Frocio che balla non merita rispetto? La disco-manifestazione anti-omofobia indigna i gay

"Infastidito, incazzato, basito, sconvolto, allucinato, inorridito, incredulo, imbarazzato" per "una baracconata impietosa, una vergogna inaudita, uno scempio al buonsenso, un autogoal clamoroso". Perché "per una volta avevamo la possibilità concreta di farci sentire, di alzare la voce, di ribellarci, di far vedere all'Italia intera che non abbiamo paura, che meritiamo rispetto, sicurezza, in nome della nostra dignità e dei nostri diritti, teoricamente garantiti e certificati dalla Costituzione italiana. E invece no. Dinanzi al mondo dei media nazionali abbiamo ancora una volta dimostrato la nostra credibilità, che è pari a zero".

Spetteguless, ripreso da Gay.tv, NotizieGay e altri, grida allo scandalo sulla manifestazione contro l'omofobia di Roma indetta dopo i sempre più violenti attacchi alla comunità qtlgb* Dieci minuti di discorso di Luxuria e poi - orrore! - arriva la musica! Anzi, la "discoteca"! Anzi, la "solita poracciata discotecara"!

"Dopo questa serata - scrive Spetteguless - vorrei vedere rotolare giù tante teste, ma son certo che rimarranno tutte al loro posto, per la gioia dei nostri denigratori, che potranno così contare su inattesi alleati, talmente inadeguati da essere essi stessi i primi nemici di noi omosessuali romani". Perché "fino a quando persone come Fabrizio Marrazzo, Imma Battaglia e Rossana Praitano (ci metto dentro tutti, perchè oggi nessuno si salva, nessuno) faranno loro il diritto di rappresentarci, non andremo mai da nessuna parte".

Ancora più interessanti i commenti, tutti contro la "solita frociata da checche in grado di radunarsi soltanto per andare a sculettare nelle discoteche". Talmente indignati da concludere che "lì era il momento di tirare due bombe: in mezzo a quelle 'cretine' che ballavano, invece di protestare". Perché "a sto punto se non siamo capaci di autorispettarci come possiamo pretendere che lo facciano gli altri". E ancora: "Continuate a ballare e non lamentatevi se ogni tanto qualcuno vi accoltella e nessuno muove un dito per difendervi"; "Ce lo meritiamo proprio il soprannome di cule!".

C'è anche chi, seguendo una logica ineccepibile, chiede: "Che differenza c'è col Gay Pride? Eppure il Gay Pride lo difendi... eccome se lo difendi!". La risposta? Il Pride è un'altra cosa, ieri era annunciato un presidio... nel quale la musica non c'entra nulla (?). E a me ritornano in mente i cartelloni e le giacche e cravatte del film Stonewall di Nigel Finch...

Qualche rara voce esprime dissenso: "Continuiamo a ballare in strada, su quella strada che ci siamo conquistati. Come se nulla fosse successo... perché le persone che sono capaci di queste perversioni (mi riferisco agli attacchi) non meritano nulla di tutto ciò... non meritano di vederci indignati, e non meritano di vederci spaventati. Ci godiamo la vita ieri come oggi, e non abbiamo intenzione di smettere di farlo".

E se pochi difendono musica e "sculettamenti", nessuno apre bocca a favore dei rappresentanti delle associazioni romane. Forse perché sono poco difendibili (per motivi diversi dalla "carnevalata" di ieri). Ma, come scrive un commentatore, "se si vuole andare avanti e far funzionare le cose bisogna fare più proposte e meno polemica. A lamentarci siamo bravi tutti, ma siamo capaci di creare noi un'alternativa?". Insomma, un invito a muovere il culo. Per cambiare i propri rappresentanti. O almeno per sculettare e cambiare il mondo.

Perché quella che dobbiamo respingere è un'omofobia terroristica che, come tutti i terrorismi, ha come primo obiettivo non le nostre vite, ma le nostre libertà. Libertà di essere serenamente etero, omo o bisessuali. E, soprattutto, libertà di sculettare in strada.

Little Prince(ss)

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6 commenti:

  1. Le manifestazioni sono così dividono sempre e dividono anche tra gli stessi partecipanti.

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  2. per la prima volta da quando leggo questo blog non mi trovo d'accordo con Littleprincess. i commenti che riporta sono senza dubbio eccessivi e dai toni forse un tantino offensivi ma il succo del discorso è giusto. cosa hanno dimostrato i gay che hanno manifestato? che non sanno distinguere tra un momento serio in cui bisogna fare politica e uno tranquillo in cui bisogna divertirsi. il pride è cosa diversa poiché la sfilata è solo la fine di un insieme di manifestazioni serie e sensate ma qui? qui si è fatta solo una bella ballata. si è fatta solo la figura dei pirla.

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  3. da gay dico che mi sono rotto di tutte queste buffonate! la ballata fa schifo quanto i pride, vogliamo un po' di serietà! ecco cosa succede se i gay non capiscono di essere maschi e si fanno guidare dalle checcehe! tirate fuori i coglioni, siamo uomini!

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  4. @ enrico:
    Metti in gioco visioni di serietà, politica, tranquillità e divertimento che non condivido. E non li condivido proprio perché sono visioni utilizzate socialmente per reprimere la libera espressione delle persone.
    Credo che ballare - ad un sit in come ad un Pride - possa essere un atto molto più serio e politico - e al tempo stesso tranquillo e divertente - di quello che ci vorrebbero far credere.

    @ eugenio67:
    Ecco la "serietà" come strumento di repressione omofoba - e non solo omofoba.

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  5. fatti e commenti di questi giorni autorizzano a pensare che l'omofobia abbia più di una ragione per esistere

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  6. Quella era una manifestzione di vera libertà! Tanto meglio dello spettacolo indegno dei militonti gay che credono di salvare il mondo!!!

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Il grande colibrì