequenti, in cui il rapporto si basa su una imposizione del tutto simulata (cioè quando è l'uomo a chiedere alla donna di essere femminilizzato), l'uso della coercizione vera e propria non è ovviamente mai accettabile.
L'unico percorso forse proponibile è quello in cui la donna, grazie ad una conoscenza profondissima della psiche e dei desideri del compagno, sia sicura di fare qualcosa che si rivelerà alla fine piacevole per entrambi e quindi spinga l'uomo in maniera pressante e insistente ad accettare la femminilizzazione, senza arrivare ad una reale coercizione e lasciandogli comunque sempre delle concrete vie di fuga dalle situazioni che si verranno a creare. Non è assolutamente un percorso semplice, tanto è vero che c'è chi racconta di averci provato ottenendo solo la rottura del rapporto e il divorzio.
Inoltre, se da alcuni la pratica della femminilizzazione forzata è esaltata perché educherebbe a dubitare delle nozioni tradizionali del maschile e del femminile (come dimostrano le paole di una sissy:“Ancora non ne sono sicuro, ma sono felice di avere qualcosa da esplorare, qualcosa che forse col tempo capirò meglio”) e perché insegnerebbe all'uomo a capire più in profondità le esperienze vissute dalle donne, da altri invece la pratica è accusata di essere profondamente sessista: l'immagine della donna che viene offerta è quella di un soggetto sottomesso, passivo, servile, impegnato solo ad aver cura della casa e a fare sesso.
La femminilizzazione forzata, in definitiva, si basa proprio sul concetto che “essere donna è umiliante” (concetto che ovviamente non trova approvazione presso le femministe) e che, allo stesso modo, “diventare donna è umiliante” (cosa che non può certo far piacere a transessuali e crossdresser...), “come se essere donna fosse qualcosa di sessualmente miserabile. Come se essere scopati o succhiare un cazzo fossero cose schifose. Come se essere femmina significasse essere usate, non avere 'diritti' nel sesso, 'dare' piacere e basta”.
Ma è giusto sottoporre la sessualità al vaglio del politicamente corretto? Però, allo stesso modo, è giusto escludere dal confronto tra i generi proprio il campo fondamentale della sessualità?
Little Prince(ss)
Leggi anche:
* Se mi tradisci ti sposo: tra cuckold e bull, come vivere per sempre cornuti e contenti (si spera!)
* Pegging, potere e penetrazione: basta uno strap-on per mandare a fanculo i ruoli sessuali!
* Anche tre le gambe delle donne... Lo strap-on, il pene artificiale con cui tutti possono penetare
Beh, mica male come cosa :) Io mi candido!
RispondiElimina@ B6x75:
RispondiEliminaMi sa che nelle prossime settimane troverai cose che ti interesseranno ancora di più!
eh no, donna schiava, pulisci e chiava, rispettiamo le tradizioni
RispondiEliminaEheheh... Grazie, mi hai dato un suggerimento per mio marito! Anche se voglio fargli provare questa esperienza in un ambito "non sessuale".
RispondiEliminaInteressantissimo, nessuno mi vorrebbe sissificare, alfredodefrenza@yahoo.it.
RispondiEliminaCiao a tutti.
IO HO AVUTO GIà U ESPERIENZA CON UN MASTER DOVE MI HA FEMMINILIZZATO E POSSO DIRE CHE GRAZIE A LUI HO CONOSCIUTO UNA PARTE DI ME CHE MI ERA INGNOTA, DONANDOMI PIACERE E UMILIAZIONE CHE MESCOLATE INSIEME CREANO MOMENTI D'INTIMITà SORPRENDENTI!
RispondiEliminaCredo che non esista nulla di più bello al mondo, almeno per me che mi travesto in privato da trent'anni... Mi piacerebbe incontrare una donna disposta a femminilizzarmi sino all'estremo, a fare di me la sua schiava personale... Non c'è nessuna? La mia e-mail è ginevra619@yahoo.it
RispondiEliminaAnche nel mio caso, l'aver provato a travestirmi da sola, mi ha permesso d'avvicinarmi al mio lato femminile, rendendomi conto che mi piace di più essere donna! Sarei ben disposta ad essere femminilizzata, la mia mail è vale_trav@msn.com
RispondiEliminaValentina
Che bello!! RAGAZZE, a me piacerebbe provare ad essere femminilizzato.Solo x DONNE, scrivetemi a vorreibutnnposso@yahoo.it e se avete voglia potete trasformarmi. Io sono un maschietto di 36 anni e abito in Friuli Venezia Giulia. CIAO
RispondiElimina22 luglio 2009 12.22
Mia moglie adora legarmi e imbavagliarmi mentre indosso calze (nere con la riga)reggicalze (anni 50),guanti in lycra, sottoveste in seta mentre lei (vestita allo stesso modo) si sdruscia su di me...mmm lo sfregare delle nostre gambe fasciate dalle calze.
