L'Italia non è razzista. Hanno solo ucciso un ragazzo nero di 19 anni

Credo che non vi sia alcuna preoccupazione, nessun pericolo, non la viviamo nel nostro Paese e ritengo che non si viva in Europa l’ipotesi di un Paese razzista, nella maniera più assoluta”. Renato Schifani, 22 maggio 2008.

No, in Italia abbiamo un governo che ha fatto dell'odio e della diffidenza nei confronti dello "straniero" la sua principale bandiera. Abbiamo il maggior partito di opposizione che a questo clima di caccia alle streghe (clima che oggi condanna) si è piacevolmente adeguato. Abbiamo televisioni e giornali che, dopo settimanali e dvd, ormai per vendere copie allegano ogni giorno una buona dose di xenofobia.

Ma gli italiani-brava-gente non possono certo essere razzisti. Non si vive neppure l'ipotesi di un'Italia razzista. Nella maniera più assoluta.

Poi beh, succede... Succede che due tizi a Milano accusino un ragazzino nero di 19 anni di aver rubato una scatola di biscotti (e chissà come mai da "il Giornale", quotidiano liberale e garantista, il furto è dato per certo...) e lo ammazzino a sprangate. Succede che alla fine qualcuno ammazzi lo "straniero", anche se poi, guarda un po', aveva la cittadinanza italiana.

Sapete, quando l'odio verso lo "straniero" (ladro, stupratore ed assassino) lo ficchi nelle orecchie della gente, e poi glielo ficchi in bocca, e poi, quando non ci sta più, glielo ficchi anche su per il buco del culo, quando fai esplodere la gente con l'odio verso lo straniero, ecco, quando fai così poi a volte succede.

Succede che uccidi lo "straniero" perché forse è un assassino, succede che stupri la "straniera" perché suo fratello forse è uno stupratore, succede che togli tutto allo "straniero", anche la dignità o la vita, perché forse lui vuole togliere tutto a te. Succede.

E succede che a Milano due italiani-brava-gente uccidano a sprangate un ragazzino di colore e siano poi sommersi dalle dure parole di condanna dei loro stessi mandanti [Repubblica].

Peccato solo che Abdul Guibre non fosse uno "zingaro". In quel caso gli Schifani e i Veltroni sarebbero potuti rimanere zitti, come già altre volte, non si sarebbero neppure sentiti in dovere di lagnarsi per mettersi l'anima in pace.

Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. Anche io sono schifato da questo omicidio, da molte reazioni e dal clima generale. La Lega, che sulla strumentalizzazione di ogni reato compiuto da stranieri ha costruito la propria fortuna politica, oggi si indigna se qualcuno la considera responsabile di aver fomentato la xenofobia. I "democratici" che da anni giocano gli sceriffi ora si scandalizzano; chi prova a battersi per i diritti dei migranti e degli italiani "non doc" viene messo al margine della vita pubblica di questo paese. Siamo al si salvi chi può?

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  2. il razzismo è un fenomeno dovuto dalla delinquenza che hai giorno nostri ha superato la soglia.... vaffanculo a tutti coloro che sono contari specialmente i nostri italiani....

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  3. @ Hitler - alias anonimo:
    Particolarmente significativo della tua capacità di capire le cose il passaggio in cui dici: "giusto l'italia non è razzista", richiamando il titolo del post.
    Inoltre, "ai giorni nostri" si scrive senza l'h. Per non parlare di altri errori e dell'uso della punteggiatura che fa pena.
    Prima di parlare degli italiani e di inneggiare agli italiani (ma anche a Bossi e Calderoli... con grande coerenza), converrebbe studiare l'italiano. E non solo quello...

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Il grande colibrì