Famiglie Arcobaleno - La mamma è sempre la mamma. Anche quando raddoppia (3° parte)

Dove eravamo rimasti...
* 1° parte - Due mamme tenaci
* 2° parte - In viaggio per un figlio

GIUSEPPINA

C'è una nuova terra che ci aspetta già
e all'orizzonte si vedrà
fra le onde del mare e i vetri dell'oblò
sambadi sambadiò
(Sambadiò, Pippo Pollina)

Tutte le famiglie con due mamme che vi abbiamo presentato in queste settimane sono iscritte all'associazione "Famiglie Arcobaleno", che, dal 2005, riunisce i genitori omosessuali. Abbiamo intervistato la loro presidentessa, Giuseppina La Delfa.

* * *

Chi sono le Famiglie Arcobaleno? E perché hanno dato vita ad un'associazione?

Siamo attualmente 180 nuclei familiari: la metà hanno già dei figli, l'altra metà li cerca. L'associazione è indispensabile per il confronto fra noi e fra i nostri figli, ma anche perché vogliamo esistere in questa società per quello che siamo. E grazie all'associazione abbiamo voce.


Abbiamo presentato in queste settimane storie di famiglie con due mamme... ma esistono anche famiglie con due papà?

Sì, sempre di più. Sono coppie di uomini che con l'aiuto di una donna che porta in grembo il loro figlio riescono a coronare il loro sogno di paternità. Questi padri hanno un legame bello e duraturo con queste donne con le quali, anche se vivono all'estero, c'è un costante aggiornamento tramite foto, mail, contatti telefonici e a volte viaggi.


I figli delle Famiglie Arcobaleno nascono più spesso da precedenti relazioni eterosessuali o nel corso della relazione omosessuale, ricorrendo alla fecondazione assistita?

Nella nostra associazione sono più numerose le coppie omosessuali che decidono di mettere al mondo dei figli, ma sono molte anche le famiglie ricostituite dopo una separazione da una relazione eterosessuale.


Ma un bambino allevato da due mamme - o da due papà - come può crescere sano ed equilibrato? Non gli mancherà la figura del padre - o della madre? In questo senso, una coppia omosessuale che voglia crescere un figlio non è egoista?

Invito a leggere gli studi fatti in tutto il mondo che dicono che i figli nati e cresciuti da coppie omosessuali crescono esattamente come gli altri, ma con maggiore apertura all'altro. Per forza! Sull'egoismo preferisco non rispondere, perché davvero mi direte voi cosa c'è di egoista nel mettere al mondo un nuovo essere, che sarà un regalo per tutti: per lui stesso (che altrimenti non sarebbe mai nato); per noi, i suoi genitori, che grazie a lui possiamo metterci alla prova come qualunque altro genitore; per il resto del mondo, perché questo bambino o questa bambina vivrà in mezzo agli altri e come tutti farà la sua parte, piccola o grande che sia, perché il mondo vada avanti.


Di solito, i figli delle famiglie arcobaleno vengono discriminati e presi in giro dagli altri bambini, ad esempio a scuola?

No, se noi genitori facciamo il nostro dovere di essere aperti, pazienti, pronti a rispondere con onestà alla curiosità e alla perplessità. Ma dobbiamo essere attenti, presenti, aperti, visibili, onesti, preparati, accoglienti... Insomma, ci vuole un po' di lavoro!

I nostri figli, però, subiscono molto di più i discorsi omofobici pubblici (del Vaticano, dei politici conservatori e omofobi, quelli di certi gruppi reazionari, eccetera...). Il più grosso danno arrecato ai nostri figli è quello che si arreca a noi, gay, lesbiche, trans... Ogni volta che veniamo denigrati e insultati, ogni volta che i nostri diritti e la dignità delle nostre relazioni vengono negate, vengono insultati i nostri figli: nessun bambino ama sentire che i propri genitori non sono rispettati per quello che sono.

Perciò a chi teme per la serena crescita dei nostri figli, dico: siete voi gli unici responsabili se i nostri figli non sono del tutto sereni. Noi facciamo la nostra parte, voi segate il ramo dove faticosamente tentiamo di salire. Basta con l'ipocrisia e l'ignoranza: ognuno si prenda le proprie responsabilità.


La vostra associazione è stata criticata perché partecipa ai Pride con un trenino su cui fate salire i vostri figli. Hanno detto che strumentalizzate i bambini...

I nostri figli sono l'orgoglio della nostra vita, quello che abbiamo fatto di meglio. Ogni genitore sano è orgoglioso dei propri figli (quando non sono criminali, ovviamente) e noi come gli altri. Siamo davvero fieri e felici di fare insieme cose importanti e belle come è per noi la festa del Pride. Li portiamo al cinema, a teatro, a palestra, a scuola... e anche al Pride. E' la nostra festa e festeggiamo insieme.

E poi, al Family Day i bambini sono rimasti a casa?! Alla festa dell'Unità i bambini rimangono a casa?! Solo i nostri bambini dovrebbero rimanere nascosti?! Invece no: siamo felicissimi di essere con loro quel giorno e anche loro sul trenino si divertono un mondo: è un giorno molto particolare per tutti loro e anche per tutti noi. E poi è importante che la gente veda che i nostri figli sono bambini come tutti gli altri : belli, gioiosi, luminosi, felici...


Tutte le famiglie che hanno deciso di raccontare la propria esperienza sul nostro blog denunciano una situazione legislativa molto difficile in Italia. Quali sono le vostre proposte per migliorare questa situazione?

Il nostro obiettivo è che il genitore "non legale" possa adottare suo figlio alla nascita o, ancora meglio, possa riconoscerlo e assumere così tutta la responsabilità nei confronti di un minore che ha voluto mettere al mondo: può lasciare la sua eredità, essere l'affidatario in caso di morte prematura dell'altro genitore, può, in caso di separazione, continuare la relazione genitore-figlio, eccetera... Insomma, è una tutela per il genitore, ma soprattutto per i bambini che legalmente hanno un solo genitore: in caso di disgrazie, si prospettano drammi e difficoltà che non dovrebbero essere consentite. Insomma, noi chiediamo di assumere totalmente le responsabilità che ci siamo prese quando abbiamo messo al mondo i nostri figli, ma lo Stato, per ragioni - adesso sì - strumentali ed egoiste, lo rifiuta.

Vogliamo anche che i genitori omosessuali che si separano dopo una relazione eterosessuale non siano discriminati durante il percorso di separazione o divorzio e che l'omosessualità non sia usata come un'arma subdola per ricattare l'altro: in questo caso gli unici a perdere sono i bambini. Come sempre.

Infine, vogliamo anche che sia i single sia le coppie non sposate etero e omosessuali possano accedere all'adozione. Non c'è nulla che lo impedisca tranne il pregiudizio e l'ignoranza, come dimostrano le migliaia di studi sull'argomento e le legislazioni di tanti paesi meno succubi dei conservatori e del Vaticano.


Se una persona, pur non facendo parte di una famiglia arcobaleno, volesse darvi una mano, cosa potrebbe fare?

Potrebbe fare una donazione a Famiglie Arcobaleno, ma anche mettere le sue competenze a disposizione, diventare socio e sostenerci comunque.

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Chi volesse mettersi in contatto con l'associazione "Famiglie Arcobaleno" può inviare un'e-mail a info@famigliearcobaleno.org o telefonare al numero 348 26 02 521 il lunedì (dalle 15 alle 17) o il giovedì (dalle 18 alle 20).


Il prossimo capitolo:
* 4° parte - Mi toglieranno mio figlio?

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1 commento:

Il grande colibrì