RispondiEliminaPer chi e' pratico di flickr vi segnalo il mio album: ballgagged2001.
Saluti a tutti
Finalmente ci sono riuscito. Stasera per la prima volta sono completamente in lingerie da donna. Mutandine nere, sottoveste di seta e calze autoreggenti velate.
RispondiEliminaSono eccitato, sono eccitato all'idea di scriverlo. Non mi sono mai sentito così... Invidio tutti gli uomini che vivono con le loro partner questa esperienza.
Grazie a Sabrina, una mia ex, ho potuto conoscere le bellissime sensazioni del piacere più assoluto. Ho esplorato i piaceri del mio lato B.... ma soprattutto grazie alla sua dolce fermezza sono stato femminilizzato, sottomesso e sodomizzato.
RispondiEliminaE' stato bellissimo, non ci sono parole per poter esprimere cosa significhi realmente. Lo abbiamo fatto spesso senza che diventasse una malattia.
Oggi mi manca questo particolare piccante nel rapporto che vivo, seppur bellissimo dal punto di vista sentimentale.
Donne proponete di più, maschietti siate più propensi a provare. Ne vale la pena.
manieman@libero.it
Anch'io a volte mi travesto in privato ed è davvero una senzazione unica di benessere ed allo stesso tempo eccitazione.
RispondiEliminaHo cominciato quando avevo circa 12/13 anni ed avevo smesso, poi negli ultimi anni (adex ne ho 29) ho sentito la necessità di ricominciare e mi sono fatto anche un guardaroba segreto tutto mio.
Il mio sogno sarebbe trovare una donna che mi aiuti nel vestirmi, truccarmi, femminilizzarmi... per provare il top di queste senzazioni.
Se qualcuna si vuole offrire test00@live.it
La femminilizzazione forzata non l'ho mai provata, ma gli abiti femminili li indosso da decenni. Sono favolosi. Ho sempre ammirato i costumi delle soubrette degli show televisivi come la Carrà e Sylvie Vartan e gli stivali in vernice alla coscia che indossava Patty Pravo. E adoro il ritorno dei leggings lucidissimi che negli anni 80 chiamavamo fuseaux. GrazianoGraziella
RispondiEliminaNon posso più fare a meno di travestirmi.
RispondiEliminami piacerebbe che una Signora mi avviasse meglio a questa pratica e duventare la sua ancella!
sissychantal
mtf2007@email.it
Potrebbe essere un'esperienza molto interessante, anche al di fuori del gioco sessuale...
RispondiEliminaHo letto che molte persone amano travestirsi in privato ma spessom lo fanno da soli.
RispondiEliminaIo ho la fortuna di avere mia moglie consenziente.
Trovo bellissima la fase del trucco a cui mi sottopone e il sucessivo mio possesso anale. L'essere insultato a colpi di troia o puttana.
In ogni caso la fase finale di questi giochi finisce sempre allo stesso modo io che posseggo lei, perciò queste pratiche sono giochi divertenti ma alla fine il maschio sono io.
La mia compagna mi ha femminillizzato via via sempre di più , lei poi ha un carattere veramente forte. Ora indosso biancheria intima femminile 24/24, sono depilata, ho le sopracciglia tatuate , il piercing all'ombelico e la french sulle unghie. Da quando e' cominciata questa cosa ci ha legati sempre piu ed ha aggiunto qualcosa alla nostra relazione. L'anno prossimo ci sposeremo ed io indosserò l'abito bianco. Debbie Nicole
RispondiEliminaIo sono già femminilizzato, ma non perché lo abbia fatto qualcuna, semplicemente rispecchia la mia dolcezza e il mio carattere, molto femminile.
RispondiEliminaSe qualche ragazza è interessata a un rapporto completo, diverso dai soliti maschilisti, a scambiarci ogni cosa come una persona sola, inclusi gli abiti, a un amore unico, mi contatti!
Io non lo faccio per eccitarmi, nè perché sia meno eterosessuale degli altri, ma solo perché mi piace...
RispondiEliminaQuando ho letto "ci sposeremo e indosserò l'abito bianco" mi è venuto un balzo al cuore.
E' il mio sogno!!!
