Roberto Benigni e la dignità dell'amore: le nostre vite oltre Povia ed il suo Luca che era gay...

Non ha neppure citato il suo nome. Nessuna polemica diretta contro la sua canzone. Nelle parole cristalline di Roberto Benigni al Festival di Sanremo semplicemente "Povia era". Anzi, Povia non c'è mai stato.

La guerra dichiarata ad un povero fesso e alla sua canzone furbescamente idiota serve solo a fare pubblicità a quel povero fesso ed alla sua canzone furbescamente idiota, ma non serve a dare dignità alle persone. Perché le persone quella dignità ce l'hanno già. Sì, quella dignità ce l'abbiamo già. E' nelle nostre vite, nei nostri amori, nei nostri piaceri, nei nostri dolori. Indipendentemente dal nostro orientamento sessuale e, eventualmente, dalle sue libere (libere, non imposte) trasformazioni.

Ogni nostra lettera, ogni nostro bacio, ogni nostro pianto, ogni nostra risata, ogni nostra storia iniziata o finita è testimonianza della nostra dignità e della legittimità dei nostri sentimenti, etero, omo, bi o pansessuali che essi siano. Testimonianza che sarà inconfutabile se della sua inconfutabilità saremo pienamente convinti.

Little Prince(ss)

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4 commenti:

  1. Povia è stato semplicemente patetico. E imbarazzante per la sua banalità.

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  2. Penso una cosa...
    Roberto Benigni ha espresso bene il concetto...
    Penso sia inutile accanirsi contro la canzone di Povia, lui scrive una canzone su un fatto realmente accaduto, una storia raccontata come tante altre...
    Pensiamo che l'UNICO PECCATO E' LA STUPIDITA'!!!

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  3. Stasera a Sanremo Benigni ha mostrato il potere dirompente della parola che nasce dall'anima e dal pensiero di un Grande...parola che ha il potere di diradare le nebbie che oscurano lo sguardo dell'uomo mediocre...
    Evviva Benigni. Evviva Oscar Wilde e tutti gli Artisti veri!

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  4. Bel post, condivido e ricambio la visita, poi tornerò a leggerti, adesso devo corrrrrrrerrrre viaaaaaa........

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Il grande colibrì