"L'eutanasia è grazia e carità" ci scrive una donna che ha perso il padre pochi mesi fa

Ho sentito il bisogno di scrivere perché ho perso mio padre pochi mesi fa.

Ha sofferto molto per una lunga malattia, gli ultimi giorni non era più in grado di deglutire... neanche l'acqua. I medici hanno ritenuto inopportuno intervenire con tecniche per il nutrimento artificiale in quanto la morte sarebbe stata comunque inevitabile a seguito delle gravi condizioni cliniche, si è voluto quindi evitare un accanimento terapeutico.

Naturalmente sono stata accanto a lui ogni istante, ho visto i suoi occhi farsi vitrei e chiudersi negli ultimi 4 giorni di vita... i medici hanno parlato di uno stato di coma che subentra in casi del genere.

Lui non era in grado di parlare da tempo, il suo corpo scarno era totalmente paralizzato e coperto di piaghe, il suo braccio si era gonfiato enormemente a causa delle continue flebo.

In quei momenti ho pensato che se ci fosse stata la possibilità di applicare l'eutanasia sarebbe stato un atto di grazia e di carità (e utilizzo volutamente termini religiosi per stimolare in tutti questa riflessione) evitando ulteriori sofferenze inutili e sterili... Per questo ritengo fondamentale una regolamentazione dell'eutanasia in Italia, solo chi ha vissuto momenti come questo può comprendere la vera importanza di questo tema e credo che andrebbe affrontato ancor prima del testamento biologico... credo che sia ancor più semplice!

Anche nel caso di Eluana sarebbe stato molto più conveniente un atto di umanità per poter metter fine al suo calvario attraverso un'intervento di eutanasia e non con la sospensione della nutrizione... Il distacco del sondino non è eutanasia come erroneamente troppi uomini di chiesa stanno asserendo... Dio ha staccato il sondino a questa ragazza 16 anni fa...

Sono immensamente vicina alla famiglia Englaro, nessuno dovrebbe aprir bocca sulle decisioni che solo chi vive momenti drammatici come questo è in grado di comprendere.


Leggi anche:
* Raro come neve d'Arabia: l'amore senza nome di Englaro. E una sentenza chiamata giustizia
* Testamento biologico: gli aspetti pratici e legali spiegati da Giuliana Michelini
* Welby e la difesa del diritto di tutti di conoscere. E di vivere e morire "opportunamente"


Bookmark and Share

3 commenti:

  1. Conoscendo come vanno le cose nel nostro Paese penso sia meglio affrontare prima il tema del testamento biologico e poi eventualmente dell'eutanasia, poiché già sul testamento biologico ci sono molte discordanze; per fare una legge non bisogna necessariamente essere tutti d'accordo, ma senz'altro bisogna fare una legge largamente condivisa (perché non venga poi cancellata dalla prossima maggioranza). Per arrivare a qualche punto d'incotro però bisogna parlare e di questo tema in Italia se ne parla poco: sì ci sono le trasmissioni televisive, ma la coscienza comune non la si sviluppa con la televisione.

    RispondiElimina
  2. io penso che ognuno dev'essere libero di decidere se nelle condizioni di vita-nonvita vuole alimentarsi artificialmente o non essere attaccata alle macchine ed i politici non debbono intromettersi perchè riguarda ognuno di noi poi voglio dire che chi vuole vivere così lo può fare mentre chi non è daccordo è condannato a vivere pure se non lo vuole

    RispondiElimina
  3. Finchè governerà Berlusconi e questa destra becera e cinica un serio dibattito su questo tema non si svilupperà mai.

    RispondiElimina

Il grande colibrì