Voglio trovare una Donna così e amarci, essere come una cosa sola senza segreti.
Come due sorelle, due amanti, due amiche inseparabili... Sono davvero unico e speciale!!
Non sono d’accordo che la pratica sia sessista in quanto si basa sul concetto di “essere donna è umiliante”
RispondiEliminaL’umiliazione è legata alla costrizione di fare una cosa innaturale, non al fatto di essere soggetto passivo durante l’atto sessuale, a meno che non si ragioni secondo la mentalità maschilista secondo cui chi è attivo è il dominante che, penetrando la donna, è come se la marchiasse rendendola una sua proprietà.
In passato era la tipica condizione dell’uomo che spesso si profittava della donna anche contro la sua volontà e che, con la penetrazione, rimarcava la sua mascolinità e, quindi, il suo diritto di possesso sulla donna. L’umiliazione veniva dal fatto che la donna non era spesso consenziente.
Oggi questo modo di pensare si ravvisa nei maschi che pagano le donne per fare sesso: denaro in cambio dell’idea di poter disporre a piacimento del corpo della donna.
Ai giorni nostri, però, la donna si è giustamente emancipata ed è lei che decide se, quando, come e con chi andare a letto, per cui essere scopate non è affatto umiliante perché è lei che conduce il gioco. Semmai è umiliante per molti uomini che, pur svolgendo un ruolo attivo durante la scopata, sono trattati come oggetti dalla donna; si pensi agli uomini che sono pagati per dare piacere alla donna (gigolò), o a quelli che sono scelti dalla donna per un’avventura isolata e poi allontanati non appena hanno assolto al loro “compito”, fino al caso estremo tipicamente femdom dell’uomo usato come un vero e proprio dildo di carne a cui non viene dato il permesso di raggiungere l’orgasmo: svolge un ruolo attivo ma in realtà è umiliato in quanto ridotto ad un puro oggetto per il soddisfacimento della donna la quale può anche decidere di succhiargli il cazzo per il proprio puro piacimento (come si lecca un gelato) o anche solo per far soffrire il suo “toy”. Come si vede, l’umiliazione è legata al fatto di diventare funzionali all’esclusivo piacere dell’altro.
Paradossalmente non trovo affatto umiliante l’uomo che viene sodomizzato da una femdom a pagamento che pratica lo strapon sul cliente solo lui l’ha pagata per farlo. In questo caso semmai è la (falsa) mistress che diventa strumento a pagamento per il soddisfacimento del piacere di lui.
Nel caso della femminilizzazione forzata ( e non quella voluta e richiesta dall’uomo), quindi, l’umiliazione dell’uomo non sta nell’essere scopato dalla donna ma nell’essere costretto da lei a fare qualcosa che non è naturale (essere sodomizzato) anche solo per compiacerla. Con la femminilizzazione forzata, in definitiva, l’uomo riconosce alla donna il dominio assoluto su di se fino al punto di accettare di essere riplasmato da lei mediante la spoliazione dei propri caratteri maschili per assumere caratteri tipicamente femminili. L’uomo diventa oggetto nelle mani della donna e della sua volontà.
La femminilizzazione forzata è stata il metodo con cui, durante l'adolescenza, si è slatentizzata la mia omosessualità.
RispondiEliminaIn realtà si trattava di una femminilizzazione più nel ruolo che nell'aspetto e non imposta ma scelta, nel senso che, per un'estate, andai in servizio presso una famiglia come ragazzo alla pari. Trascorrere le giornate a sbrigare le faccende domestiche, dalle pulizie, a fare il bucato, a stirare, a cucinare, a servire a tavola, mi fece sentire, fin dai primi giorni, estremamente femminile; a ciò si aggiunga che la padrona di casa mi faceva indossare grembiuli da casalinga che per me voleva dire vestirmi da donna.
A parte un po' di imbarazzo iniziale, soprattutto a mostrami al marito e al figlio, le sensazioni che provavo erano piacevoli e iniziai a sciogliermi permettendo ai primi atteggiamenti effeminati di affiorare.
A.A.A.cercasi disperatamente donna che mi aiuti alla sissificazione, ho gia provato e mi piace da impazzire, articolo fantastico.... Descrizione ottima... Zona Torino e provincia mail... luana.sissy@yahoo.it
RispondiEliminaTI ASPETTO
Anche io amo essere una sissy
RispondiEliminacerco giovane Ragazzo femminile da sissificare, Milano e provincia.
RispondiEliminaNon nuovo all'esperienza.
milano e provincia.
Mauro pillo29@hotmail.com