Canzoni omofobe, canzoni gay-friendly: Agliardi contro Povia, la grande (?) sfida di Sanremo

"Al lupo! Al lupo!" gridava il giovane pastorello, mentre la belva feroce gli sgozzava una dopo l'altra le sue adorate pecorelle. Ma, stanchi di sentirlo gridare quella frase ogni giorno senza che ci fosse mai un reale pericolo, i pastori più grandi, che stavano più a valle, non andarono ad aiutarlo. Anzi, si dissero tra loro: "Uffa uffa, sempre la stessa storia", racconta la fiaba (ma, più probabilmente, la frase reale fu: "Eccheppalle!").

Mi fa pensare a questa storia la mitragliata di comunicati stampa che, ormai da settimane, Arcigay ci sta propinando su quell'evento di capitale importanza che sembra essere il Festival di Sanremo.

Prima si è pensato bene di minacciare la marcia sulla Riviera perché si è scoperto che un certo Povia (sì, quello dei "Bambini fanno ohh" che riemerge dal nulla) canterà un brano dal titolo "Luca era gay". Ommioddio, una canzone omofoba! Peccato che si conosca solo il titolo e alcune passate dichiarazioni un po' sceme di Povia stesso sull'omosessualità. Insomma, indizi ci sono, prove no, ma il processo si svolge comunque senza esitazioni e arriva la condanna: quella canzone non s'ha da fare.

S'ha da fare un'altra canzone, invece. Si tratta di "Perfetti" di Niccolò Agliardi. Tanti si sono scandalizzati che questa canzone su un amore gay non verrà cantata sul palco dell'Ariston. Ommioddio, censura omofoba!

Ma cos'è successo? Semplice: Agliardi ha proposto la canzone per un duetto a un "big", un cantante conosciutissimo. Chi sia non si sa, noi lo chiameremo Mister X. E Mister X ha rifiutato. Il motivo del Gran Rifiuto? Alcuni gridano all'omofobia, ma forse è più probabile che Mister X non abbia trovato il brano di suo gusto. Anzi, ora che si ascolta la canzone (eccovela qui sotto), è molto più probabile...



Tuttavia ecco proprio oggi l'ultimo comunicato di Arcigay, che chiede un grande gesto riparatore a Bonolis: verrà (forse) perdonato per la canzone (forse) omofoba di Povia se farà esibire anche Niccolò Agliardi, ovviamente fuori concorso. Sarebbe, scrive Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, "una grande occasione per dare voce attraverso la canzone popolare alla denuncia delle disciminazioni, dei soprusi e delle violenze che purtroppo ancora oggi migliaia di gay e lesbiche subiscono in Italia e si prefigurerebbe come un atto di vera attenzione da parte di Bonolis rispetto alla nostra dignità di cittadini italiani". Santo Bonolis, libera nos a malo...

Bum!

Sia chiaro, l'intento è buono, anzi ottimo: "Come Arcigay proponiamo che i proventi del ricavato delle vendite siano utilizzati per aprire una casa protetta per i giovani gay maltrattati e violentati, che attualmente purtroppo non trovano rifugio quando vengono cacciati di casa e/o subiscono violenze e abusi di tutti i generi".

Sono i toni ad essere un tantino eccessivi, non trovate? Il rischio è che tutto questo si trasformi nel classico "Al lupo! Al lupo!" e che gli schiamazzi su due semplici lagne... ehm, canzoni... coprano i passi felpati del lupo che si avvicina davvero.

Perché Sanremo è Sanremo. Nulla di più.

Little Prince(ss)

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8 commenti:

  1. A prescindere da tutto è una canzone pallosa, la tipica canzonetta italiana strappalacrime gnè gnè che farebbe a braccetto con un testo qualsiasi di Giggggi D'Alessio.
    Chiunque sia sto Mr X, lo si potrà accusare di tutto, ma non di una cosa: ha ancora gusto musicale.
    Forse...

    Gabriele

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  2. si chiama criterio di proporzionalità... se per povia si fa questa guerra preventiva (ma dov'è il diritto all'innocenza fino a prova contraria?), quando a dire cose omofobe sarà berlusconi, dal quirinale (sì, perchè finirà al quirinale, lo sappiamo tutti), cosa faremo?

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  3. Se tutto questo casino lo facessero per l'omofobia nelle scuole, sarebbe più utile: è lì che crescono gli omofobi di domani, non ascoltando il festival.

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  4. @ Michele:
    Speriamo che le tue previsioni non si avverino mai...

    @ Donato:
    Su, su,ora non esageriamo. E' vero che Arcigay, secondo me, sta sprecando troppo fiato dicendo cose un po' a casaccio e mettendo anche in gioco la propria credibilità; ma è anche vero che si tratta di un'associazione che si impegna - spesso bene - su molti fronti (e anche nella vicenda Povia-Agliari-Sanremo credo che vada riconosciuto l'impegno messo da Aurelio Mancuso).
    Ad esempio, proprio sul fronte della lotta all'omofobia nelle scuole Arcigay è la realtà che si batte maggiormente e con maggiore concretezza.
    Sono attività fatte, ovviamente, senza grosso clamore, ma non per questo bisogna negarne l'esistenza o il valore.

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  5. ma cos'è sta merda?
    Questo agliardi se prova a suonare in un pub di quartiere lo accoltellano.

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  6. La canzone di Povia è stata scritto con l'esplicito intento di raccontare la storia di uno che "ce l'ha fatta", vuole essere un invito ai giovani gay a sforzarsi di trovare una ragazza e a diventare etero, e in allegato anche ad andare dagli strizzacervelli come Cantelmi se non ce la si fa da sé.
    Anche se non si conosce il testo, il fine è questo, Povia lo ha dichiarato più volte e ha intenzione di farci anche un film. E se non si fosse già capito vincerà pure il festival visto che tutto è stato studiato in combutta con Bonolis per attirare pubblicità sul festival è la vittoria scontata è il prezzo da pagare. Solo che dopo aver vinto forte anche del film Povia inizierà una vera e propria campagna su questo tema, non lo vedete che è quello che vuole ancora più dei soldi; Povia è mosso da una idea personale e come tutti quello che sono ex-gay ha bisogno di continue rassicurazioni di aver fatto la scelta giusta cambiando e di non essere un codardo che ha preso la strada più facile, insomma vogliono sentirsi in tanto perché più sono meno si sentono fessi.

    Cristian

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  7. @ Christian:
    Beh, di Povia sai tutto di più, anche i suoi pensieri più reconditi! E magari hai pure ragione, ma mi piacerebbe che si fornissero le prove (senza prova nessuna condanna, credo che sia un principio di grande importanza).

    Su una cosa sono assolutamente d'accordo: Povia, cantante che nessuno si cagava più (diciamolo esplicitamente), vuole farsi pubblicità. E per questo mantiene questo alone di mistero sulla sua canzone (non ha mai esplicitamente e chiaramente dichiarato cosa canterà e cosa no); e per questo il testo non sarà pubblicato prima del festival, come succederà per tutti gli altri brani.

    Lui può permettersi di tacere, tanto gli altri strillano. E gli fanno pubblicità.

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Il grande colibrì