Brambilla e il Giornale non sono islamofobi. Non sempre. Solo quando conviene loro...

E' bello a cinquant'anni, un mese e venti giorni saper cambiare idea. Quella che ci offre Michele Brambilla oggi sul Giornale è una lezione di vita. Un regalo di Natale leggermente in anticipo, ma estremamente gradito.

Mercoledì 10 dicembre 2008 aveva scritto un editoriale inferocito e spaventato sulla costruzione di una moschea a Tromso, in Norvegia. "Cosa vuol dire una moschea al Polo Nord" era il titolo. E, appunto, cosa voleva dire secondo il Brambilla? Voleva dire che l'edificio "sarà presto classificato non solo come la moschea, ma più in generale come il luogo di culto più a nord del pianeta". "Embè?", avrebbe potuto replicare qualche zuccone. E allora ecco pronta la spiegazione: "Il mondo islamico comprende perfettamente il valore simbolico di un’iniziativa del genere. [...] L’islam è una religione di conquista [...] Che oggi [...] una strategia di conquista sia comunque in atto, è altrettanto evidente".

Ma non temete, ci diceva allora: "Non temo la vittoria dell’islam. Credo abbia ragione Vittorio Messori quando prevede che l’islamismo farà conti drammatici con quella modernità e quel razionalismo cui il cristianesimo è, nonostante tutto, sopravvissuto; e che perfino certi nostri 'veleni' contribuiranno provvidenzialmente a mandare in crisi una religiosità fatta di rigidi formalismi".

Bene, oggi il Brambilla si è reso conto dei propri errori (magia del Natale?) e ci propone le sue riflessioni nell'editoriale "Islam all'attacco? No, noi suicidi", sulla messa al bando negli asili ravennati del Presepe e sulle dichiarazioni favorevoli a Maria-Giuseppe-Gesù-pastorello da parte della comunità islamica.

Secondo il giornalista redento un fatto è "incontestabile": "Mai abbiamo avuto notizia, negli anni scorsi, di manifestazioni di islamici contro il presepe: siamo sempre stati noi italiani, noi occidentali, noi laici a volerli cancellare dal panorama natalizio. Le uniche proteste contro i simboli cristiani provenienti dal mondo islamico sono venute da quel pittoresco personaggio di Adel Smith, cittadino italiano a tutti gli affetti, figlio di un italiano che si chiama 'Smith' solo per via di antenati scozzesi. Quando, il 7 novembre 2001, a Porta a porta Adel Smith insultò il crocefisso ('un cadaverino appeso a due legnetti'), la Comunità islamica italiana prese immediatamente le distanze". Insomma, un tentativo di conquista? Ma quando mai! C'è solo un povero fesso che protesta, per il resto proprio zero.

Ma il Brambilla cambia idea anche sul futuro prossimo venturo. Se prima, appoggiandosi a Messori, non temeva la vittoria dell'islam, oggi preferisce la Giovanna D'Arco dei mediocri: "Certo: il rischio di un’islamizzazione dell’Occidente, denunciato da Oriana Fallaci e da tanti altri, è reale. Ma se ciò avverrà, non sarà perché gli islamici ci avranno ammazzati: sarà perché noi ci saremo suicidati".

Sono passati solo undici giorni e il Brambilla ha cambiato tutto il suo modo di vedere il mondo. Qualcuno in mala fede potrebbe pensare che in realtà, pur di prendersela ora coi musulmani ora coi laici, il Brambilla sia capace di sparare le cagate più grosse, più incoerenti e più indegne al mondo. Ma no: ha solo usato "Brain Training" e l'età del suo cervello è precipitata da cinquant'anni, un mese e venti giorni a venti giorni soltanto.

Little Prince(ss)

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4 commenti:

  1. quindi brain training funziona?

    però in effetti le posizioni sono un tantino opposte: da contro l'islam, ma tanto il pensiero razional-laicista ucciderà tutti gli estremisti, al "a braccetto" con l'islam, ma purtroppo il pensiero laicista ci ucciderà tutti prima.

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  2. Gente senza idee, che deve vendere a gente senza idee, entrambi bisognosi di insufflarsi convinzioni ("radici") buone per una giornata almeno. Se, poi, di giorni ne durano undici, tanto basta. La coerenza - così come la comprensione del reale - non è roba per questi tempi.

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  3. ma com'è possibile?

    Io avevo anche commentato il suo vecchio articolo... in questi giorni non ho guardato il giornale.

    Pazzesco.

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  4. @ Prefe:
    L'incoerenza mi è balzata subito all'occhio proprio perché avevo letto il tuo bel post! Comunque vedi, non controlli "il Giornale" e loro subito ne approfittano!

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Il grande colibrì