All'ombra di Barbara e del Vaticano: il moralismo cela i tentacoli di Silvio la piovra?

"Non credo che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata" racconta a sorpresa Barbara Berlusconi a Vanity Fair. E aggiunge: "Penso che una società esprima un senso della morale comune. I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli" [Repubblica].

Applausi da sinistra: finalmente contro Silvio si ribellano anche i figli. Bella soddisfazione. Pure il Vaticano ha iniziato a storcere il naso. Altra soddisfazione.

Soddisfazione?!

Barbara Berlusconi chiede che non ci sia distinzione tra pubblico e privato nella vita di un uomo politico in nome di un "senso della morale comune" i cui valori dovrebbero essere salvaguardati dalla politica. Siamo soddisfatti perché una ragazza ripropone il modello dello stato etico, in cui valutazioni morali precostituite e indiscutibili (tanto indiscutibili da non citarne neppure il contenuto, giudicato evidentemente ovvio) si impongono sulle libere valutazioni individuali e sulle norme di legge?

E possiamo davvero essere soddisfatti del comportamento della Chiesa cattolica? Un articolo del giornale americano "The Nation" sintetizza molto bene questo comportamento:

"In modo piuttosto sorprendente, Berlusconi ha finora goduto di buone relazioni con la gerarchia cattolica. In uno di questi accordi con il diavolo che la Chiesa di Roma ha già fatto (si vedano le sue relazioni fortemente opportunistiche con Mussolini), la gerarchia ha tacitamente appoggiato Berlusconi nelle elezioni del 2008. Nonostante un primo divorzio e un secondo in arrivo, Berlusconi si è impuntato nell'ostentare i 'valori della famiglia'. La Chiesa sa che può contare sul fatto che il governo Berlusconi segue la linea del Vaticano a proposito di cellule staminali, fecondazione in vitro, controllo delle nascite e profilattici (sì, sappiamo che Silvio su questo segue la linea!), aborto, diritti gay e mantenimento in vita obbligatorio dei malati terminali. Tutti questi possono sembrare problemi tecnici quando si consideri l'avidità, la lussuria e gli altri peccati capitali che già fioriscono sul suolo italiano. Ma sotto Benedetto XVI, l'obbedienza alla Chiesa su queste tematiche biologiche è diventata una prova essenziale di fede". Insomma, sicuri di essere soddisfatti?

A cosa serve sputare su Silvio per le sue frequentazioni femminili, lanciare giudizi sulla sua moralità (abbracciando schemi mentali che altrimenti rigetteremmo), criminalizzare il suo essere "utilizzatore finale" di un giro di prostituzione (ponendoci a fianco di Alemanno e degli altri sindaci sceriffi che pensano di risolvere il "problema" multando i clienti)? Serve solo a far annegare l'Italia nel mare di moralismo da cui non è mai riuscita a tirarsi fuori.

E, come al solito, dove c'è moralismo scompare del tutto la moralità. Le domande maliziose sulle abitudini sessuali di Berlusconi continuano a nascondere domande ben più importanti e gravi sul Presidente del Consiglio. Ecco così che alcune notizie clamorose in Italia sono passate quasi inosservate, mentre hanno avuto grande eco all'estero, come dimostra quest'altro brano dell'articolo di "The Nation":

"Sebbene i fatti non siano ancora chiari e la completa verità forse non si conoscerà mai, il nome di Berlusconi è recentemente emerso in relazione a "trattative" oscure tra Cosa Nostra e funzionari del governo italiano nel 1992-93, quando due magistrati antimafia di primo piano, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, furono assassinati in spettacolari attentati dinamitardi in Sicilia e tre 'bombardamenti dimostrativi' uccisero 11 persone a Milano, Firenze e Roma. Queste bombe esplosero in un momento cruciale della storia del dopoguerra italiano, quando lo scandalo di corruzione noto come Tangentopoli aveva screditato e stava distruggendo i due maggiori partiti di governo, i Socialisti e i Democristiani, i quali erano stati scoperti a prendere tangenti da quasi tutte le principali società in Italia. Con l'establishment politico nel caos, si suppone che alcuni ufficiali dei servizi segreti si siano mossi nel vuoto di potere e, in connivenza con la Mafia, potrebbero avere avuto un ruolo nell'omicidio di Borsellino, secondo quanto dichiarato alla polizia da almeno un pentito mafioso. E secondo una testimonianza con conoscenze interne a Cosa Nostra (il figlio dell'ex sindaco di Palermo condannato per attività mafiose), il nome di Berlusconi apparirebbe in un documento scritto da un capo mafioso durante le trattative segrete. Una delle cose richieste dal boss è che Berlusconi ceda uno dei suoi tre canali tv a Cosa Nostra - una richiesta ardita che non è mai stata soddisfatta.

