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Nontiscordardiloro: Sergio Rovasio, don Gallo e Fabio Pellegatta per il testamento biologico

Cara concittadina, caro concittadino... L'appello NONTISCORDARDIME, lanciato da NoirPink - modello Pandemonium, cerca di rilanciare un dialogo tra pari, tra cittadini che possono avere idee e impostazioni etiche, filosofiche e religiose anche opposte, ma riconoscono gli uni agli altri pari legittimità. In quest'ottica di leale e rispettosa convivenza, nessuna imposizione morale può essere accettabile e ognuno deve poter esprimere pienamente la propria idea di vita e di morte. Perché, in un dialogo tra pari, in un dialogo tra cittadini, il rispetto verso sé stessi e il rispetto verso gli altri coincidono perfettamente.

Oggi vi proponiamo alcune riflessioni di Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, di don Andrea Gallo, il sacerdote che ha fondato la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, e di Fabio Pellegatta, responsabile della Sezione cultura dell'Arcigay di Milano. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi di altre concittadine e di altri concittadini.

Temi etici e obiezione di coscienza: i fondamentalisti creano confusione nelle parole

Un partito finalmente unito, se non fosse per i temi etici che ancora dividono, sui quali però è stata siglata una tregua momentanea tra chi vorrebbe una presa di posizione chiara e chi invoca la libertà di coscienza: questa l'immagine che il PD ha cercato di dare di sé nel week-end appena concluso. Ma qui vogliamo concentrare la nostra attenzione non sul PD, ma su due etichette linguistiche, accettate passivamente da politici, cronisti e commentatori: "temi etici" e "libertà di coscienza".

Che cosa sono i temi "etici" o "eticamente sensibili"? "Il testamento biologico, il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso, l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanasia..." inizierà ad elencare qualcuno. "Tutti quei temi che hanno riflessi sulle norme che regolano il comportamento morale, cioè, ancor prima, sulla definizione del bene e del male, della giustizia e dell'ingiustizia, dell'onestà e della disonestà, dell'equità e dell'iniquità" ci ricordano i dizionari.

Roberto Malini (Gruppo EveryOne): profughi nel Sinai, nell'Egitto assediato dal fondamentalismo

Non volgere lo sguardo verso l'Egitto, con i milioni di manifestanti scesi in piazza e la presidenza di Mubarak che trema sempre più, è diventato impossibile anche per i mass media italiani, silenti di fronte alle grida di dolore che si levano dai profughi prigionieri nel Sinai, picchiati, uccisi, schiavizzati, violentati e perfino marchiati a fuoco. Ora la tragedia di queste centinaia di persone rischia di diventare ancora più invisibile, con la beffa di sapere che gli occhi del mondo sono tutti puntati su piazza Tahrir, a pochi chilometri di distanza.

Torniamo a parlare di queste vite abbandonate con Roberto Malini, presidente e fondatore di Gruppo EveryOne, associazione con la quale abbiamo lanciato un appello per i profughi del Sinai. Grazie ai numerosi contatti del gruppo in Egitto, parlare con Malini è anche un'ottima occasione per cercare di capire cosa sta succedendo dall'altra parte del Mediterraneo, al Cairo e soprattutto lontano dalla capitale...

A caccia di voti e di santità: i fondamentalisti si appropriano dell'anniversario di morte di Eluana

E dunque il 9 febbraio, anniversario della morte di Eluana Englaro, è stato proclamato "Giornata nazionale degli stati vegetativi", già ribattezzata "Giornata per la vita". Il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, fa sapere che in questo modo "il ricordo di Eluana non sarà più una memoria che divide ma un momento di condivisione per un obiettivo che ci unisce tutti". E pazienza se non tutti condividono, pur rispettandole, le scelte di chi decide di vivere nonostante tutto: le opinioni altrui non hanno diritto di esistenza - altro che diritto di replica! - per chi usa la propria verità come un cartellino rosso da estrarre dal taschino...

Dunque il 9 febbraio verrà celebrato quello che i movimenti fondamentalisti cattolici, con una vera e propria truffa linguistica, definiscono "diritto alla vita". E ci tocca ancora una volta denunciare, come abbiamo già fatto in un altro post, che "il sedicente 'diritto alla vita' difeso dai cattolici non è affatto un diritto, ma un 'dovere alla vita'", un dovere che diventa "condanna alla vita" quando si impone la prosecuzione di alcune funzioni biologiche con mezzi artificiali, dolorosi e per alcuni umilianti. E ci tocca ancora una volta confrontarci con la crudeltà ed il sadismo di questi movimenti....

