Nord, sud, ovest, est: disorientamenti sessuali? - Il curioso caso dell'etero curioso (1° parte)

"Sono etero, ma a volte mi piace il cazzo"
Simone, 25 anni, Milano

Chi è Simone? Un eterosessuale, un omosessuale, un bisessuale, un gay represso, un “finto etero”, un “bisessuale che non sa di esserlo”? Un “ipocrita”, un “simbolo della repressione sessuale e dell'eterosessismo”, “il peggiore nemico dei gay”, un confuso, un rivoluzionario, un reazionario? Quale etichetta sta meglio addosso a Simone tra quelle proposte a commento della breve inchiesta su quegli uomini che, pur definendosi eterosessuali, cercano rapporti sessuali con altri uomini?

Esiste un’etichetta adatta a Simone o a Stefano, 27enne bresciano (che racconta: "Mi incuriosisce il bel cazzo, lungo e dalla cappella bella grossa, da prendere in mano, segare e vederlo sborrare nella mia mano... Non sono gay, a me gli uomini mi fanno cacare, ma il cazzo è proprio bello... Secondo me è abbastanza normale: anche se non si dice, il cazzo piace a tutti")? O agli altri "eterosessuali forse solo leggermente bisex" ai quali abbiamo dato voce nella nostra breve inchiesta?

Attribuire (e attribuirsi) etichette è un’operazione sempre delicata, molto più delicata di quello che può sembrare. Se poi lo si vuole fare in base ad una caratteristica umana così complessa e difficilmente definibile come l’orientamento sessuale (un coacervo di emozioni, desideri, istinti…), sarebbe buona norma andarci con i piedi di piombo. E magari non escludere a priori la possibilità che le azioni e i desideri, l’affettività e la sessualità di una persona possano non essere per forza sempre tutti orientati verso lo stesso unico genere - o sempre verso entrambi i generi.

Senza riproporre il classico esempio di marinai o carcerati che sperimentano rapporti sessuali e legami affettivi tra uomini sulle navi e nelle prigioni, ma che scesi sulla terraferma o riacquistata la libertà “tornano” ad una vita pienamente eterosessuale, c’è da chiedersi in base a cosa determinare l’orientamento sessuale di una persona (e forse non è un caso se gli studi scientifici sull'orientamento sessuale continuino ad individuare criteri spesso molto diversi per identificare etero, omo e bisessuali…).

Facciamo un esempio con Emanuele, napoletano di 35 anni: “Ho avuto un paio di esperienze con ragazzi e mi sono divertito, ma trombo allegramente le fiche”. Basta “un paio di esperienze” a fare di una persona non un eterosessuale, ma un bisessuale o un omosessuale represso? E dobbiamo guardare solo alle esperienze sessuali? Evidentemente no. Ma se allarghiamo l’orizzonte oltre il dato tangibile dei rapporti carnali, il contorno delle cose si fa ancora più sfumato. Perché, ad esempio, le attrazioni e i desideri sfuggono facilmente alle maglie delle nostre reti definitorie.

Giuseppe, 51 anni, di Milano, racconta: "Io sono etero e non ho mai fatto nulla di vero con uomini, a parte qualche sega su cam... Dal vivo non farei niente: come si fa a fare sesso fra maschi se si è etero? Al massimo potrei prenderlo in mano, menarlo, farmelo succhiare... Succhiarlo io non so, ma non credo. Sono onesto, bisognerebbe trovarcisi, ma credo di no". Basta masturbarsi davanti a una cam e avere qualche vaga fantasia per “trasformare” un uomo sposato che ha avuto rapporti sessuali solo ed esclusivamente con donne nell’arco dei suoi 51 anni in un omosessuale represso?

Anche se andiamo ad analizzare il dato apparentemente più concreto delle relazioni affettive e sessuali di una persona le cose invece che semplificarsi si complicano: se una relazione di coppia è facilmente interpretabile, come giudicare sentimenti più sfuggenti di romanticismo, vicinanze erotiche, cameratismi maschili? Come giudicare, ad esempio, le “seghe di gruppo” sperimentate da tanti adolescenti e da non pochi adulti?

