Io non so se Berlusconi sia un corrotto e corruttore dal punto di vista penale, ma so che ha fatto della corruzione - come pervertimento di ogni regola, come esaltazione dell'immoralità, come ridicolizzazione dell'innocenza, come ostentazione della volgarità - la cifra della sua politica. E ha usato la sua ridicola cafonaggine, la sua pomposa rozzezza, i suoi modi da chiassoso bifolco, il suo essere caricatura degradata di se stesso per nascondere le sue azioni agli occhi di un popolo che non chiedeva altro che essere accecato.
Ha usato la corruzione morale, politica e culturale per nascondere il fallimento di un governo che non ha né le capacità né l'intenzione di togliere l'Italia dalla gravissima crisi economica, sociale e civile che la sta strangolando. Per nascondere le politiche simbolicamente genocide che intraprende il suo governo e le politiche concretamente genocide che permette e favorisce al di là del mare.
Per nascondere il massacro della scuola e della cultura e del futuro compiuto da questa maggioranza. Per nascondere come questa maggioranza, dietro le ipocrite parole di sostegno alla vita, assassina la dignità e la libera scelta di chi si vede negato il diritto a scegliere come debba finire la propria esistenza. Per nascondere le continue bestemmie urlate contro la libertà di religione e di opinione. Per nascondere, dietro ai San Valentini trascorsi a scrivere alle sue fidanzate, la negazione di milioni di amori che legano persone transessuali, bisessuali e omosessuali.
Per nascondere anche il fatto che gran parte delle forze cosiddette di opposizione si limitano solo a sbadigliare qualche protesta. Ma sbadigliano anche i buoni concetti con cattive parole, con parole immobili, con parole che sono solo la replica con valori tonali inversi alle cattive parole di Berlusconi. Con parole corrotte, insomma, che non hanno le ali le librarsi sulla melma, per liberarsi dalla melma, per dimostrare che non c'è proprio nulla che ci impedisce, qui e adesso, di essere davvero migliori di Silvio Berlusconi.
Little Prince(ss)
p.s.: Rosi Bindi ieri diceva a Emma Bonino di non rompere coi suoi scioperi della sete e della fama per la legalità perché, in sostanza, ce ne frega solo dei voti. Oggi sull'Unità dice a proposito della manifestazione di domani del Popolo Viola che "la battaglia per la legalità è anche nostra" e invita il Pd a "sollevare l'indignazione". La coerenza prima di tutto, come sempre...
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Dimostra che può essere sopra la legge.
RispondiEliminaCristian Belcastro Blog