L'estrema destra svedese terrorizza l'Europa. Ma è "solo" una versione moderata della Lega Nord

L'Europa trema per l'avanzata degli Sverigedemokraterna (Democratici Svedesi) di Jimmie Akesson, una formazione di estrema destra che, ottenendo circa il 6% delle preferenze alle elezioni politiche del paese scandinavo, per la prima volta è riuscita a superare il quorum e a far eleggere propri rappresentanti in parlamento. L'Europa è sotto shock e anche i giornali italiani hanno dato grande risalto a questa sinistra notizia.

Andiamo allora ad esaminare più da vicino il programma di questa formazione estremista, che negli ultimi anni ha espulso le persone più discusse e più vicine ai movimenti neonazisti, con quella che, però, per molti osservatori sarebbe stata solo un'operazione di facciata. Per questo è lecito dubitare di alcune proposte e c'è chi suppone che le reali intenzioni del partito siano persino più estremistiche di quelle che manifesta esplicitamente (come, d'altra parte, succede in molti altri casi).

Agora di Alejandro Amenábar

Credere o non credere: è questo il problema, soprattutto in un'epoca dalle grandi trasformazioni storiche, politiche, filosofiche e religiose. E' il 391. Alessandria d'Egitto, punto di riferimento per la cultura con la sua Biblioteca e per l'estetica con il suo Faro, è il teatro ideale per rappresentare questo cambiamento. Una città divisa e arroccata nelle sue posizioni. La Biblioteca, con il sapere antico, che insegna a giovani studenti le varie discipline; i cristiani, resi più forti dai decreti teodosiani, invadono le strade alla ricerca di poveracci da convertire. In questo scenario si inserisce la vita della filosofa Ipazia (Rachel Weisz), matematica dedita esclusivamente alla ricerca di scoprire il moto della Terra, dei pianeti e delle stelle. Assieme a lei Oreste (Oscar Isaac), pubblicamente innamorato di lei, e Davo (Max Minghella), schiavo di Ipazia e morbosamente innamorato anch'egli di lei. Gli eventi scorrono più velocemente di loro. Cirillo (Sami Samir), ambizioso cristiano, fa di tutto per provocare i pagani attendendo così quella che può essere la tipica risposta di un popolo alle strette senza prospettive per il futuro, vale a dire un attacco violento. Ma le forze cristiane sono numerose, tanto da far arroccare i pagani all'interno della biblioteca, aperta solo per decreto imperiale e lasciata alla mercé dei cristiani, che non faranno altro che distruggerla. Ipazia fugge assieme a tutti quelli che fanno in tempo, e assiste impotente alla morte del padre e di tutto quello che era la sua vita precedente. Davo, frustrato per non essere contraccambiato da Ipazia, si converte al cristianesimo, utilizzando la religione per ritornare libero. Oreste si converte anche lui, facendo carriera nell'Impero e diventando prefetto di Alessandria.

La Lega Nord non mangia i bambini, li uccide e basta (e infierisce pure sui loro cadaveri)

"Proprio perché la storia friulana è sempre stata aperta all’ospitalità"... una bambina musulmana non può essere seppellita nel cimitero di Paderno, frazione di Udine, dice Loris Michelini, PdL, al Giornale del Friuli. E, parlando con il Gazzettino, aggiunge, riferendosi alla sepoltura della bimba: "Mi sconvolge questo modo di iniziare un'epoca all'insegna dell'integrazione". Lo ricordavamo ieri, il senso delle parole sembra davvero scomparso, insieme al senso della pietà, dell'umanità, tutto svenduto per una manciata di voti.

A Udine, amministrazione di centro-sinistra, la giunta comunale ha concesso la possibilità alle persone di religione islamica di essere seppellite in fosse orientate verso la Mecca. Fosse scavate in un senso invece che nell'altro, è questo l'affronto che indigna le destre, che metterebbe a repentaglio la convivenza civile. La Lega si straccia le vesti, il PdL pure (con l'eccezione ponziopilatesca dei finiani che si astengono), il parroco accompagna la messa razzista (e scrive contro i musulmani sul Giornale).

Nella compravendita del senso delle parole nulla è ovvio: firma l'appello di Emergency!

