Facoltà di scienze del rispetto: GayStatale, gli universitari omosessuali contro l'omofobia

E' un gruppo giovane, ma fa già parlare di sé. Ed è un gruppo di giovani, che parlano di sé ad altri giovani. GayStatale nasce dal coraggio e soprattutto dal desiderio di stare assieme, dalla necessità di confrontarsi e da una incredibile voglia di "fare" di alcuni ragazzi - soprattutto omosessuali, ma anche qualche etero - dell'Università degli Studi di Milano. E' un gruppo informale, auto-organizzato, ma che tante cose fa e ancora di più ne vuole fare. Abbiamo intervistato uno dei fondatori, Enrico Guerini, 24 anni, che studia Lettere Moderne.

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Scusa la domanda molto vaga, ma GayStatale che cos'è?

GayStatale è un gruppo nato dall’iniziativa di alcuni studenti per fornire un punto di riferimento agli studenti universitari della Statale, come luogo in cui ragazzi e ragazze omosessuali possono confrontarsi. Nel corso del tempo hanno partecipato anche studenti di altre realtà universitarie milanesi non ancora rappresentate (per esempio Cattolica e Brera).

Abbiamo iniziato organizzando ritrovi informali, come cene, aperitivi, pic-nic... Ma sin da subito abbiamo anche iniziato a pensare all’idea di iniziative più impegnate: abbiamo iniziato a partecipare a varie manifestazioni (fra cui la giornata mondiale contro l’omofobia e il Pride nazionale di Genova) e a progettare attività in università (come il cineforum ed il ciclo di conferenze che stanno per iniziare questo ottobre).


...e anche la manifestazione del 5 ottobre...

Certo! Si tratta di una reazione ai recenti fatti di omofobia che hanno riempito le cronache degli ultimi tempi. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’omofobia, che dev’essere riconosciuta a tutti gli effetti - anche in ambito legislativo - come una forma di discriminazione. Deve essere chiaro che le violenze contro omosessuali e transessuali devono essere prevenute e punite. Non incoraggiate, come avviene da parte di alcune voci della politica.


E quindi il 5 ottobre cosa succederà?

Abbiamo organizzato un sit-in e volantinaggio, a partire dalle ore 12 presso la sede dell’università, in via Festa del Perdono a Milano, rivolgendoci quindi principalmente agli studenti. L’iniziativa ha poi attirato l’interesse di altre associazioni e quindi dalle 18 ci spostiamo in via dei Mercanti, dove la manifestazione si rivolgerà all’intera cittadinanza.


Nella tua vita quotidiana, e soprattutto in università, come si manifesta l'omofobia?

In università c’è tutto sommato un bell’ambiente, non si verificano grandi episodi. Finora l’omofobia si è limitata ad alcuni casi di piccoli gruppi di ragazzi vicini a Comunione e Liberazione. Credo che le realtà dove si manifesta maggiormente l’omofobia sia quella della provincia... e parlo per esperienza personale, essendo io originario del territorio di Cremona. Inoltre, credo che sia più facile vivere serenamente la propria omosessualità in un ambiente universitario che non in un normale contesto lavorativo.


Allargando il campo, come giudichi la situazione italiana?

Uno dei problemi è senz’altro la mancanza di apposita legislazione. Sarebbe necessario approvare una legge contro l’omofobia. Sarebbe inoltre necessario il riconoscimento delle unioni e dei matrimoni gay: lo Stato non riconoscendo pari diritti ai cittadini attua una grave discriminazione. La particolarità della situazione italiana credo sia imputabile all’ingerenza del la Chiesa in materie di competenza dello Stato. Vengono così trascurate questioni riguardanti i diritti dell’uomo, a favore di una pretesa morale cattolica. Sarebbe piuttosto auspicabile che in tale materia si decidesse con un approccio più equilibrato.


Destra, centro, sinistra... GayStatale non si schiera nella classica divisione tra le forze politiche. Per molti è un'assurdità...

Il nostro gruppo accoglie ragazzi di qualsiasi schieramento. La politica noi la intendiamo come un modo di agire per cambiare concretamente la realtà in cui viviamo. Quello che vorremmo fare è cercare di cambiarla in meglio. Per questo abbiamo sempre detto di non essere apolitici; perseguiamo infatti degli obiettivi di natura politica. Partecipiamo a varie manifestazioni, per il riconoscimento dei diritti civili agli omosessuali e per la lotta all’omofobia. In questo senso siamo un gruppo impegnato.


Little Prince(ss)

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3 commenti:

  1. bene! è bello sapere che i ragazzi sono impegnati in qualcosa di più che non la contesa tra emo e truzzi. peccato che i media dei giovani impegnati non parlino.

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  2. Gay e lesbiche si devono risvegliare!!!!!!!

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  3. Ringrazio il vostro prezioso lavoro.

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Il grande colibrì