"Omosessuali come nazisti" dicono i lefebvriani. Quanto sono banali, l'aveva già detto la Lega!

Ribellarsi ai froci come ci si è ribellati ai nazisti. L'ultima proposta dei lefebvriani tedeschi provoca l'indignazione di tutti: degli organizzatori del Pride di Stoccarda, pretesto per l'ultima sparata omofoba della setta cattolica; del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, che chiede conto direttamente al Papa tramite il proprio segretario Stephan Kramer; delle forze politiche di Berlino. Ad esempio, per Volker Beck, parlamentare verde, i lefebvriani con queste parole si collocherebbero non "soltanto fuori dalla Chiesa cattolica, ma anche fuori dallo Stato di diritto democratico" [Apcom].

Sconcerto giusto, ma forse mal indirizzato... Le gerarchie cattoliche "ufficiali" sugli omosessuali hanno sempre detto più o meno la stessa cosa. Nello stesso giorno in cui i lefebvriani proclamavano: "non vogliamo che la nostra patria si trasformi in una Sodoma e Gomorra!", la Conferenza dei vescovi dell'India, attraverso il portavoce Babu Joseph, commentava con queste parole la depenalizzazione dell'omosessualità nel paese asiatico: "Gli omosessuali non devono essere messi in prigione o discriminati per i loro orientamenti, tuttavia non si può affermare che il loro sia un comportamento normale. Nei fatti l’omosessualità va contro l’ordine naturale ed ogni cosa che va contro l’ordine della natura non regge nel tempo ed avrà un impatto negativo sulla vita degli individui e della società. [...] Gli omosessuali e chi sostiene le loro rivendicazioni vogliono affermare una nuova definizione di famiglia che a lungo termine non è sostenibile in una società. [...] Questo avrà un influsso negativo sulla vita della gente e aprirà le porte a comportamenti lascivi" [AsiaNews].

Alle parole d'odio della Chiesa ormai siamo abituati. Quello che sconcerta davvero è la faccia tosta dei lefebvriani, i quali, pur essendo vicinissimi a gruppi politici di estrema destra anche neonazista in tutta Europa, oggi riscoprono il valore della Resistenza per attaccare un Pride...

E sconcerta soprattutto - ed è quello che è più interessante notare qui nella provincia d'Europa - la reazione decisa e compatta della Germania di fronte alle bestialità lefebvriane. Qui in Italia, quando Umberto Bossi, leader della Lega Nord, espresse lo stesso identico concetto ("I poteri forti sostengono la famiglia omosessuale. Non possono fare figli, e quindi si scardinano i valori. E la sinistra, i nazisti rossi, non amano la famiglia tradizionale. Alleati con i banchieri e i poteri forti, sognano l'utopia. Della morale unica, della razza unica, della taglia unica, dell'utero artificiale" [Repubblica]) quasi non si mosse una foglia.

Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. Ma sì Noir, sono le solite menate: i nazisti che incolpano gli altri del loro crimine, per continuare a praticare il loro razzismo. Ci aveva già provato il medico olandese Aardweg in questo suo bellissimo "studio" da me segnalato anni fa: http://www.arcigaymilano.org/stampa/dosart.asp?id=23468 . A parte il linguaggio da caserma, non sarebbe male diffonderlo di nuovo. E non dimenticare che il Vaticano, che li protegge, è lo stesso che si oppone alla depenalizzazione dell'omosessualità: http://www.mentecritica.net/gay-e-vaticano-rispetto-non-principi/democrazia-e-diritti/daniela-tuscano/10230/

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  2. Nelle parole che hai citato non vedo nessun odio.
    I lefebevriani sono un po' schizzati, lo sappiamo. Ma da qui a dire "conosciamo l'odio della Chiesa" ce ne vuole, e tanto!

    Mi sembra che gli omosessuali e tutta la gente che afferma di sostenerli siano clerofobici e paranoici, pronti a vedere odio in qualsiasi dichiarazione.

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  3. Ah, e io che leggendo che per i lefebvriani i gay erano come i nazisti pensavo che per loro fosse un complimento...

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Il grande colibrì