Si perde il Piemonte, si perde il Lazio, si perde la Campania e pure la Calabria. E poi si perde Mantova e una sfilza infinita di comuni. Però si vince a Matera, addirittura con il 50,3% dei voti. Ovviamente si festeggia: "Alla fine, nonostante tutto, abbiamo tenuto" si rallegra Pierluigi Bersani. "Il Pd ha dato segnali di ripresa" si inorgoglisce il partito [l'Unità]. Matera resiste, e con lei pure Macerata (altro clamoroso 50,3%), e pazienza se nel resto del paese trionfano Bossi e Berlusconi che, collezionando ville e vulcani artificiali, è ovviamente il presidente operaio.

Si tagliano le risorse ai Comuni, si centralizzano le decisioni, si annullano i poteri reali esercitabili autonomamente dagli enti locali, si usano i soldi di Roma per pagare le campagne elettorali regionali a Bassano del Grappa, si progettano ad Arcore le centrali atomiche in Piemonte senza consultare le Regioni. Ovviamente tutto grazie ai paladini del federalismo!

Cristo indossa i guantoni: le chiese evangeliche americane a caccia di fedeli a colpi di pugni

Le strade del Signore sono infinite, ma quelle del mercato un po' di più. E quindi non sorprende che i servi del Signore, pur di fare incetta di quante più anime possibile da salvare, siano diventati sempre più spesso dei veri e propri professionisti nell'accaparrarsi la "clientela", soprattutto negli Stati Uniti, culla ideale del marketing religioso grazie alla cultura profondamente mercatista e alla forte concorrenza tra le innumerevoli chiese cristiane. Ma se prima si faceva a gara a chi offriva i canti più belli e le prediche più incisive, ora il gioco si è fatto decisamente più duro...

Le quotazioni di ogni singola chiesa seguono spesso andamenti da montagne russe nel cristianesimo made in Usa: i cattolici, ad esempio, riescono a sottrarre i fedeli più conservatori a quelle chiese protestanti che ora accettano donne prete e matrimoni gay, ma registrano la forte fuga di quei credenti sotto shock per lo scandalo reiterato dei sacerdoti pedofili. Questa instabilità, con una facilità di passaggio da una chiesa all'altra neppure immaginabile in Italia, spiega l'affannarsi continuo per scovare la trovata più efficace per riempire il proprio tempio e il colpo più basso per svuotare il tempio altrui.

Braccio di ferro sui diritti nel Mediterraneo: ma i diritti sono degli individui, non dei gruppi!

In Italia esiste una campagna di aggressione e violenza contro gli immigrati e le minoranze arabe e musulmane, denuncia il ministro degli esteri egiziano Aboul Gheit [L'Unità]. Innegabile di fronte alle immagini di Rosarno. Ma guardate come loro trattano i cristiani: li fanno fuori tutti, ribatte Umberto Bossi [L'Unità]. E non ha certo torto considerando la strage di copti dei giorni scorsi.

E però, se andiamo oltre la tragica cronaca e proviamo ad interpretarla con lo sguardo alto della politica, conviene guardare meglio dietro lo scontro tra clan affacciati sul lago mediterraneo che provano ad inscenare un ministro di un governo per nulla democratico e un politico che sul razzismo più becero e sull'ignoranza ostentata ha fatto la propria fortuna. Conviene riconoscere che chi trasforma il tema dei diritti in pure pretese da sbattere in faccia all'altro, in merce di scambio tra gruppi ("io li do ai tuoi solo se tu li dai ai miei") è sempre un nemico dei diritti stessi.

La libertà fotografata nuda in Israele: quando il dito indica la luna, il saggio guarda il culo

Parlando di sessualità e di libertà è semplice cadere nel tranello di trasformare in facile eroe chiunque sia colpito dalla sessuofobia dominante. Per esempio il discount erotico online SexyPrivé che, vistasi impedire la distribuzione gratuita di 6mila oggetti erotici per le vie di Parigi per - addirittura! - ragioni di ordine pubblico, ha pensato bene di inviare ai parlamentari d'oltralpe un pacco natalizio con sex toy, tanga e preservativi [le Parisien]. Raccogliendo due piccioni con una fava (di plastica): ha denunciato il provvedimento avverso e, soprattutto, ha ottenuto una pubblicità mondiale a costi davvero contenuti.

