La Lega Nord denuncia la barbarie. Ma solo per i cani. Perché a Campobasso...

"È una barbarie. Significa che l'amministrazione comunale ha fallito perché non conosce e non sa applicare le leggi. Non ne faccio una questione politica. Il sindaco evidentemente è incapace di utilizzare gli strumenti di cui dispone per affrontare il problema del randagismo e si esibisce in prove muscolari. Voglio sapere che fine hanno fatto i fondi per la lotta al randagismo".

Parole di fuoco condivisibili quelle di Francesca Martini, sottosegretario leghista al welfare, che denuncia in questo modo la decisione del sindaco di Campobasso, Giuseppe Di Fabio (Partito Democratico): vietato dar da mangiare ai cani randagi [Corriere].

L'indignata Martini ha ragione, questa volta. E mi rallegra pensare che, almeno su un argomento, io e una leghista possiamo concordare. Perché, in genere, i seguaci di Bossi sembrano vivere su un pianeta diverso dal mio. Nel mondo padanista, infatti, forse non sfamare i cani è una barbarie, ma altre cose rientrano perfettamente nella norma: le ronde verdi, affondare i barconi dei clandestini, venerare il dio Po, portare i maiali a pisciare dove devono sorgere moschee, proibire di sedersi in tre su una panchina (Novara, sindaco Massimo Giordano, Lega Nord), proibire di bersi una birra all'aperto (Brescia, sindaco Adriano Paroli, Popolo della Libertà, sostenuto dalla Lega Nord), eccetera, eccetera, eccetera... Insomma, probabilmente la Martini sfamerebbe i cani randagi (anche i pechinesi??) con carne di immigrato.

Però sui cani randagi ci troviamo d'accordo: quella di Campobasso è una barbarie. Pensate, io non proibirei di dar da mangiare neppure ai leghisti...

Little Prince(ss)

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1 commento:

  1. Pensa te, invece io a quel trippone leghista di Borghezio che se la fà con i forzanuovisti gliela farei fare si un pò di fame, ma solo per un 5 o 6 mesetti, poi se da vero padano fosse ancora in vita se ne potrebbe riparlare...

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Il grande colibrì