Eluana Englaro e la vita come libertà di essere sé stessa in ogni momento

Eluana Englaro è la giovane donna di Lecco in coma irreversibile dal 1992, per la quale il padre ha chiesto, in accordo con le volontà della figlia, la sospensione dell'accanimento terapeutico. La Corte d'appello di Milano gli ha dato finalmente ragione, tra le ire della Chiesa e di tanti “pensatori” da quattro soldi.

Per “
togliere le ragnatele funebri che i tanti benpensanti ci vogliono mettere” sperando di farci credere che sia difesa della vita quello che in realtà è lo “stupro di un corpo”, vi proponiamo questo bellissimo articolo di Giuliana Michelini, attivista di Linfa – Lega Italiana Nuove Famiglie e di Sinistra Democratica, una donna che sa volare.


Direttive anticipate… testamento biologico… testamento di vita.

I più conoscono il significato di questi termini, alcuni fanno gesti scaramantici solo a sentirli nominare, altri si fermano a pensarci ma per la maggioranza delle persone si tratta di problemi che riguardano sempre gli altri.

Eppure solo in Lombardia ci sono 500 casi Englaro anche se a noi, che lo conosciamo da vicino, ci sembra unico!

Perché unico è quel padre, con cui ho tanto parlato ma che anche dopo mesi non so cosa sceglierebbe per sé se fosse al posto di sua figlia Eluana tanto si ha l’impressione dalle sue parole, dalle sue emozioni che sia la sua bambina a parlare: un padre protagonista di una delle battaglie più difficili, che si possano affrontare, presente in ogni dove ad affermare i diritti di sua figlia ma che riesce a stare in disparte, a far emergere a tutto tondo la presenza di una ragazza di 20 anni che già ha saputo dare un senso alla vita, il senso della sua vita che non pretende di imporre agli altri ma che vuole per sé.

Vita come “libertà di essere sé stessa” in ogni momento anche sino alle estreme conseguenze: perché 16 anni fa forse non si parlava tanto di direttive anticipate ma Eluana, pur così giovane e spensierata, sapeva bene di non volere per sé la non-vita che stava “vivendo” un suo caro amico ridotto in stato vegetativo per un incidente.

Poi l’incidente capita a lei ed i medici la intubano perché la situazione è grave e non si può aspettare nemmeno un attimo per avere il consenso dei genitori: strano paese il nostro dove è d’obbligo il consenso informato ma dove, una volta intrapresi in situazioni d’emergenza i trattamenti medici che richiederebbero consenso, non si può esprimere la propria volontà di non proseguirli.

Una signora può rifiutare di farsi amputare una gamba pur sapendo che morirà e giustamente invoca l’art. 32 della nostra Costituzione mentre una persona non può rinunciare ad un trattamento già iniziato senza il consenso suo o di chi può darlo.

Eluana poi non potrà ribellarsi direttamente perché non riprenderà più conoscenza, per 16 anni non farà altri movimenti che quelli automatici, non riuscirà più ad esser padrona di nessuna delle funzioni della vita quotidiana: e sarà spossessata del suo corpo, altri la laveranno, la gireranno, le cambieranno i pannoloni, la pettineranno e resterà alla mercé di altre mani che, per quanto soccorrevoli, interpreteranno i suoi bisogni senza interpellarla….

I medici assicurano che non sente nulla, nemmeno il dolore e non soffrirà né la fame né la sete quando le toglieranno il sondino per l’alimentazione e l’idratazione.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti del rispetto della persona umana”: è così chiara la nostra Costituzione che non si capisce perché ci sono voluti tanti anni per avere una sentenza che ridà un diritto inalienabile a chi ne è titolare.

Ma Beppino faccia presto a compiere il volere di sua figlia perché in questo strano paese tutto può succedere, anche che si ribalti una sentenza così lineare: troppe influenze dell'autorità religiosa e di tanti bigotti possono fuorviare gli animi di chi potrebbe ancora bloccare il naturale percorso di quel corpo troppo manipolato e stravolto da mani estranee.

La battaglia dell’altra parte è subito iniziata, non si può perdere tempo.

6 commenti:

  1. la curatrice di www.lunadivetro.it che è quella di cui ho meso l'articolo su eluana nel mio blog , gli farebbe piacere inserire il tuo commento che ha lasciato da me cdv.splinder.com anche sul suo sito, sotto l'articolo.
    cosa devo dirle ?

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  2. Questa non è la battaglia di Beppino, è la battaglia di Eluana: rispettiamo la sua volontà!

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  3. Ti ringrazio del commento e vorrei suggerirti di leggere il parere di un anestesista (http://vinoemirra.splinder.com/post/17779187/Le+spine+di+Eluana
    ) e la lettera di un marito che ama la moglie ( http://annavercors.splinder.com/post/17816130/Lettera+aperta+a+Eluana )

    Poi possiamo anche dialogare.

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  4. il Sacro usato come spada tagliante, anche là dove il confine tra la Vita e la Morte richiederebbe carità e Misericordia, mi è insopportabile: il silenzio dinanzi a questa infinito dolore e a questa scelta dovrebbe essere d'obbligo. Il vociare ipocrito di chi invoca la Legge per mascherare il proprio silenzio dinanzi agli stupri del corpo determinato dagli abusi di potere e dalla guerra: blasfemo

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  5. Sono perfettamente d'accordo con me, anche io sul mio blog ho scritto un post del genere in cui mi dichiaro contro questo inutile accanimento.
    Se ti capita vieni a leggerlo.

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  6. @ Shin:
    Volentieri, se mi indichi il link del post e/o del tuo blog :-)

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Il grande colibrì