Distribuire orgasmi, magari con cinque ritmi di vibrazione, per la pubblica via sarebbe senza dubbio un gesto profondamente rivoluzionario (anche se già realizzato, proprio a Parigi, il giorno di San Valentino di quest'anno)... se non fosse per l'intento puramente commerciale e promozionale che ci sta dietro. E una vera rivoluzione sessuale, come ben ci insegna Bruce LaBruce con i suoi film (ad esempio "Otto; or Up with Dead People"), non può che passare attraverso il superamento degli stili di vita consumistici.

Libertà di religione: promossa l'America, bocciato il Medio Oriente. E l'Europa arranca...

La buona notizia è che quasi la metà degli stati del mondo pone poche o nessuna restrizione alla libertà religiosa. La cattiva notizia è che non si tratta degli stati più grandi, ma di un gruppo numeroso di stati piccoli che, tutti insieme, raccolgono appena il 15% della popolazione mondiale. Gli stati in cui le limitazioni sociali o politiche alla libertà di culto sono forti, al contrario, sono un terzo del totale, ma raccolgono ben il 70% degli esseri umani.

No, non sono dati confortanti quelli del rapporto sulle restrizioni globali alla religione del centro di ricerca Pew. Il paradiso della libertà religiosa è San Marino, uno degli stati più piccoli. Giganti come Cina e India, al contrario, appaiono come inferni. Nella cartina in alto, visibile in dimensioni più ampie con un clic, vi mostriamo una nostra sintesi visiva del rapporto, con i paesi più virtuosi (verdi), quelli con alcune limitazioni (gialli), con seri problemi di libertà di culto (arancioni) e privi di reale libertà (rossi).

La Vergine è beata, ma il povero Giuseppe... I cattolici contro il cartellone "osé" degli anglicani

"Povero Giuseppe. Dio fu una legge dura da seguire!" recita il cartellone e subito ci si interroga sul senso di quell'aggettivo (hard, duro), dal momento che l'immagine ritrae un San Giuseppe dalle guance accaldate disteso nudo e triste accanto ad una Maria corrucciata e vestita solo di un velo, la quale, evidentemente, non ha nessuna intenzione di rinunciare alla propria beata verginità. E allora... povero Giuseppe!

Certo, il cartellone non nulla a che vedere con il Cristo in erezione di Terence Koh, ma è comunque un modo un po' particolare per cercare di convincere la gente a pensare di più al vero senso del Natale. Festa che certo celebra non "un dio maschile spirituale che getta giù il suo sperma per far nascere un bambino", ma "il potere dell'amore in mezzo a noi", come spiega l'ideatore del cartellone, Glynn Cardy, arcidiacono anglicano di Auckland (Nuova Zelanda).

La bellezza quieta del mondo: persone, veli e crocifissi nel tempo congelato di Erin Mulvehill

Erin Mulvehill può congelare il tempo, o almeno così afferma nel nome del suo sito web in cui raccoglie alcuni dei suoi più interessanti lavori fotografici. Per presentarla, vi lascio direttamente alle sue parole e ad alcuni particolari delle sue immagini di grande evocatività.

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Erin, come ti presenteresti ai nostri lettori?

Ho 21 anni, sono una nomade ma al momento vivo a Brooklyn, New York, sono buddista, felice, alta più di 1,80, bilancia, non uso le maiuscole, parlo spesso di alieni, sono appassionatissima di scienza e fisica, amo leggere, scrivo poesia e credo che la bellezza salverà il mondo!

Arriva all'Onu Ali Treki, il diplomatico di Gheddafi che ignora i migranti e odia i gay

Ali Abdussalam Treki è, dal 15 settembre, il nuovo presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per anni ministro degli Esteri della dittatura militare libica, ha pronunciato parole molto toccanti davanti all'Assemblea: "Dobbiamo porre fine alle guerre, alle loro cause e alle loro conseguenze. Il dialogo e la comprensione reciproca sono gli strumenti per risolvere i nostri problemi. Gli embarghi e i blocchi sono inutili: esacerbano antagonismo e ribellione, minando, allo stesso tempo, il rispetto per la comunità internazionale" [New York Times].

Belle parole, a cui però non se n'è aggiunta neppure una sul trattamento dei migranti clandestini respinti dal governo italiano e spediti nei lager libici. Durante una conferenza stampa, invece, il neo-presidente dell'Assemblea Generale dell'Onu ha invece proposto il suo illuminato pensiero sulla risoluzione per la depenalizzazione universale dell'omosessualità.

