 "Non ho davvero mai lavorato per vincere un premio in una qualsiasi biennale di Venezia, ma piuttosto per meritarmi dieci anni di carcere ed è questa la cosa che mi sembra più interessante".
"Non ho davvero mai lavorato per vincere un premio in una qualsiasi biennale di Venezia, ma piuttosto per meritarmi dieci anni di carcere ed è questa la cosa che mi sembra più interessante".Clovis Trouille (La Fère 1889 - Parigi 1975) non è un pittore francese molto conosciuto in Italia. Ma la sua fama (che si è guadagnato senza mai rincorrerla) è in pericolo anche Oltralpe, tanto che 33 artisti si sono riuniti per ricordarlo con una mostra tenutasi a Auvers-Sur-Oise e conclusasi proprio oggi.
Inizialmente vicino al surrealismo di Dalì e Aragon, rivendicherà poi un ritorno al Rinascimento. Un ritorno stilistico (anche se, in realtà, il suo stile rimane più legato al kitch), non certo tematico. Perché Trouille esalta nelle in coloratissime e dissacranti opere il proprio spirito anarchico e la propria fede nel sesso come unica fonte di "salvezza". Per questo artista, traumatizzato dal servizio militare prestato durante la Prima guerra mondiale, il militarismo e il clericalismo (sua la definizione della religione come una "impostura") rappresentavano i due principali nemici dell'umanità.
Un artista da (ri)scoprire.
Little Prince(ss)
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