Vignette: 23 maggio 1992-2010, i 18 anni della strage di Capaci



La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società.
Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra

Leggi anche:
* Dal grasso ai reni: quando il crimine trasforma il corpo umano in un supermarket
* "A Milano comanda la ‘Ndrangheta" di Carlucci e Caruso: siamo diventati tutti mafiosi?
* Peppino Impastato, "giullare" a fumetti, raccontato da Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso

3 commenti:

  1. tremendamente bella e terribile la prima vignetta

    un saluto

    RispondiElimina
  2. La prima è peggio di un pugno in pancia, la verità investe come un treno, il titolo risveglia ansia e fa letteralmente tremare.

    RispondiElimina

Il grande colibrì