E Walter, 33enne milanese, esprimendo i propri desideri ("Vorrei trovare un amico intimo e segreto con cui non avere inibizioni, con cui stare nudi, prender confidenza con il proprio corpo, magari guardando un porno insieme"), sta cercando una relazione omosessuale o un’amicizia eterosessuale particolarmente intima?

Insomma, il confine tra omosessualità, bisessualità e eterosessualità è alquanto ambiguo e sfuggente. La posizione di una persona - al di qua o al di là del muro, per usare un’immagine metaforica - non è indubitabilmente determinabile. E allora perché dovrebbero prevalere le imprecise sensazioni esterne di un estraneo sulle imprecise sensazioni intime di una persona, per quanto potenzialmente condizionate da una società repressiva?

CONTINUA...

Little Prince(ss)

I prossimi capitoli:
* Una sola etichetta per tutti: quella del rispetto (2° parte)
* Quando il marito si "scopre" omosessuale... (3° parte)
* Identità malleabili (per sopravvivere alla rigidità) (4° parte)

Leggi anche:
* "Forse solo leggermente bisex": il desiderio senza nome degli eterosessuali a caccia... di maschi!
* Luca era etero, Luca era gay: la canzone di Povia, gli "ex-gay" e anche gli "ex-etero"...
* Dammi tre parole... Un gioco su sesso biologico, identità di genere e orientamento sessuale

28 commenti:

  1. Sabato ho fatto sesso con due "etero", entrambi sposati con prole.
    Eravamo in tre a succhiarcelo, infilarcelo e tutto il resto; com'è che io sono finocchio e loro "etero", non capisco.
    "Omosessuale" è solo un aggettivo, quello utilizzato per delineare in un linguaggio corretto il tipo di sesso che i tre maschi di cui sopra hanno fatto sabato; tutto qui.

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  2. I "premesso che sono etero" abbondano nei commenti del nostro blog.. e a me sono girate le scatole :D
    http://homopage.wordpress.com/2008/01/27/o-mo-ses-su-a-le/

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  3. Sono curioso di leggere il seguito...

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  4. @ Massimo:
    "Omosessuale" (come "eterosessuale" e "bisessuale") è anche un aggettivo sostantivato, vale a dire un'identità. Questo punto sarà al centro delle riflessioni della quarta parte di questa piccola inchiesta, ma ovviamente se tu o altri avete qualche spunto da proporre, sarà un piacere leggere quello che pensate!

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  5. Sul fatto di concentrare l'attenzione su un cazzo davvero invitante a discapito del resto, posso anche capire, capita anche a me... Ma ragazzi, se vi piace il cazzo non siete etero... Anche se alla fine concordo con Massimo che tutto ciò andrebbe superato.

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  6. Non so bene cosa pensare: da una parte secondo me sono gay, ma capisco che così alla fine mi comporto come quegli eterosessuali che vogliono tutto inquadrato nel propri modo di pensare. Aspetto anch'io il seguito!
    Stefano

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  7. Non voglio sembrare troppo cinico, ma per me quelle definizioni non hanno senso. Più che altro, sono solo una situazione di comodo, perché nella nostra società c'è troppo bisogno di porre continue restrizioni, dato che l'orientamento sessuale non è un dato né oggettivo, né per forza immutabile. Mi sono già espresso, qualche post fa, in merito alla questione e non ho intenzione di ripetermi ma, in sintesi, non credo che una perversione/fantasia sessuale faccia una sessualità. Il sesso è sesso, la sessualità è altra cosa.

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  8. @dnasconosciuto:

    PERFETTAMENTE D'ACCORDO!

