Oggi vi proponiamo alcune riflessioni di Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, di don Andrea Gallo, il sacerdote che ha fondato la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, e di Fabio Pellegatta, responsabile della Sezione cultura dell'Arcigay di Milano. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi di altre concittadine e di altri concittadini.
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Care concittadine e cari concittadini,
per dare forza alla nostra identità, intelligenza, autodeterminazione, fisicità, diversità, coraggio, scelta, vita, e per sostenere ovunque le nostre opinioni, posizioni, idee, pensieri, azioni, confronti, manifestazioni, speranze, contro coloro che vorrebbero imporci la propria visione unica e assoluta, vi invito a firmare, appoggiare e promuovere tutte le iniziative e gli appelli a favore del testamento biologico!
Sergio Rovasio
Cara concittadina, caro concittadino,
il Vangelo riscaldi il cuore di tutti i Cristiani e lo renda così generoso da sopportare di buon grado tutti i vicini, senza esclusione, e amare i lontani... Le accuse, gli insulti e le polemiche sono sterili. Si vuole da parte di una "strana" maggioranza una legge sul testamento biologico che nega i principi di libertà e dignità della Persona stabiliti dalla Nostra Costituzione. Mi chiedo che c'entra con il Messaggio bibblico l'imposizione a tutti, con leggi dello Stato Laico, di una, legittima, propria intima scelta etica e antropologica.
Don Andrea Gallo
Cara concittadina, caro concittadino,
ci troviamo in un momento sociale particolare: istituzioni pubbliche e religiose sentono il dovere ti scendere in campo per contrastare un diritto riconosciuto e tutelato dalla Costituzione Italiana: quello dell’autodeterminazione della vita di ognuno di noi in tutti i suoi aspetti e quindi anche nella morte. Scendono in campo perché sentono minato quel potere grazie al quale hanno gestito persone e popoli. Hanno proposto una legge il cui significato va oltre la dimensione puntuale della legge stessa: dire cioè che ad altri spetta il compito di gestire la tua vita… al di là di quanto scritto nella Costituzione Italiana.
Se da un lato quindi il contrastare questa legge vuol dire… ribadiamo un diritto Costituzionalmente sancito, vuol dire… riappropriamoci del diritto di gestire la propria vita, vuol dire… basta ai sistemi di potere che non rispettano le persone, dall’altro il contrastarlo acquisisce senso e concretezza solo se tale principio viene messo in pratica.
Tutelare un diritto è importantissimo, ma serve a poco se poi non diamo seguito al principio stesso. Allora facciamo di questo appello una ragione più grande al principio del diritto. Facciamo pulsare questo diritto con la nostra vita. Domandiamoci cosa sia la nostra vita, quali siano gli aspetti e le peculiarità che la caratterizzano e la determinano. Proviamo a cercare di capirla questa Nostra vita, per poterla percorrere e determinare.
Fabio Pellegatta
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