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Aspetto di poter leggere le versioni web dei due principali quotidiani italiani e intanto sfoglio d nuovo "la Repubblica" cartacea. Pagina 9: "Garimberti porta il caso Minzolini in Cda". Un tizio va in onda per mostrare il proprio volto e presentarsi al pubblico italiano: "Salve, sono Augusto Minzolini, professione leccaculo". E scoppia lo scandalo. Io lo trovo invece un gesto di grande chiarezza e trasparenza.
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E poi diciamocelo: il resto del giornalismo, compreso il giornalismo di opposizione, non è che sia fatto di eroi. Sbraitano tanto - e giustamente - sul diritto di informare (intanto Repubblica.it è ancora ko e Corriere.it idem), ma dimenticano spesso il dovere di informare. Pagina 10 e pagina 11 de "la Repubblica" sono dedicate alla tragedia del messinese. Tragedia prevista, hanno denunciato. Peccato che lo hanno fatto dopo la tragedia e non prima.
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Basterebbe davvero poco, appena un decimo dell'attenzione prestata a sviscerare dubbi esistenziali come se il nostro amato premier preferisce le ballerine di flamenco o di danza del ventre, la pecorina o la missionaria, l'ingoio o il creampie.
E lo stesso varrebbe per altri temi: le organizzazioni mafiose e la loro cultura, ad esempio. O l'educazione sessuale. A pagina 45 spunta l'allarme: "Niente condom, siamo teenager: tre su quattro non lo usano mai". L'83% dei più giovani non usa il preservativo, non sa come si usa e non sa bene neppure perché si dovrebbe usare. Colpa del Ministero della Salute, certo, ma perché mai l'unico mezzo di informazione mainstream che fa educazione sessuale in Italia è - udite udite! - Famiglia Cristiana?
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Certo c'è di peggio - come NotizieGay che presenta le foto del sindaco americano Eric Brewer in lingerie femminile con queste gentili parole: "se vi regge lo stomaco"... -, ma due giornalisti dovrebbero sapere, anche grazie alle mail di protesta che puntuali arrivano loro, che tra "prostituta transessuale", "viado" e "travestito" c'è la stessa differenza che c'è tra "giornalista", "scribacchino di merda" e "poeta": uno è il termine corretto, l'altro quello offensivo e il terzo indica qualcosa di ben diverso.
Intanto Corriere.it è sempre una pagina bianca, ma Repubblica.it è tornata. Non si carica invece Libero-news.it. Ah, allora sarà davvero solo un problema della rete. E tiro un sospiro di sollievo, nonostante tutto.
Little Prince(ss)
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Post dalla chiarezza sconcertante, complimenti. Lo dovrebbero leggere tutti, in questa Italietta malata di banalità. E invece probabilmente lo leggeremo in pochi...
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