Andare oltre lo scandalo: la proposta di Brunetta, le pensioni delle donne e la sinistra

Donne in pensione a 65 anni?!? "Scandalo". "Governo misogino". "Sfruttamento delle lavoratrici". "Vergogna". "Brunetta nano bastardo". "Carfagna puttana schifosa".

Spiace dirlo, ma le reazioni della sinistra di fronte alla proposta di Renato Brunetta si sono raramente discostate da questo tono. Certo, le intenzioni del ministro, considerando l'azione complessiva di questo governo e la sua ideologia profondamente anti-lavoratrice e anti-lavoratore, sono chiare: risparmiare, tagliare, estirpare le spese. A qualsiasi costo.

Ma se queste sono le intenzioni del centro-destra, da parte della sinistra ci si aspetterebbe una risposta meditata, competente, esaustiva e realistica. Il che è cosa ben diversa dallo stracciarsi le vesti, denunciare e non proporre, non approfondire i contenuti e le problematiche.

Perché sì, l'età pensionabile più bassa per le donne presenta un sacco di problemi.

Le imprese, ad esempio, tenderanno sempre a investire meno sulle donne, soprattutto sulle ultra-quarantenni, che sugli uomini: se Mirco e Sara, entrambi 45enni, sono capaci allo stesso modo, perché il datore di lavoro dovrebbe investire su Sara (cioè su altri 15 anni di lavoro) e non su Mirco (che garantirà altri 20 anni di prestazioni)? E la situazione si fa ancora più drammatica con Luca e Matilde, 50 anni; e con Fabio e Nicoletta, 55 anni.

Ecco allora che le carriere femminili, ad un certo punto, si fermano, si inabissano chissà dove, mentre gli uomini continuano la loro scalata. Ecco allora che le imprese non investono in formazione per le dipendenti "di una certa età", mentre lo fanno molto di più per i dipendenti. Ecco allora che gli stipendi femminili sono scandalosamente più bassi. Ecco che anche le pensioni femminili sono scandalosamente più basse, per l'effetto combinato di stipendi più bassi e di meno anni di contributi. Non è certo un caso che la categoria più a rischio povertà in Italia sia quello delle donne anziane sole...

E vogliamo aggiungere il problema della divisione dei ruoli in famiglia, con la donna che, in genere, dedica un'infinità di ore in più dell'uomo alla cura della casa, dei figli e dei parenti non auto-sufficienti? E' vero, negli ultimi anni si registra un piccolo cambiamento. Gli uomini dedicano un po' di tempo in più al "lavoro domestico", ma rimane un abisso non solo in termini quantitativi (numero di ore), ma anche in termini qualitativi: quante volte occuparsi dei figli significa lavarli e curarli per la donna e giocare e aiutarli nei compiti per l'uomo?

E poi sì, esistono ormai anche i congedi di paternità e vengono usati sempre di più, come si ripete spesso. Ma avete presenti le percentuali di uomini che chiedono i congedi e quello delle donne che lo fanno? C'è un abisso. L'ennesimo abisso.

Di fronte a tutto questo (e a molto altro...), davvero la risposta migliore è "Brunetta nano bastardo" e "Carfagna puttana schifosa"? Ottima risposta da duri e puri, che si salvano l'anima senza affrontare i problemi. Per una volta guardo con interesse alla proposta del PD: speriamo non sia la sua ennesima proposta potenzialmente interessante che poi si sgonfia come un palloncino.

Little Prince(ss)

Leggi anche:
* Nelle banche i diversamente abili possono essere solo clienti. Ma a lavorare vadano altrove...
* Trova le differenze tra la vignetta di Biani su Brunetta e quella di Vincino su Alitalia!
* Ha ragione Roberto Castelli: le morti bianche in Italia non esistono

5 commenti:

  1. Complimenti per il post, che presenta molti spunti interessanti.
    Io, come ho già scritto nel blog di Rigitans', non sono d'accordo con questa proposta di Brunetta, perché in un momento di crisi economica e di aumento della disoccupazione aumentare le età pensionabili mi sembra un freno ulteriore all'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, senza contare che, piuttosto che imporre un aumento obbligatorio generalizzato, sarebbe meglio liberalizzare l'età pensionabile con incentivi per chi lascia più tardi, che è ugualmente conveniente per lo stato e lascia la scelta ai lavoratori.
    Tuttavia, il tuo discorso sulle minori opportunità per le donne è giusto, ed è un problema che la sinistra non lo affronti. Pur vero che il maggior freno alla carriera femminile è quello dei lavori domestici che gli uomini continuano a non fare, e quindi sarebbe buona cosa intervenire prima su questo (ad esempio con un congedo obbligatorio di paternità) che sulle pensioni. La situazione attuale mi rende scettico, ma vedremo

    RispondiElimina
  2. @ Skeight:
    Quello che si fatica a capire è che le politiche di pari opportunità, quando non siano intese solo come politiche simboliche "da vetrina", non sono politiche di semplice amministrazione, ma sono politiche rivoluzionarie. Realizzare davvero le pari opportunità (per sesso, ma non solo) richiede di distruggere e ricreare gli attuali schemi di famiglia, mercato e Stato. Richiede, secondo me, anche superare lo schema "donna-uomo", almeno come interpretato attualmente.

    Per questo mi suscitano forti perplessità certe reazioni semplicistiche ("no perché no"), che possono finire per difendere uno status quo indifendibile.

    Gradirei che la sinistra fosse capace di dare risposte complesse a problemi complessi. Non credo si tratti di fare prima una cosa e poi un'altra, ma di avere una visione integrata di tutto che si traduca in un progetto concreto di larga portata. E invece vedo solo battute sull'altezza Brunetta e sui calendari della Carfagna.

    RispondiElimina
  3. Bellissimo, dico bellissimo e interessantissimo post, realmente.
    Sulla Mara, però, non è che la sinistra abbia torto...
    Ti do ragione che la risposta, comunque, dev'essere un'altra.
    L'hai letto il mio post satirico su Brunetta.
    E' più serio di un commento dei DS, te lo assicuro.
    Blogger

    RispondiElimina
  4. @ Blogger:
    Certo che l'ho letto. In quel post (per chi non l'ha letto, basta cliccare qui) parli di pensioni e di asili nido e del ruolo delle donne e... Insomma, parli di famiglia, Stato e mercato. Proponi una visione sfaccettata della realtà. E' proprio questa visione che manca troppo spesso.

    Il che credo sia vero anche nel caso di Mara Carfagna, che è solo la donnina che può vantare un calendario e (presunte) abilità orali. E non è neppure soprattutto quella donnina. E' prima di tutto una ministra altamente incompetente e con idee reazionarie; cosa che emerge ben poco se ci si limita a dire: "Ah, quella? E' solo una @#%$...".

    RispondiElimina
  5. >>> Donne in pensione a 65 anni?!? "Scandalo"

    e scandaloso che dopo una vita che paghi, uno ce la fa si e no a prendere la pensione per qualche anno, questo sa di una enorme truffa, per il resto non mi sembra poi cosi scandaloso ...

    -------------------
    http://www.trycatch.it/Lavoro.aspx

    RispondiElimina

Il grande colibrì