E lo sperma si fece luce: il sesso conquista le vetrate erotiche di Diego Tolomelli (in arte IKO)

Erezioni, seni nudi, tenute fetish, corpetti sexy, perizomini che a fatica coprono i peli pubici... Immagini non rare su riviste patinate e siti Internet, ma che certo non mancano di stupire quando le ritrovi nei colori cangianti di una vetrata.

L'idea delle porno-vetrate è di un originale artista di Pavia, Diego Tolomelli (in arte IKO), che, dopo tanti anni di attività all'estero, oggi opera a Roma. Nel suo curriculum compaiono importanti commissioni internazionali, come la realizzazione di vetrate per il palazzo di Westminster, sede del parlamento inglese, e per la cattedrale di Abuja ed il restauro delle vetrate della collezione privata Sam Fogg, una delle raccolte di arte medievale, islamica e indiana più importanti del mondo.

* * *

Oggi sei un artista affermato, ma hai iniziato con un piccolo corso a Pavia. Cosa ti spinse ad iscriverti?

Ho sempre avuto una passione per l'arte e fin dai primi tempi mi piaceva moltissimo disegnare. Ma, finita la scuola dell'obbligo, la piccola città di Pavia poteva offrire solo licei artistici a pagamento, che purtroppo erano troppo cari per la mia famiglia, dal momento che lavorava solo mio padre. Così optai per la scuola di geometra. Quando la finii - con un po' di fatica, lo ammetto - mi ritrovai in un momento in cui non sapevo veramente cosa fare del mio futuro.

Proprio in quel periodo passai davanti ad uno studio di vetrate e vidi la locandina pubblicitaria per un corso. Decisi di iscrivermi per imparare quest'arte a livello di hobby. Finito il corso, trasformai il salotto di casa mia in un piccolo laboratorio e continuai a perfezionare il poco che avevo imparato. Solo molto più avanti e in Inghilterra diventò un vero e proprio lavoro.


In genere, quando parliamo di vetrate, pensiamo subito alle decorazioni degli edifici religiosi. Ma il committente più importante è davvero la Chiesa o sono gli enti pubblici ed i privati?

Il più grande committente di vetrate artistiche è tuttora la Chiesa: nuove chiese vengono costruite e adornate con nuove vetrate e chiese già esistenti richiedono costantemente che le vetrate vengano restaurate...


Una parte rilevante del tuo lavoro è però dedicata alle vetrate erotiche, nelle quali compaiono persone nude, baci appassionati, atti di feticismo...

L'erotismo che di solito rappresento nelle mie vetrate è molto soft, anche se non escludo in futuro di sperimentare qualcosa di più hard. D'altra parte il sesso è una parte della vita e non vedo perché debba essere escluso nelle rappresentazioni artistiche: si rischia l'effetto di quei film dove i preliminari al rapporto sessuale vengono ripresi nei minimi particolari, saltando subito dopo alla "sigaretta del dopo sesso" e lasciando gli spettatori a bocca aperta!


Ma allora, secondo te, cosa cambia maggiormente nel sesso rappresentato dall'arte erotica (o pornografica) e dalla pornografia commerciale?

Beh, penso che anche la pornografia possa essere un'arte, dipende da come la si fa. La differenza principale tra commerciale e artistico, che si può analizzare in tantissimi campi (il cinema, la musica...), la fa soprattutto lo scopo finale: in alcuni casi l'opera è motivata da una profonda passione, in altri invece è realizzata solo con lo scopo di venderla.


Immagino che per le vetrate erotiche il committente non sia la Chiesa...

Purtroppo non mi è ancora capitato di produrre una vetrata erotica per una chiesa: come tutti sappiamo, l'idea ecclesiastica della sessualità è completamente diversa da quella della gente comune. Visitando il mio sito, si respira un'aria di libertà sessuale che sicuramente alle chiese - ed in particolare a quella cattolica - non piace. Così io di commissioni religiose non vedo neppure l'ombra.

Comunque la cosa non mi preoccupa più di tanto: avrei potuto esibire la mia produzione erotica su un sito separato, ma preferisco godermi la mia arte ed essere coerente con le mie idee. Tuttavia non escludo che qualche membro del clero visiti il mio sito per occasionali masturbazioni!


E quindi chi acquista le vetrate erotiche? E per collocarle dove?

I committenti delle mie vetrate erotiche sono di solito collezionisti privati, ma non solo: ad esempio, in questo momento sto realizzando un grande progetto per un museo di arte erotica di Edimburgo. Generalmente questo tipo di vetrate non è istallato in una finestra, ma viene montato in light-box come pezzo d'arte unico.


I soggetti vengono scelti dai committenti o da te? E da dove trai ispirazione?

Nella maggior parte dei casi, i soggetti sono scelti dal committente stesso e in alcuni casi sono ritratti. Altre volte scelgo io i soggetti, ispirandomi a foto di amici o di modelli recuperati su Internet. Spesso il design è ricavato direttamente da una fotografia rielaborata, in altri casi si tratta di un bozzetto fatto a mano libera.


Tom of Finland, uno dei più famosi disegnatori erotici gay, raccontava che per disegnare bene le scene di sesso doveva avere un'erezione... Nella realizzazione delle tue vetrate erotiche, invece, l'eccitazione dell'artista quanto conta?

Mi è capitato più volte che l'opera stessa mi eccitasse, soprattutto nella fase delle pittura. D'altra parte si dice che quando si disegna non si faccia altro che seguire le linee di un'immagine che ci si rappresenta nella mente e penso che ciò possa portare un artista di arte erotica all'eccitazione.

Certo, la realizzazione di una vetrata artistica richiede un periodo di lavoro molto lungo e se dovessi lavorare con una costante erezione avrei bisogno di quantità industriali di Viagra! Per fortuna Tom of Finland non realizzava vetrate!



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4 commenti:

  1. se in futuro mi costruirò una casa, so dove comprare i vetri!

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  2. Un artista veramente bravo che fonde originalità in un arte antica.

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  3. Devo dire che le immagini sono troppo belle... queste vetrate esistono veramente o sono false? Vorrei avere l'indirizzo del sito...

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  4. @ Karr:

    Certo che esistono!
    Per vedere il sito basta che clicchi sul link all'interno del testo dell'intervista (le parole "il mio sito" in rosa).

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Il grande colibrì