Se quel documento dovesse rivelarsi autentico, suggerirebbe che Berlusconi sarebbe stato un plausibile interlocutore mafioso durante la stagione stragista. Si tratta di uno scenario così raggelante da non essere mai stato raccontato, se non in un romanzo. Il libro, 'Nelle mani giuste', del giudice penale e da tempo scrittore di noir Giancarlo De Cataldo, era basato su mesi spesi dall'autore a riesaminare rapporti giudiziari e indagini della Commissione parlamentare. Ha posto una domanda: chi comandava l'Italia nel 1992-94, quando l'establishment politico, a parte l'ex Partito Comunista, era in brandelli? Nella versione di De Cataldo, comandava un sinistro asse tra massoni, Cosa Nostra e agenti sciolti dai tempi della guerra fredda (quando la CIA appoggiò una rete clandestina per escludere i comunisti italiani dal potere). E Silvio Berlusconi era l'uomo che rispondeva al criterio del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: 'Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla'. Nel romanzo di De Cataldo, come nella vita reale, l'uomo d'affari Berlusconi è diventato un politico quasi nel giro di una notte e nel 1994 corse fino a vincere e a tenere 'i comunisti' nell'angolo. Nella vita reale, uno dei consiglieri più intimi di Berlusconi, il senatore Marcello Dell'Utri, è stato condannato per 'mediazione' tra Cosa Nostra e 'importanti attori economici e finanziari'. Piccolo Cesare? Ci sono cose peggiori che essere un anziano Don Giovanni
".

Allora, ancora sicuri di essere soddisfatti?


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5 commenti:

  1. Mamma mia, sempre a cercare complotti tra la Chiesa e la politica. Siete paranoici.
    Ma lasciate stare in pace quella santa gente cristiana che non può aprire bocca proprio per colpa del vostro dente avvelenato.

    Berlusconi avrà fatto tante sciocchezze ma almeno non si è schierato pregiudizialmente contro la Chiesa come fate voi viscidi che non sapete a chi dare la colpa dei vostri fallimenti. Ma crescete una buona volta.

    Non abboccate come triglie alle fesserie che vi raccontano, verificate, fate onestamente come ha fatto Lui

    E se la Chiesa parla criticate che parla, se tace ve la prendete che tace.
    Ancora una volta, paranoici!

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  2. Ciao, grazie del vostro passaggio sulle "coordinate"...
    Beh, concordo su quanto scrivete qui:
    "Le domande maliziose sulle abitudini sessuali di Berlusconi continuano a nascondere domande ben più importanti e gravi sul Presidente del Consiglio"
    Ma oltre che sugli aspetti giudiziari ci sarebbe da combattere molto di più sugli aspetti POLITICI.

    A presto,
    D.

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  3. caro saccente forse non l'hai notato ma tutte le sere ci dicono cosa ha fatto il papa. l'unica cosa che non ci dicono è se è andato di corpo ma presto sicuramente lo faranno per la gioia dei fedeli. io (e credo anche l'autore del post) non cerco complotti perchè non ho bisogno di cercarli. basta leggere i giornali e le notizie supportate da fior di documenti. o il caso del banco ambrosiano ce lo scordiamo?

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  4. Mangano era lo stalliere di Arcore quindi non mi stupirebbe se Silvio c'entrasse qualcosa...

    Per il Vaticano...
    per me Joseph fa di peggio ;)

    Un saluto
    Blogger

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  5. concordo in pieno con quanto hai detto a proposito del moralismo: l'Italia non è ha bisogno.
    nè cattolico nè liberale, nè tantomeno libertino.
    se berlusconi fa quello che fa e la gente lo vota i casi sono due: o la gente è scema, e credo che questo sia vero solo in piccola parte, o la gente fa come lui, e credo che questa sia la verità...
    lo stesso vale per il Papa che peraltro mi è simpatico per gli stessi motivi di Ferretti, seguire il link di Saccente, e credo che finora non sia stato tra i papi peggiori, per esempio è meglio di Karol.
    Se poi esiste Gesù, ed è veremente figlio di Dio, e tornerà per giudicare gli uomini allora cazzi loro.
    Io nel frattempo cerco perdono per i miei molti peccati...

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Il grande colibrì