Le malattie dei poveri: quando economia e religione si coalizzano contro l'Africa che muore

In troppe zone mancano i farmaci di prima necessità, le prestazioni di base che garantiscono la difesa primaria. Spesso, per motivi economici, vengono trascurate le malattie tipiche dei paesi in via di sviluppo perché, sebbene colpiscano ed uccidano milioni di persone, non costituiscono un mercato abbastanza ricco. Alcuni di questi medicamenti potrebbero essere facilmente realizzati sulla base delle conoscenze scientifiche correnti, ma non vedono la luce per motivi esclusivamente economici.
Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio
per la Pastorale della Salute [Repubblica]

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Parole da sottoscrivere in pieno.
Ma un preservativo costa pochi centesimi. E salva molte vite.

I vestiti nuovi del Redentore: se Gesù senza veli mette a nudo la sessuofobia dei cristiani...

Non se ne sentiva la mancanza, ma i braghettoni sono tornati. Daniele da Volterra, nel Cinquecento, copriva con mutandoni e foglie di fico le pudenda così scandalosamente esposte nel "Giudizio Universale" di Michelangelo, nella Cappella Sistina. Oggi sono i fedeli moscoviti a chiedere la rimozione del Cristo crocifisso e nudo di Iuri Orekhov (foto in alto), esposto al Museo di Arti Moderne: "La statua colpisce i sentimenti religiosi dei credenti!" denunciano i cristiani, mentre la direzione del museo non ha migliori parole di difesa rispetto a queste: "Non si può dire che il soggetto rappresentato sia Cristo" [Tiscali]. Certo, come no...

Gesù senza veli? Non sia mai! E poco importa se questo comportamento di esasperata censura offenda più il senso del ridicolo, il lavoro divino (visto che esprime un profondo disgusto verso il corpo umano, plasmato dal Creatore, per chi ci crede) o la stessa tradizione iconografica cristiana, nella quale abbondano i Cristi completamente nudi.

Se lo Stato finanzia il demonio: la truffa di Gavin Paslow, l'uomo-diavolo che sogna la coda

Dio, raccontano, avrebbe fatto l'essere umano a sua immagine e somiglianza. Ma, a quanto pare, c'è qualcuno che avrebbe preferito essere fatto a immagine e somiglianza dell'Altro, del Diavolo (d'altra parte non era proprio lui l'angelo più bello?).

Questa è la storia vera di Diablo Delenfer [Sun], nato col nome di Gavin Paslow, un 39enne inglese affascinato, oltre che dagli archi medievali e dalle moto, anche dal diavolo. E visto che non poteva trasformarsi né in un arco né in una moto, ha pensato bene di trasformarsi in un demonio.

E così ha scoperto le infinite potenzialità delle modificazioni corporali: oggi ha la lingua biforcuta come un serpente, due canini da vampiro, 29 tatuaggi satanici e 11 piercing. Più il vero dettaglio di classe: due impianti subdermali in testa, che simulano le corna demoniache. A completare la trasformazione le lenti a contatto colorate come gli occhi di un rettile e il pizzetto satanico.

Transgender, lesbiche e gay in Indonesia: l'omofobia si nasconde dietro la lotta al porno

"Ho promesso a tutti i miei figli che avrei accettato loro e i loro problemi, non importa quali fossero, basta che non mi nascondessero nulla. E così ho accettato anche la sessualità di mio figlio". Forse Prita non è proprio orgogliosa del "problema" di suo figlio, della sua omosessualità. Ma alla fine ha avuto il coraggio di andare a parlarne pubblicamente.

Ci vuole coraggio a parlare pubblicamente dell'omosessualità propria o dei propri cari in un paese musulmano, anche nella contradditoria Indonesia. Siamo lontani dalla pena di morte iraniana, dalla prigionia algerina o dalla condanna ai lavori forzati della Guinea Bissau, ma comunque anche qui la società discrimina e non è facile trovare casa e lavoro. Molti genitori, poi, hanno reazioni decisamente più negative di Prita di fronte al coming out dei figli. Essere transgender è anche più difficile: non ci si può nascondere e nel 70 per cento dei casi si finisce per ricorrere alla prostituzione per sopravvivere.

Il grande colibrì