Piccola storia di risotti, di salsicce e di barbera. Condita di convivenza religiosa...

E' un buon ristorantino piemontese, carico e poco costoso. Prepara piatti molto buoni. Buoni, ma pochi. E così capita che qualcuno abbia qualche difficoltà a scegliere.

Ed è proprio in questo ristorantino che entra la coppia, mano nella mano. Sono due ragazzi maghrebini, sui 25 anni. Lei di una bellezza miracolosa, una bellezza nitida come il tratto di un miniaturista persiano. Lui di una bellezza sfacciata, ma garbata.

Il ragazzo sceglie subito, agnello al forno. Lei preferirebbe un primo, ma tentenna. La fonduta non le piace (e personalmente non posso fare a meno di condividere), le lasagne alla panna e limone la lasciano perplessa. E nel risotto con salsiccia e barbera... beh, c'è la salsiccia, cioè carne di maiale.

"Potrei avere il risotto senza salsiccia?" chiede la ragazza.
"Certamente" risponde il cameriere.
"Però c'è il barbera...".
"Sì, ma con la cottura evapora tutto l'alcol e non ne rimane traccia..." ribatte incerto il cameriere, che, dopo averci riflettuto un attimo, aggiunge: "Aspetti che chiamo il cuoco".
"No, non si preoccupi".
"Nessun problema".

"Il barbera evapora, ma impregna il riso" spiega il cuoco: "Non so proprio dirle se può mangiarlo... Se vuole le posso preparare una pasta al pomodoro o un risotto allo zafferano...".
"No, non si preoccupi, va bene il riso al barbera. Ma senza salsiccia, per favore".

"E da bere?" chiede il cameriere.
"Un'aranciata" risponde la ragazza.
"Abbiamo solo vino o acqua...".
"Neppure una Coca Cola?".
"No, mi dispiace...".

"E lei?" chiede il cameriere al ragazzo.
Lui risponde: "Un quarto di rosso, grazie".

Sembra tutto così difficile. E spesso lo è. Ma ce la possiamo fare...

Little Prince(ss)

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