Cara stampa, non ti sopporto, ma mi mancherai: il cattivo giornalismo ai tempi della censura

Non mi si apre la pagina di Repubblica.it in queste ore. Neppure quella di Corriere.it. Problemi di rete, forse. Certo che in questo periodo di allarme rosso per la libertà di stampa trovarsi di fronte lo schermo bianco del browser non fa un bellissimo effetto. Mi consolo col fatto che ilGiornale.it, invece, si apre che è una meraviglia.

Aspetto di poter leggere le versioni web dei due principali quotidiani italiani e intanto sfoglio d nuovo "la Repubblica" cartacea. Pagina 9: "Garimberti porta il caso Minzolini in Cda". Un tizio va in onda per mostrare il proprio volto e presentarsi al pubblico italiano: "Salve, sono Augusto Minzolini, professione leccaculo". E scoppia lo scandalo. Io lo trovo invece un gesto di grande chiarezza e trasparenza.

Per questo: sono solidale con Minzolini, che ha fatto onestamente il disonesto lavoro per cui è pagato. Almeno non fa finta di essere oggettivo e imparziale, come fanno tanti. Certo, potevano sulla poltrona del principale tg della televisione pubblica potevano mettere qualcun altro. Tipo Emilio Fede, che almeno fa ridere.

E poi diciamocelo: il resto del giornalismo, compreso il giornalismo di opposizione, non è che sia fatto di eroi. Sbraitano tanto - e giustamente - sul diritto di informare (intanto Repubblica.it è ancora ko e Corriere.it idem), ma dimenticano spesso il dovere di informare. Pagina 10 e pagina 11 de "la Repubblica" sono dedicate alla tragedia del messinese. Tragedia prevista, hanno denunciato. Peccato che lo hanno fatto dopo la tragedia e non prima.

Ok le colpe dei livelli istituzionali, ma i grandi organi di informazione non potrebbero e dovrebbero raccontare la realtà in cui viviamo anche quando non c'è il morto che spinge le vendite? Se invece di dedicare qualche pagina al ben conosciuto disastro idro-geologico italiano solo dopo frane, terremoti e inondazioni ci si dedicasse a questo tema di enorme importanza durante tutto l'anno forse le politiche di protezione del territorio e di prevenzione dei disastri naturali - naturali?! - entrerebbe davvero nell'agenda della politica e non solo nei suoi discorsi di commiato.

Basterebbe davvero poco, appena un decimo dell'attenzione prestata a sviscerare dubbi esistenziali come se il nostro amato premier preferisce le ballerine di flamenco o di danza del ventre, la pecorina o la missionaria, l'ingoio o il creampie.

E lo stesso varrebbe per altri temi: le organizzazioni mafiose e la loro cultura, ad esempio. O l'educazione sessuale. A pagina 45 spunta l'allarme: "Niente condom, siamo teenager: tre su quattro non lo usano mai". L'83% dei più giovani non usa il preservativo, non sa come si usa e non sa bene neppure perché si dovrebbe usare. Colpa del Ministero della Salute, certo, ma perché mai l'unico mezzo di informazione mainstream che fa educazione sessuale in Italia è - udite udite! - Famiglia Cristiana?

Mentre Repubblica.it e Corriere.it non danno ancora segni di vita (ma laStampa.it, ilSole24Ore.com e ilGiornale.it sono vivi e vegeti), arrivo alle cronache milanesi: "Da viale Abruzzi al parco Ravizza di notte la città è delle lucciole". Scopro che per Sandro De Riccardis e Franco Vanni "prostituta transessuale" è espressione sconosciuta della lingua italiana, sostituita senza problemi da "viado" o da "travestito".

Certo c'è di peggio - come NotizieGay che presenta le foto del sindaco americano Eric Brewer in lingerie femminile con queste gentili parole: "se vi regge lo stomaco"... -, ma due giornalisti dovrebbero sapere, anche grazie alle mail di protesta che puntuali arrivano loro, che tra "prostituta transessuale", "viado" e "travestito" c'è la stessa differenza che c'è tra "giornalista", "scribacchino di merda" e "poeta": uno è il termine corretto, l'altro quello offensivo e il terzo indica qualcosa di ben diverso.

Intanto Corriere.it è sempre una pagina bianca, ma Repubblica.it è tornata. Non si carica invece Libero-news.it. Ah, allora sarà davvero solo un problema della rete. E tiro un sospiro di sollievo, nonostante tutto.

Little Prince(ss)

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1 commento:

  1. Post dalla chiarezza sconcertante, complimenti. Lo dovrebbero leggere tutti, in questa Italietta malata di banalità. E invece probabilmente lo leggeremo in pochi...

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Il grande colibrì