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  9. @ Miky e Stefano:
    Le persone che abbiamo intervistato "non sono etero" / "sono gay", come dite rispettivamente l'uno e l'altro? La risposta a questa domanda non la so e non mi interessa. E in un certo senso sembra che non interessi neppure voi: "tutto ciò andrebbe superato" e non è giusto che sia "tutto inquadrato nel proprio modo di pensare"...
    Ma allora perché, di fronte a una domanda, dare comunque una risposta e aggiungere che però sarebbe meglio non rispondere a quella stessa domanda?

    @ dnasconosciuto:
    Certe definizioni hanno un senso limitato, sono strumenti utili a determinati fini e non verità assolute. Il fatto è che a volte vengono assunte proprio come verità assolute, creando confusioni con effetti non sempre positivi. Non possiamo però aspettarci che certi paradossi si sciolgano da soli al sole solo perché li indichiamo col dito: se non li vogliamo più, dobbiamo smontarli, pezzo per pezzo...

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  10. @Little Prince(ss)

    HAI PIENAMENTE RAGIONE! Però per dirtelo mi è venuto il mal di testa... ;)

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  11. Non sò quello che mi fa sempre un pò sospettare delle risposte degli etero curiosi e il loro voler allontanare i sospetti con molta decisione con espressioni tipo "gli uomini mi fanno cacare" o altre.

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  12. @ Loran:
    Di queste questioni parliamo nella seconda parte dell'inchiesta :)

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  13. Io trovo il discorso estremamente chiaro e lineare, l'ho letto e condiviso senza che mi venisse mal di testa. Sono un genio o semplicemente non cerco di trasformare cose semplici in cose difficili?
    Complimenti per questa inchiesta, sono ansiosa di leggere il resto!

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  14. @ anonimA

    era una battuta... voi donne (presumo) siete troppo serie nei sentimenti...

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  15. Miky hai un senso dell'umorismo strano...

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  16. Sarà, ma quello che dico ha una firma...

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  17. Non voglio essere troppo semplicistico, ma se a uno "piace il cazzo" evidentemente tanto etero puro non è, perché a nessun etero puro il C**** di un altro fa effetto e tantomeno piace, così come a me, che sono gay, non fanno alcun effetto le donne e non mi piace la passera.

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  18. Beh, il discorso nn fa una piega, ragazze, mi spiace...

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  19. @ Anonimo:
    Credo che la mia risposta sia illustrata nel corso di questa inchiesta (che spero tu abbia avuto la pazienza di leggere fino alla fine della quarta parte).
    P.s.: anche io, personalmente, provo attrazione solo per un genere, però non credo di essere il metro di misura del mondo: altre persone possono vivere esperienze diverse e il fatto che siano diverse dalle mie non le rende né meno degne né meno "vere", no?

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  20. Ciao.
    Io credo che le etichette servano soltanto a creare diversità e fobie.
    Detto questo, mi riconosco nella situazione di Simone e di Stefano: mi piacciono le donne, sempre piaciute, mi eccitano, non riesco a vedere altro che le belle donne in mezzo alla strada, mi giro e le ammiro, sono bellissime, perfette, sinuose, armoniose ecc... Però anche a me eccita un sacco l'idea di fare un pompino, di sentire un bel cazzo in bocca, di andare su e giù, e farmi venire in bocca e addosso, o anche di prenderlo in culo, ma dolcemente, non voglio essere sbattuto o cose simili. Mi sono comprato un vibratore, e ogni tanto lo uso. Non ho mi avuto occasione, sopratutto per paura e perchè l'idea di fare sesso con un uomo non mi piace affatto (l'idea di baciare un uomo non riesco a concepirla, nononstante gli farei un pompino...). La mia ragazza sa che mi piace essere penetrato, e non vuole che lo faccia. Ovviamente non sa del vibratore.
    Mi fa piacere che no sia l'unico "etero" a cui piaccia il cazzo.

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    1. Ho lo stesso problema tuo ...come se avessi parlato per me!metti * se ne vuoi parlarex

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Il grande colibrì