Saviano o Cosentino for president? Ma la politica è pronta a combattere le mafie e a volare alto?

Non so se Nicola Cosentino sia un mafioso. So che cinque collaboratori di giustizia lo accusano di essere legato a doppio filo con la camorra e con i mafiosi di Casal di Principe, sua città natale. So che lo accusano di essere uno dei protagonisti del riciclaggio abusivo dei rifiuti tossici in Campania. Non so se tutto questo sia vero, ma so che questo signore è sottosegretario all'Economia e alle Finanze, esponente di spicco del Pdl campano e probabile candidato alla guida della regione Campania nelle prossime elezioni. So che è stato salvato dalle dimissioni anche grazie al Pd [L'Espresso].

So che i sospetti su Nicola Cosentino sono molti e pesanti. So che questi sospetti vengono sottoscritti anche da suoi compagni di partito. So che questo signore è stato sempre molto "tiepido" nel fronteggiare la cultura mafiosa. So che ha definito la sua città prigioniera della camorra semplicemente come "un angolo di Campania Felix", altro che "l'anticamera dell'inferno" [CasertaSette]. E so che il silenzio, di fronte alla mafia, prende solo due nomi: complicità o omertà.

Per questo mi ha davvero emozionato la proposta di Claudio Fava (Sinistra e Libertà), Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista) e Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) di candidare alla presidenza campana Roberto Saviano, lo scrittore e giornalista che con "Gomorra" e numerosi articoli di stampa ha riportato la criminalità organizzata mafiosa al centro dell'attenzione di un paese silenzioso (per complicità e per omertà).

"Se un signore che ben 5 pentiti di camorra sostengono essere stato a disposizione dei clan casalesi fosse candidato per il Pdl, il centrosinistra abbia il coraggio di chiedere a Roberto Saviano di scendere in campo. E Roberto Saviano, dal canto suo, non abbia timore di sporcarsi le mani con la politica per restituire dignità a una terra così martoriata" dice Fava [Napoli onLine].

Ma perché candidare Saviano solo se "gli altri" candideranno Cosentino? Speriamo che il centro-sinistra abbia il coraggio di presentare in ogni caso un candidato fortemente impegnato nella lotta alle mafie (Saviano, se accetterà, o altri) qualsiasi sia il candidato delle destre. Per dimostrare che la politica, anche in Italia e nella Campania ormai Infelix, può non essere solo sterile contrapposizione, ma orizzonte rivoluzionario di libertà e diritti. Riusciremo davvero a passare da Lady Mastella a Roberto Saviano?

Little Prince(ss)

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4 commenti:

  1. Uno scontro Cosentino-Saviano sarebbe davvero emozionante.

    Una vittoria di Cosentino, però, segnerebbe un punto di non ritorno per la nostra democrazia.

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  2. Scrivo solo per farti i miei sinceri complimenti per il blog, lo sto leggendo da qualche giorno e lo trovo interessantissimo.

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  3. io dico questo, se in linea astratta la proposta di fava è veramente apprezzabile, va detto che non mi smebra realistica.

    a parte che bisogna vedere se saviano sia disposto a scendere in campo con un centrosinistra che spesso critica come fa col centrodestra (soprattutto inc ampania), va anche detto che non so quanto resterebbe vivo visto che già ora da scrittore è sottoscorta. dopo, dovrebbe essere coerente come politico, e avrebbe la vita a rischio tutti i giorni con un'elevata percentuale. non credo che saviano voglia fare il martire, ergo ritengo irrealistica questa candidatura.

    comunque se dovesse accadere io la appoggio.

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  4. @ Luca Ceccarelli:
    Il punto di non ritorno è forse già stato oltrepassato da tempo. La democrazia in Italia, e nelle aree più terribilmente oppresse dalle mafie, è semplicemente da rifondare.

    @ GoatWolf:
    Grazie mille!

    @ Rigitans':
    Certo, la candidatura Saviano non scorrerebbe liscia come l'olio (come qualsiasi candidatura, d'altra parte). E non è detto che lui accetti. Quello che sarebbe fondamentale, e che ho cercato di esprimere nel post, sarebbe la candidatura di un personaggio per il quale la lotta alle mafie non sia solo un optional o una dichiarazione di intenti, ma una pratica di vita.

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